Dopo anni bui, William Orbit torna con il nuovo singolo “Colours Colliding” che anticipa l’album “The Painter” in uscita il 25 agosto 2022
Esistono canzoni che hanno fatto la storia della Musica: spesso le si collega all’artista o a un’epoca, molto più raramente al loro produttore. Eppure quanto sarebbero state diverse “Billie Jean” di Michael Jackson senza Quincy Jones, “Young And Beautiful” di Lana Del Rey senza Rick Nowels, “Let’s Dance” di David Bowie senza Nile Rodgers. Lo stesso può dirsi per William Orbit: celeberrimo per il suo lavoro su “Ray Of Light” di Madonna, chi ha buon orecchio sa benissimo che per un paio d’anni moltissimi artisti tentarono di ricreare quella magia vestendo i propri brani dell’inconfondibile tocco dell’alchimista londinese. Solo lui pareva capace di mescolare ispirazioni classiche a ritmi tribali, omaggi psichedelici e elettronica d’avanguardia. Basti citare “Tender” dei Blur, “Pure Shores” delle All Saints, “Feel Good Time” di P!nk, senza bisogno di elencare i remix da lui firmati e l’infinito numero di emuli che in quel periodo cercarono di ricrearne la pozione senza riuscirci.
Un’attesa durata otto anni
Nonostante tutto questo successo, gli innumerevoli riconoscimenti e un innegabile talento musicale, Orbit non ha mai capitalizzato tutto questo riscontro mediatico proiettandolo sulla sua pur rimarcabile carriera di solo artista. Qualche collaborazione qui, un EP lì ma son passati otto anni da quando William Orbit non annunciava un nuovo album: l’attesa è finita grazie al nuovo singolo recentemente pubblicato, dal titolo “Colours Colliding” che anticipa un attesissimo lavoro la cui release è prevista per il 25 agosto 2022 e il cui titolo sarà “The Painter”.
Dopo anni bui, colori che si scontrano per anticipare “The Painter”
Al primo ascolto c’è tutto quello che un fan di William Orbit si aspetta e, in fondo, desidera: tintinnii impregnati d’onirico, arrangiamenti siderali, una voce capace di fraseggi insieme antichi e contemporanei – stavolta tocca a Polly Scattergood – e la sensazione che tutto possa ancora succedere. Ed è un bene, perché in alcune recenti interviste il musicista inglese ha raccontato di come gli ultimi anni siano stati particolarmente duri: colpa di eccessi legati al consumo di stupefacenti, fino al punto di essere preda di veri e propri episodi psicotici. Ma adesso dice di essere finalmente cresciuto, di aver terminato l’adolescenza a 65 anni e di provare un desiderio disperato di far ascoltare la sua nuova musica. Qui, aspettando “The Painter”, siamo tutti orecchie.
Cristian Pandolfino
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