Durante la prima fase di questa pandemia da Covid-19 molte testate giornalistiche professavano un prossimo boom delle nascite dovuto alla quarantena. Ovviamente i dati Istat smentiscono; non solo infatti le nascite non sono in aumento, ma il clima di tensione e incertezza in cui viviamo sta portando a un calo significativo dei nuovi nati.
Insomma, non vivremo un cambiamento demografico come quello successivo al blackout di New York del 1965 (altra leggenda metropolitana?) ma qualcuno continua a far figli. Che sia per caso, per amore -e qui potremmo aprire infinite discussioni- o per un mero desiderio egoistico di trovare un significato alla propria esistenza nel creare una discendenza che possegga almeno in parte i nostri geni -e anche qui dovremmo un giorno parlarne- i bambini nascono e portano una serie di sconvolgimenti emotivi a cui nessun corso pre-parto può prepararci.
I figli rappresentano la forma di amore più puro e assurdo che esista, una condizione di soave dolore ed eterna preoccupazione a cui non ci sottoporremmo volontariamente per nessun altro motivo e pur essendo tutti figli non lo capiamo finché non diventiamo genitori. Per i figli si fa tutto, a loro si augura tutto e alcuni dei più grandi artisti della storia della musica hanno trasformato i loro pensieri in canzoni.
Indice
Quattro canzoni da dedicare a tutti i figli presenti, futuri, vari ed eventuali
1Father and Son – Cat Stevens
Nel 1970 Cat Stevens ha 22 anni. Ha già inciso tre album e il 23 novembre pubblica Tea for the Tillerman, un capolavoro che contiene anche Father and Son. La canzone era stata inizialmente composta per la colonna sonora di un musical e successivo film ispirato alla Rivoluzione Russa, dove si racconta di un ragazzo che vuole unirsi ai moti rivoluzionari e del padre che cerca di dissuaderlo. Il progetto cinematografico non va in porto, ma il brano rimane, simbolo del conflitto generazionale che contraddistingue ogni relazione padre-figlio.
La canzone è una conversazione tra il padre, che consiglia al figlio di stare calmo, condurre una vita tranquilla, sistemarsi ed eventualmente sposarsi, e il figlio, che manifesta tutta la sua frustrazione nel non essere capito e ascoltato e dice di doversene andare a cercare la sua strada.
Anche la costruzione del brano è splendida. Non esiste un vero ritornello, la melodia si compone di strofe che alternano il punto di vista del padre, cantato con voce bassa e profonda, e del figlio, quando la voce di Cat si alza ed esprime tutta l’urgenza della gioventù.
2Beautiful Boy (Darling Boy) – John Lennon
Beautiful Boy è la settima traccia dell’ultimo album di John Lennon, Double Fantasy, uscito nel 1980. John si rivolge al figlio Sean, che allora aveva cinque anni, e lo tranquillizza dopo un brutto sogno. Il testo contiene una serie di consigli e massime sulla vita, tra cui la famosissima ” Life is what happens to you while you are busy making other plan“.
La melodia è dolce, consolatoria e la voce di Lennon arriva come una carezza.
3Hey Jude – The Beatles
Ok, lo so, tecnicamente non è dedicata a un figlio ma quasi. Accreditata al duo Lennon/McCartney, Hey Jude fu scritta da Paul McCartney per consolare Julian, primogenito di John, durante il divorzio tra i genitori. Ci sono vari aneddoti sulla composizione e sulla registrazione del brano, tra discussioni sui versi e sull’arrangiamento, ma ciò che conta è che Hey Jude, nel suo crescendo di forza e speranza che dura più di sette minuti, è uno dei più grandi capolavori della band.
4Isn’t She Lovely – Stevie Wonder
Scritta e interpretata dal grande Stevie nel 1976, la canzone è dedicata alla neonata figlia Aisha e, nella sua versione originale, inizia con un campionamento del pianto di un bambino. Non è quello della figlia, ma sue sono le proteste a fine brano quando Wonder, durante il bagnetto, le chiede di uscire dall’acqua.
La canzone racconta la gioia e lo stupore di un padre che vede per la prima volta la sua bambina in tutta la sua bellezza. Wonder ringrazia il Signore e la sua compagna Londie per quella creatura nata dall’amore.
La playlist su Spotify
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Maria Gabriele e Valeria de Bari