Voci giovani, belle e promettenti al Concorso Ottavio Ziino

Ottavio Ziino

Il mondo ha sempre bisogno di belle e nuove voci come quelle del XVI concorso lirico internazionale “Ottavio Ziino”.

Le telefonate sono sempre importanti, ma quando si tratta di una telefonata che esprime amicizia e rispetto lo vale ancora di più. Wally Santarcangelo, presidente dell’Associazione Il Villaggio della Musica, ha avuto l’ardire e la follia di chiamarmi per far parte della giuria critica della finale del XVI Concorso Lirico Internazionale “Ottavio Ziino”, svoltosi dal 14 al 18 novembre 2017 presso il bellissimo Teatro di Villa Torlonia. Dopo vari tentennamenti e consigli anche dalla fondatrice di Culturamente (la stupenda Alessia Pizzi) ho deciso di accettare, e mai scelta fu più bella.

Il Concorso Ottavio Ziino è ormai una certezza per i giovani cantanti. Il 18 novembre eravamo tutti pronti ad ascoltare meravigliose voci, che scaldano l’anima ed il cuore. Ero terrorizzato dalla responsabilità affidatami: far parte della giuria critica di un concorso è un’esperienza a dir poco epocale. Essa era composta dalla presidentessa Maria Adele Ziino, musicologa e figlia di Ottavio Ziino, da Mirco Roverelli, pianista accompagnatore all’Accademia Nazionale di Santa Cecilia e Giovanni d’Alò, musicologo e critico musicale de La Repubblica. Solo a sentire i nomi c’era da spaventarsi.

Un grande e fantastico gruppo di ragazzi

Ma il nome che incuteva in me il più grande terrore è stato quello della presidentessa della giuria tecnica: Nicoletta Mantovani Pavarotti, moglie del grande Luciano. La scelta è caduta su di lei, oltre che per le sue qualità, per celebrare il decennale della morte del grande tenore.

Il gruppo di ragazzi (Gerard FarrerasÉloïse Cénac-Morthé, Martina Gresia, Mariia Bochmanova, Gil ByeongMin, Karina Demurova, Blerta Zhegu, Giulia Mazzola, Badral Chuluunbaatar, Emanuela Pascu, Domenico Pellicola, Mariam Battistelli), con l’apporto dei pianisti Leonardo Angelini e Marcos Madrigal hanno dato il meglio di loro stessi. Essi la prova tangibile che le voci esistono e, come disse il grande Peter Schreier ai microfoni della Barcaccia, “ci sono sempre grandi cantanti“.

Ed ora i premi

La vincitrice è stata Mariam Battistelli, che ha eseguito con notevole gusto Si, mi chiamano Mimì da La Bohème di Giacomo Puccini. Una voce che farà strada. Mi permetto solo di dire a quest’artista di lavorare maggiormente sull’interpretazione, ma ha tutte le carte in regola.

Emanuela Pascu, con la sua penetrante esecuzione di Da, tchas nastal da La Pulzella d’Orléans di Pëtr Il´ič Čajkovskij, si è meritata ampiamente il secondo premio.

Il terzo premio è stato assegnato in ex-aequo a Domenico Pellicola, giovane tenore che ha cantato meravigliosamente Quando le sere al placido dalla Luisa Miller di Giuseppe Verdi, e al basso sudcoreano Gil ByeongMin, raffinato interprete di Quand la flamme de l’amour da La jolie fille de Perth di Georges Bizet.

Pure per la giuria critica è stato difficile assegnare un premio, tale era la bravura di tutti, ma Karina Demurova ci ha ipnotizzato. Il giovane mezzosoprano ha eseguito un’aria meravigliosa, Snariazhaj skorej da La Sposa dello Zar di Nikolaj Rimskij-Korsakov. Non è un pezzo facile, spesso la voce senza accompagnamento. È un brano dal colore particolare, che ricorda alcune melodie gitane. La Demurova ha catturato, come una maga, tutto il pubblico con la sua interpretazione, voce e intonazione.

Concorso Ottavio Ziino
Karina Demurova e Maria Adele Ziino

 

Tanti premi al Concorso Ottavio Ziino

Vi sono stati altri premi: il Premio Luciano Pavarotti (Domenico Pellicola), il Premio del Pubblico (Mariam Battistelli) e il Premio Facebook ( un  premio di maggiori like sul social network, dove vi era la diretta della finale) vinto da Giulia Mazzola, che ha eseguito un Caro Nome dal Rigoletto di Giuseppe Verdi molto bello. La giovane cantante deve solo aggiustare di più sul registro acuto, delle volte un po’ stridulo, ma l’interprete e la cantante erano ammirevoli.

Vi sono anche dei premi artistici visibili a questo link insieme anche ai nomi dei membri della giuria tecnica.

Avvicinatevi alla musica lirica

Il risultato di questa serata è stato la gioia. Guardando l’impegno dei ragazzi e delle giurie si capisce che la lirica non è morta.

Viva la musica lirica!

Marco Rossi

Storico dell'arte e guida turistica di Roma, sono sempre rimasto affascinato dalla bellezza, ed è per questo che ho deciso di studiare Storia dell'Arte all'Università. Nel tempo libero pratico la recitazione. Un anno fa incontrai per caso Alessia Pizzi ed il suo team e fu amore a prima vista e mi sono buttato nella strada del giornalismo. Mi occupo principalmente di recensioni di spettacoli e di mostre, concerti di musica classica e di opere liriche (le altre mie grandi passioni)

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