Secondo alcuni, Tempo di libri è stato un flop colossale. Ma sarà stato davvero così? Ha senso fare un confronto con il Salone del Libro di Torino, che nel 2017 compie trent’anni?
Alla fine della fiera, sono state 60.796 le presenze per la prima edizione di Tempo di Libri, la nuova manifestazione milanese che si è svolta dal 19 al 23 aprile 2017, avviatasi tra grandi aspettative. Nata in contrapposizione e quasi in sostituzione del Salone del Libro di Torino, Tempo di libri era nata sotto buoni auspici, ma alla fine i risultati non sono stati quelli sperati.
Fino a venerdì le presenze erano molto scarse, se non si contano le scolaresche “costrette” a presenziare. Sabato e domenica la fiera è stata più movimentata, nonostante la scelta non proprio felice di una data tra due ponti, in un periodo in cui Milano era deserta. Qualcuno ha fatto subito il confronto con Torino e con i suoi 126.406 biglietti del 2016. Ma Torino è quest’anno alla sua trentesima edizione, e può vantare un’organizzazione impeccabile frutto degli errori e dei ripensamenti di tanti anni trascorsi. Per Milano è la prima volta, e solo la prima di una lunga serie, a quanto pare.
Sala ha provato a tal proposito a sedare le polemiche: “Mi pare che nessuno di noi voglia fare la gara con Torino, il rapporto di collaborazione con il sindaco Appendino c’è. Saremo sicuramente lontani dai numeri di Torino ed è anche normale, visto che siamo alla prima edizione. Anche le scuole nei primi giorni sono mancate ma è stata una questione di organizzazione più che di volontà, e su questo ritorno alla memoria di Expo”.
Al di là dei numeri, c’è da dire che gli eventi c’erano ed erano tutti molto interessanti, in grado di catturare pubblici diversi, da quello che segue Mauro Corona a quello che fa la fila per Zerocalcare, da quello delle fan di Moccia e degli Youtuber a quello colto che guarda Filippo Timi vestito da bambinetta di Shining. L’organizzazione degli stand era impeccabile e razionale, e a differenza che a Torino i piccoli editori si sono mescolati con i grandi gruppi editoriali. È vero, mancavano molti editori piccoli e indipendenti, che preferiscono essere presenti a Torino, ma non sono mancate le belle sorprese, come lo stand della Luni Editrice, una piccola casa editrice di orientalistica e pedagogia dal vasto e variegato catalogo.
Insomma per il lettore curioso e onnivoro Tempo di libri è stata una bella esperienza, ricca di appuntamenti e ben organizzata, e la scarsa affluenza dei primi giorni è stata più un vantaggio che un difetto, per chi non ama trovarsi nella confusione.
E ora, dopo Più Libri Più Liberi e Tempo di libri, appuntamento a Torino!
Valeria Martalò