Il pubblico di Roma sogna con una lunga storia d’amore cantata da uno straordinario Gino Paoli all’Auditorium Parco della Musica
Proprio a Roma domenica 12 maggio si è esibito sul palco della Sala Santa Cecilia dell’Auditorium Parco della Musica, un cantante, un poeta, un interprete, uno scrittore, un’artista e un sognatore: Gino Paoli. Una lunga storia d’amore
La sala era piena, dalla prima all’ultima poltrona.
Il pubblico in estasi sin dal primo istante, non ha potuto fare altro che restare ammirato dall’interpretazione unica del cantante genovese. Chiamarlo solo cantante, sembra quasi un’offesa.
In effetti, le emozioni che è riuscito a regalare in una sola sera, sono degne di tutta l’attesa, valsa per vedere finalmente dal vivo un suo concerto.
Una sensazione di libertà e serenità trapela dalle parole dell’artista di Genova, che ripercorre la sua carriera, non solo attraverso i successi principali, ma anche attraverso i proprio ricordi.
Le canzoni che hanno fatto letteralmente venire la pelle d’oca al pubblico sono state:
“Sapore di mare”, “Una lunga storia d’amore”, “Senza fine”, “Il cielo in una stanza”, “La gatta”.
Photo credits by: Auditorium Parco della Musica Pagina Facebook.
Racconta Gino Paoli:
“L’esistenza di un’artista è tutta basata sul liberarsi”. Gino Paoli una lunga storia d’amore
Aggiunge ancora: “il mio animale preferito è il gatto, perché è come me, lui si fa i ca**i suoi e non dà fastidio a nessuno”.
Un altro concetto che lo affascina e di cui ci parla è quello della fine. Dentro un inizio c’è sempre una fine, spiega e dentro una fine c’è sempre un inizio. Alcuni gli chiedono come abbia fatto ad avere una carriera così ricca e piena di successi e lui risponde così, con queste dolci parole:
“Fare musica significa amarsi, si tratta di un rispetto reciproco degli uni con gli altri. Condividere la musica è anche un po’ imparentarsi.
La cosa che più stupisce è una voce così intensa, dolce, emozionante, che racchiude un’esperienza di vita vissuta, accanto ai cantautori più importanti della musica italiana.
Una voce così vissuta e al tempo stesso, giovane e fresca.
L’applauso finale da parte del pubblico sembra il rumore del mare, in una scenografia fantastica alle sue spalle, il mare di Genova, registrata dai figli. Uno spettacolo vero e proprio organizzato e realizzato con tutto l’amore del mondo, dal primo all’ultimo istante, pieno di arte, di sapore e anche se non li ho mai vissuti, aggiungerei d’altri tempi.
Alla fine del concerto sembra quasi che il pubblico non voglia smettere di ascoltarlo e voglia gridargli uno dei suoi ritornelli più conosciuti:
“è troppo tardi ma è presto se tu te ne vai…”
Alessandra Santini