Sono quattro le città europee che hanno ospitato il Love Yourself World Tour della band K-pop BTS.
Per la prima volta da quando fanno musica, i sette ragazzi provenienti dalla Corea del Sud si sono esibiti nel Vecchio Continente. Londra, Amsterdam, Parigi e Berlino sono state le protagoniste di sette serate (tutte sold-out!) che hanno visto radunarsi migliaia di ARMY, i fedelissimi fan della band. I concerti dei BTS sono dei veri e propri spettacoli: due ore e mezza di canzoni, di coreografie eseguite con straordinaria coordinazione e di effetti speciali (luci, giochi di fuoco, bolle di sapone, coriandoli). Sono salutati dal pubblico con lacrime, grida e con tanti cartelloni con sopra la stessa scritta in coreano.BTS album
Il fiore dei BTS è sbocciato nel cuore degli ARMY.
Ma chi sono questi ragazzi coreani capaci di entusiasmare così tante persone? Lasciateci presentarveli.
I BTS sono attualmente la boy band K-pop più conosciuta al mondo, composta da artisti giovanissimi tra i 26 e i 21 anni: RM, Jin, Suga, J-Hope, Jimin, V e Jungkook. Dal 2013, anno del loro debutto, i BTS hanno collezionato molti riconoscimenti non solo in Corea del Sud, ma anche in America. Per due anni consecutivi, infatti, hanno ottenuto il premio “Top Social Artist” ai Billboard Music Awards. Sono il primo gruppo K-pop ad ottenere questa vincita. Così come il loro singolo Fake Love, uscito lo scorso maggio, è la prima canzone non in lingua inglese a posizionarsi al primo posto nella classifica Billboard200 dopo ben 12 anni.
Questi traguardi hanno portato grande successo alla band al di fuori della loro nazione di origine. Grazie al loro lavoro, la cultura coreana ha avuto l’opportunità di farsi conoscere e apprezzare e per questo riceveranno il 24 ottobre l’Ordine al Merito Culturale durante la cerimonia dei “Korean Popular Culture & Arts Awards 2018”.
L’acronimo BTS sta per “Bangtan Sonyeondan“, che in italiano può tradursi come “boyscout a prova di proiettile”.
Non è un nome accattivante, ma fu scelto dal CEO della loro casa discografica, la BigHit Entertainment, che aveva un progetto specifico per questi ragazzi: formare una band che rappresentasse le nuove generazioni, proteggendole dai pregiudizi e dalle oppressioni della società come un giubbotto antiproiettile ripara dai colpi di pistola.
Dopo cinque anni di attività, è impossibile non accorgersi di come i BTS abbiano fatto onore al loro nome.
Negli anni con le loro canzoni e azioni hanno cercato di parlare di temi che in Corea sono tabù come, ad esempio, la salute mentale. Alcuni dei loro testi sono critici nei confronti della società in cui vivono come Silver Spoon che mette in discussione la distinzione tra ricchi e poveri e l’erronea convinzione che se una persona nasce povera debba rimanere per forza tale. N.O critica il sistema scolastico, mentre No More Dream, loro canzone di debutto, incoraggia i giovani a seguire i loro sogni e a non diventare ciò che la società vuole.
I BTS diffondono anche molta speranza con i loro testi, cercando di essere d’aiuto a tutti coloro che stanno affrontando momenti difficili e hanno bisogno di qualcuno che li comprenda.
Infatti, i tre album più recenti dei BTS racchiudono un messaggio importante: Love Yourself, ama te stesso. Un concetto che, nell’ultimo anno, i BTS hanno voluto diffondere con determinazione, raccontando dell’amore in tutte le sue sfaccettature. Dall’amore per gli altri che ti fa sorridere e stare bene, argomento del mini album Love Youself: Her, all’amore che invece ti porta a sacrificare te stesso fingendo di essere qualcun altro per rendere felice l’altra persona, tema di Love Yourself: Taer. L’ultimo album della serie, uscito ad agosto, Love Yoruself: Answer parla dell’amore più importante di tutti: quello verso se stessi, senza il quale non saremo mai capaci di amare veramente gli altri.
Portando avanti il messaggio dell’amare se stessi, nell’ottobre dello scorso anno i BTS hanno lanciato la campagna “Love Myself” insieme ad #ENDViolence di UNICEF Korea per raccogliere fondi da destinare ai giovani che in tutto il mondo subiscono abusi o violenze, fisiche o psicologiche.
Grazie al loro contribuito, lo scorso mese i ragazzi sono stati invitati a partecipare all’Assemblea Generale dell’ONU. Il leader della band, RM (nome d’arte di Kim Namjoon) ha tenuto un bellissimo discorso nel quale ha esortato i giovani a parlare di loro stessi, a non rimanere in silenzio, a non soffocare la propria personalità, desideri e opinioni per essere accettati dagli altri. Bisogna accettarsi per come si è, e riconoscersi come esseri umani che possono commettere degli errori.
I primi anni di carriera dei BTS non sono stati semplici.
Debuttando con una casa discografica non tra le più importanti e ricche in Corea, sono spesso stati considerati senza speranze e molto criticati. Eppure la BigHit e i BTS stessi hanno avuto fiducia in quello che era il loro progetto, nelle loro capacità e alla fine sono riusciti ad arrivare dove nessuno all’inizio li avrebbe mai immaginati. La chiave del loro successo non sta nella loro bellezza, nelle loro canzoni orecchiabili o nelle coreografie coinvolgenti. I BTS sono ragazzi che credono fermamente in quello che fanno, che lavorano sodo ogni giorno, che scrivono i loro testi spaziando tra diversi generi. Piacciono perché sono genuini, sinceri e perché i messaggi che vogliono diffondere con le loro canzoni portano conforto alle persone. Non sono una boy band per ragazzine, ma chiunque può riconoscersi nella loro musica.
Ci si può chiedere come si faccia ad ascoltarli se le canzoni sono tutte in coreano.
La risposta è semplice: la musica ha un linguaggio tutto suo. È in grado di trasmettere emozioni, è usata dagli stessi artisti per esprimere un loro stato d’animo. Non c’è bisogno di conoscere una lingua quando si tratta di musica. Non esiste musica brutta, bella, per giovani, per vecchi, per ragazze o ragazzi. La musica è universale. Non ci sono barriere di nessun genere e questo è uno degli altri temi che i BTS stanno portando con loro e stanno diffondendo nel mondo.
Micaela Crisci
Grazie infinite per il vostro articolo, è un’ottima introduzioni a coloro che non sono familiari con i BTS. In particolare, gli ultimi due paragrafi catturano perfettamente i sentimenti di di molti/e fans: purtroppo, ci sono enormi pregiudizi nei confronti dei BTS, molte persone non capiscono per quale motivo un gruppo coreano hanno così tanti fans, quando in realtà basta ascoltare le loro canzoni e leggere i loro testi. Per questo motivo, grazie infinite.
Un unico particolare: c’è un piccolo errore, che spero non vi dispiaccia se ve lo faccio notare. “Così come il loro singolo Fake Love, uscito lo scorso maggio, è la prima canzone non in lingua inglese a posizionarsi al primo posto nella classifica Billboard200 dopo ben 12 anni.”
In realtà, il singolo Fake Love si è posizionato alla #10 posizione nella classifica Billboard Hot 100 (https://www.billboard.com/articles/columns/chart-beat/8458217/bts-first-hot-100-top-10-k-pop-group-fake-love), mentre è stato l’album Love Yourself: Tear a posizionarsi alla #1 posizione nella Billboard 200 (https://www.billboard.com/articles/columns/chart-beat/8458036/bts-earns-first-no-1-album-billboard-200-chart-love-yourself-tear).
A parte questo però, è veramente un ottimo articolo.
Di nuovo, mille ringraziamenti a Micaela Crisci e a Culturamente.
Questo è l’articolo sui BTS più bello che abbia mai letto, non solo tra quelli italiani ma anche di quelli in inglese. Faccio i miei complimenti alla persona che ha scritto questo articolo poichè si vede la passione che mette nel fare il proprio lavoro. In passato ho letto articoli italiani sui BTS nei quali molte delle informazioni date erano completamente sbagliate quindi sono contenta che prima di scrivere questo articolo abbia fatto accurate ricerche. Le faccio ancora i miei complimenti per questo splendido lavoro!
Grazie mille, era l’articolo che tutti noi Army stavamo aspettando ?
Posso dire una cosa?
Questo articolo descrive i BTS alla perfezione, complimenti all’artefice di questo articolo!
Si vede che ti sei informata/o su di loro e lo apprezzo molto,a differenza di altri “giornali” che pur di vendere non sanno di chi stanno parlando .
Dal 15 Ottobre 2018, l’ “ARMY INDIPENDENCE DAY” le canzoni dei BTS non fanno più parte del Kpop.
ciao, ti voglio ringraziare per aver scritto questo post. Tutto quello che è scritto è la sacrosanta verità: io sono una fan, no, UNA GRANDISSIMA ARMY! e posso dire che sono veramente delle persone genuine che fanno quello che vogliono senza maschere. Io sto imparando la lingua coreana, ma anche se non capirei io li ascolterei lo stesso perché non c’è bisogno di saper una lingua per ascoltare musica. La musica, come hai detto, è UNIVERSALE e basta solo che ti faccia stare bene e che ti distacchi dal mondo anche per poco tempo…