“La mia casa”, due serate con Daniele Silvestri all’Auditorium

“La mia casa”, due serate con Daniele Silvestri

“La mia casa”, due serate con Daniele Silvestri all’Auditorium

All’Auditorium Parco della Musica nella prestigiosa sala Santa Cecilia, Daniele Silvestri si è esibito per celebrare il successo di “Acrobati in tour”, un progetto live che ha fatto tappa in 26 città italiane, concludendosi proprio a Roma con le ultime due date nella sua città natale

Un successo strepitoso, la sala Santa Cecilia piena, l’apertura della galleria numero 8, quella alle spalle del palco con 400 posti in più, per creare uno spirito ancora più famigliare (ospiti eccezionali di questo settore gli ex compagni di liceo) tanto amato da Daniele con il palco al centro della sala.

Tre ore di entusiasmante concerto iniziato con Daniele e la band in giacca di paillettes nera molto chic e raffinati, “La verità” da suo ultimo album Acrobati, ”Marzo 3039” dall’album Prima di essere uomo del 1995, divertente e scanzonato ironizza sulla lunghezza di questa serata: “siamo come a casa di amici, chiameremo la protezione civile per farci portare coperte e viveri, a seconda dei casi perché resteremo qui fino a tarda notte” e ancora avanti con un altro brano “Quali alibi” perché “molte parole vengono fuori in questo momento”.

E poi “la canzone di adesso è quella con cui abbiamo dato il titolo a queste due serate, perché questa è la nostra casa, quindi benvenuti con “La mia casa” dall’album Acrobati”.

Fa caldo, Daniele si spoglia, in realtà cambia solo look, ma un appaluso di ragazzine, e non solo, investe la sala “la mia casa sono le parole la mia casa è dove mi sento più protetto e mi sento meglio, scrivo parole perché non so disegnare, non so fare belle foto, allora per esprimermi uso le parole con le quali si possono fare degli esperimenti, come questo: entrare come una telecamera nella vita di una persona, in questo caso una donna con una pistola in mano, non sappiamo cosa accade prima o dopo, tutto il resto ce lo mettete voi, se volete” e inizia a cantare “Monolocale”.

Era lì con una pistola \ usala, usala, ora è quello si\ è quello che lei spera \ spera ma non spara ancora \ ma fai così, mi raccomando

\fai così, diceva\ e intanto lui nemmeno tornava\ che poi non era neanche quello\ no, non era\ era niente, era solo\una vita.

Per alleggerire, dice lui, ma in realtà la serata è molto calda e allegra, un brano dell’album S.C.O.T.C.H. del 2011 “Ma che discorsi”. Continua il percorso all’indietro nel tempo “In questa canzone spero abbiate il bisogno impellente di partecipare, di cantare con me anche se molti di voi non erano nati”, ma questo è un altro discorso “Le cose che abbiamo in comune” dell’album Prima di essere uomo del 1995. Video

Si cambia atmosfera e ancora il look, come sulle montagne russe, suona e canta anche alcuni pezzi fatti una volta sola, tra questi è un pezzo che viene da lontano agli inizi degli anni ’80 attorno a me c’era ancora il Funky, scritto nella sua stanzetta “L’uomo precedente” dall’album Daniele Silvestri 1994 e siccome è una serata casalinga ci sono tanti amici e “c’è anche la mia mamma in sala, che ogni volta alla fine di un concerto mi dice perché non ho fatto una canzone in particolare perché è stata cantata con una voce molto più bella della mia (Mina), perciò perdonatemi, adesso ci provo, questa è per la mia mamma: Il secondo da sinistra.

Cambio di maglietta, gilet nero e cappello “Il mio nemico” dall’album Unò Dué del 2002 canzoni contro la guerra.

Dopo un anno passato in giro queste due date sono solo per noi, senza ospiti, c’è un’eccezione, è una a parte di noi, un invitato speciale: Fabio Rondarini il nostro nuovo Acrobata, e batterista. Ma ad accompagnare Daniele in questi 31 concerti del tour che si concluderà con la seconda data sempre all’Auditorium il 9 gennaio 2017, anche Gianluca Misiti (tastiere), Gabriele Lazzarotti (basso) Duilio Galioto (tastiere), Sebastiano De Gennaro (percussioni e vibrafono), Piero Monterisi (batteria), Daniele Fiaschi (chitarre) e Marco Santoro (fiati e coro).

In questa storia, nella quale Daniele ci ha preso per mano e portato lontano non solo geograficamente ma anche nel tempo dai primi del ‘900 ai giorni nostri con un susseguirsi di emozioni e passione un regalo post natalizio, possiamo solo dire: bentornato a casa Daniele!

 

 Sara Cacciarini

Sara Cacciarini giornalista pubblicista, si è laureata in Scienze Naturali e ha conseguito un Master di Comunicazione e Giornalismo Scientifico a La Sapienza di Roma. Collabora con CulturaMente dal 2016, è appassionata di teatro, musica e cinema.

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