Un concerto di Ed Sheeran in Italia che non sarà dimenticato è quello dello Stadio Olimpico dove c’erano solo il cantante con la sua voce, una chitarra e una loop station.
A 28 anni è tra i nomi più conosciuti del panorama musicale contemporaneo. Tutti hanno familiarità con le sue canzoni, pur non conoscendone le parole o il titolo. È il cantante inglese che ha conquistato il globo con la sua semplicità, il suo look da ragazzo della porta accanto e la sua voce così delicata. E ad attenderlo allo stadio Olimpico di Roma lo scorso 16 giugno c’erano 60 mila spettatori (tra cui ben 4 di noi culturini!).
Ed Sheeran ha fatto il suo debutto nel famoso stadio romano che ospita solo i nomi più grandi, quelli in grado di riempire un’arena così numerosa.
Il concerto è stato aperto dall’esibizione di due giovani e talentuosi cantanti del panorama internazionale. Zara Larsson e James Bay hanno entusiasmato con le loro hit più famose il pubblico dell’Olimpico, che alle nove in punto era carico e prontissimo ad accogliere la star della serata.
E quando Sheeran sale sul palco sembra lui stesso sorpreso di quello che ha di fronte. Ma quello sguardo incredulo e quel sorriso a metà tra l’imbarazzo e la soddisfazione scompaiono appena iniziano le note della prima canzone in scaletta: Castle on the Hill. L’intero concerto si regge solo sul cantante, che dimostra una capacità scenica straordinaria. Sul palco con lui non c’è nessun altro musicista. Le uniche scenografie sono offerte dai video proiettati sui maxi-schermi ad altissima risoluzione, con effetti che variano di canzone in canzone, e dalle luci. Sheeran ha a sua disposizione una chitarra e una loop station attraverso cui registra ritmi, suoni, voci da mandare a ripetizione durante l’esecuzione dei brani. E, ovviamente, ha la sua voce e le sue canzoni. Ed Sheeran è solo sul palco, ma in realtà è come se ci fosse tutto il pubblico di Roma, che lui stesso più volte invita a cantare “as loud and out of tune” (più forte e stonato) che può.
Ed è un gran bello spettacolo.
Sheeran fa ascoltare molti brani tratti dal suo ultimo disco, Divide, ma non mancano i salti nel passato, come con A Team, Bloodstream e Lego House. C’è anche I don’t care, il singolo da poco uscito e che dovrebbe rientrare nell’album in uscita il 12 luglio. Il brano, cantato originariamente con Justin Bieber, è eseguito in versione acustica e rende veramente molto bene.
Per Tenerife sea viene richiesto silenzio dal cantante. Si tratta dell’unica canzone veramente lenta e intima dell’intera scaletta. La richiesta di Sheeran viene tradita dagli applausi per una proposta di matrimonio in Tribuna Montemario.
Quando arriva il momento dei grandi singoli, lo stadio esplode. Lo stesso Ed Sheeran scherza sulla popolarità di alcuni brani, introducendo Thinking out loud dicendo chiaramente: “Se non conoscete questa canzone, avete sbagliato concerto!”. Photograph e Perfect sono meravigliose dal vivo. La parte finale di quest’ultima è stata cantata in italiano, versione che il cantante ha curato insieme ad Andrea Bocelli. Inutile dire che ci sono state molte altre proposte di matrimonio durante questo brano.
Molto suggestiva anche l’interpretazione della canzone I see fire, scritta per il film Lo Hobbit e cantata quasi sempre a cappella.

Dopo le canzoni più romantiche e lente, si passa ai brani più movimentati.
Il sound folk irlandese di Nancy Mulligan porta alcuni spettatori del prato (quelli che avevano abbastanza spazio intorno a loro) a improvvisare balli popolari, mentre quelli sugli spalti si scatenano come possono. Stesso si può dire per Galway Girl e per Sing, brano per il quale è lo stesso Sheeran a chiedere a una parte del pubblico di intonare diversi cori.
E si arriva poi al gran finale con Shape of you (che ti entra veramente nel sangue con il suo ritmo) e con You need me, I don’t need you, cantate con una maglia della nazionale italiana. È impossibile non ballare, non cantare, non sentirsi carichi di energia. E tutto questo grazie a un cantante giovanissimo, pieno di talento che conferma con la sua bravura la fama raggiunta.
Un concerto che ci ha sorpreso e che si è rivelato nettamente al di sopra delle aspettative.

Come scrivevamo all’inizio dell’articolo, ci sono diversi redattori di CulturaMente che hanno avuto modo di vedere un concerto di Ed Sheeran in Italia nel 2019 tra Firenze e Roma. Ambra ha dedicato un intero articolo alla partecipazione del cantante inglese al Firenze Rocks Festival, esprimendo alcune riserve circa lo show.
Ed Sheeran in concerto a Firenze: “è bravo ma non si applica”
Invece, chi di noi era presente all’Olimpico è rimasto veramente entusiasta. Simona descrive il concerto con tre aggettivi: energico, emozionante ed euforico.
“Ero al mio primo concerto di Ed, le mie aspettative erano alle stelle e non sono state assolutamente deluse. Sin dal primo minuto sul palco, è riuscito a catalizzare l’attenzione del pubblico. Ha coinvolto, ha fatto emozionare, ha fatto divertire. Dal mio posticino in curva Nord ho ammirato estasiata il suo spettacolo, ma soprattutto lo spettacolo di luci e voci del pubblico dell’Olimpico. Tutto lo stadio ballava e cantava sulle note dei suoi brani più famosi e non farsi coinvolgere dall’entusiasmo dilagante era impossibile. Nota dopo nota, brano dopo brano, ha costruito uno spettacolo unico. La sua voce e la sua chitarra hanno riempito la notte romana. Tre i miei momenti preferiti: l’emozionante salto nel passato con Lego House, la scarica di energia con Galway Girl e la poetica performance di Thinking Out Loud. Bellissimo anche il suo omaggio all’Italia e a Roma: dalla strofa di Perfect intonata in italiano, al tricolore sventolato indossando la maglia della Nazionale, Ed Sheeran sembrava visibilmente contento di esibirsi davanti al pubblico dello Stadio Olimpico e questo ha contribuito a rendere il concerto uno spettacolo indimenticabile”.
Ora non resta che aspettare il nuovo album e… il nuovo tour!
Federica Crisci, Francesca Papa, Simona Specchio
Tutte le immagini presenti in questo articolo sono di Federica Crisci.