La musica di John Williams non solo accompagna la pellicola, ma è parte integrante di essa. Il suo rapporto con il cinema di Steven Spielberg non è solo stato un caposaldo fondamentale della cinematografia, ma è stato l’oggetto del bellissimo concerto “Incontri Ravvicinati” tenutosi nella cavea dell’Auditorium Parco della Musica giovedì 28 luglio 2016.
L’occasione era ghiotta, importante, troppo importante, e CulturaMente non se la poteva far scappare. Ed ecco che non una ma due persone, Sara Cacciarini e Marco Rossi, hanno assistito al fantastico concerto “Incontri Ravvicinati” di giovedì 28 luglio 2016 nella Cavea dell’Auditorium Parco della Musica con l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia diretta da Frank Strobel.
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©Musacchio, Ianniello & Pasqualini |
Vi sono due nomi che sono due numi tutelari del cinema: il regista Steven Spielberg e il compositore John Williams. Entrambi hanno legato il loro nome a pellicole entrate nella storia, ed era giusto che l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, nel suo percorso di rivalutazione della musica cinematografica (che ha già visto a maggio un concerto dedicato a John Williams e a colonne sonore create da Sergej Prokof’ev e che culminerà ad ottobre con tre giornate dedicate ad Ennio Morricone,) puntasse l’obiettivo su questo tipo di musica che ha segnato le nostre vite.
Il concerto era accompagnato da video con immagini dei vari film, ma la musica era la protagonista, con una superba Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia e con un grande maestro sul podio: Frank Strobel.
La musica di John Williams attraversa tutti gli stati d’animo, dalla grandezza epica di Jurassic Park all’apocalisse de La Guerra dei Mondi, dall’incontro con il nuovo in Incontri Ravvicinati del Terzo Tipo al terrore de Lo Squalo. Il viaggio attraverso l’anima umana continuava con la fantasia di Hook-Capitano Uncino e l’avventura di Indiana Jones, ma le lacrime sono facili a scendere quando il concerto si è avvicina a pellicole che hanno toccato tutti i nostri cuori, come War Horse (“Cavallo da Guerra”), storia d’amicizia tra un ragazzo ed un cavallo che deve partire per la Prima Guerra Mondiale, Schindler’s List con il suo famoso tema suonato dal bravissimo primo violino Carlo Maria Parazzoli, per concludere con la vicenda bizzarra ma purtroppo reale di The Terminal e con la colonna sonora più celebre del più famoso film di Spielberg, E.T. L’extra-terrestre; chi di noi non ha pianto vedendo quel film?
Il pubblico ha tributato un trionfo al concerto con tante richieste di bis, perché in fondo questo concerto è stato un omaggio alla nostra memoria. Il maestro ha ripreso la bacchetta per eseguire un brano intitolato A Prayer for Peace (“Una preghiera di pace“) dal film Munich (“Monaco“), un disperato appello per la pace considerando anche quanto successo pochi giorni fa e poi anche il tema principale di Star Wars.
Un applauso di tutto cuore, con tutto il pubblico in piedi, anche per salutare due colonne portanti dell’Orchestra durante il loro ultimo concerto: il timpanista Enrico Calini ed il cornista Arcangelo Losavio.
Segue un’intervista fatta dalla collega Sara Cacciarini al maestro Frank Strobel:
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© Kai Bienert |
Il direttore d’orchestra, Frank Strobel, è un affermato interprete delle colonne sonore dei film. Mi riceve dopo una giornata di prove, il pomeriggio prima del concerto romano all’Auditorium Parco della Musica. È cordiale e simpatico, un uomo elegante ed educato che trasmette una grande energia e passione. Nella saletta per l’intervista un pianoforte a coda domina la scena, in perfetta sintonia con il Maestro. Mi offre un bicchiere d’acqua e ci accomodiamo su due divanetti per l’intervista. Commenta di essere euforico ed “emozionato” dopo le prove, e che questa è una occasione importante anche perché è la prima volta che visita Roma.
Prima di parlare del concerto con l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia vorrei chiederle se la sua passione per le colonne sonore dei film deriva dalla sua infanzia, infatti i suoi genitori avevano un cinema a Monaco, la città dove è cresciuto.
Sì, i miei genitori anche adesso lavorano nel cinema, mio padre è fondatore dell’International Film Festival of Munich e mia madre è un critico cinematografico. La mia infanzia, se vogliamo fare un parallelo con l’Italia, ricorda un po’ il personaggio di Totò in “Nuovo Cinema Paradiso” di Tornatore, nella sala cinematografica dei miei genitori ho visto e imparato molti film e molte colonne sonore, da quel momento è nata la mia passione.
Lei è considerato uno dei direttori d’orchestra più eclettici e di successo e il migliore interprete di musica da film, pensa che questo interesse nei confronti delle colonne sonore possa essere un modo per riavvicinare il pubblico alla musica classica?
Con le musiche dei film penso che l’orchestra riscopra il repertorio, la musica sinfonica è parte del film, è un tipo di musica che richiama la persone ai concerti, perché quando ci sono musiche di Williams e registi come Spielberg il pubblico è più attratto. Certo può essere un modo di scoprire l’orchestra sinfonica che è nel cinema, il pubblico scopre il piacere di ascoltare e riconosce le melodie. È importante che possano ascoltare l’orchestra nel posto dove di solito suona perché così l’associazione è più veloce e ed più semplice ritornare e avvicinarsi alla musica classica, inoltre è un repertorio molto serio e deve essere riprodotto con un’ottima acustica. Portiamo la musica fuori dalla colonna sonora ma dentro il film, Hollywood mette la musica nel film e poi l’orchestra la tira fuori.
Lei è anche il Direttore Artistico e fondatore della European Film Philarmonic Institute di Berlino, questo concerto rientra in un progetto più ampio di conoscenza e quali sono gli obiettivi futuri?
La European Film Philarmonic Institute è un’istituzione per produrre e sviluppare tutti i tipi di musica da film con un dipartimento centrale a cui poter attingere il materiale, lavorare con le immagini, per avere le licenze le mediateche, organizzare e produrre i progetti. C’è un team da Berlino per fare il progetto, le luci, il film e creare un professionalità a cui appoggiarsi per questo tipo di concerti. Una soluzione professionale che può fornire tutto, senza dover cercare in posti diversi, è attiva da 16 anni ed è realmente necessaria per comporre nuova musica, adesso si producono circa duecento concerti all’anno. Uno di questi sarà dopo l’estate a metà settembre a Berlino “Ivan the terrible” la restaurazione integrale. Sono 4 anni che lavorano a questo progetto hanno lavorato con i manoscritti originali di Sergej Sergeevič Prokof’ev.
Chi ha scelto le musiche di questo concerto “Incontri Ravvicinati”?
Ulrich Wünschel è il drammaturgo dell’Istituto, volevamo mostrare l’importanza di un regista come Steven Spielberg e di un compositore e direttore d’orchestra come John Williams; l’abbiamo fatto per mostrare la collaborazione ed è per questo che non c’è la colonna sonora di “Guerre stellari”, perché il film è di Lucas. Si tratta di quarant’anni di collaborazione, volevo mostrare anche altri aspetti del loro lavoro attraverso i filmati proiettati insieme alla musica.
È difficile lavorare con una nuova orchestra?
La difficoltà di avere una nuova orchestra è che può essere difficile creare armonia e empatia, io sono molto curioso delle persone e ogni orchestra ha il suo stile e sua mentalità, cerco l’empatia e di creare un “surround” con un “good mood”. Tutti i musicisti hanno passione e vorrei avere un’atmosfera di creatività, ogni giorno è diverso. Quando inizio a lavorare con una nuova orchestra penso, molto prima di intraprendere questo viaggio, che voglio relazioni lunghe come con l’orchestra di Berlino e quella di Londra, uno sviluppo della musica. Inizio un lavoro solo quando penso che potrà esserci una lunga collaborazione e feeling. Diventa come una famiglia. Il feeling e la chimica è una cosa che sento immediatamente e con Santa Cecilia c’è stato subito, è un’orchestra di alta qualità e professionalità con cui mi piacerebbe molto lavorare in futuro.
Sara Cacciarini e Marco Rossi