Non è il titolo di una fiaba, o forse sì. Sicuramente è una metafora per raccontare uno dei momenti culturali più alti del nostro Paese: il Salone del Libro.
Quello in cui si realizza il sogno dei numerosi amanti della lettura, in cui il quartiere del Lingotto si riveste di una grande ricchezza, fatta di carta e parole.
Così, piovono libri sotto gli occhi di tutti. Tra gli stand si trova una biblioteca gigantesca, un grosso albero letterario, che riempie i cuori dei visitatori.
#SalTo30 è l’hashtag sui social in questi giorni frenetici per festeggiare il Salone Internazionale del Libro, che da 3 decadi unisce lettori, autori ed editori.
Il fil rouge che come sempre caratterizza questi 5 giorni di pura librofilia è la passione, un sentimento che rompe le distanze, come anche il titolo di questa edizione 2017: “Oltre il confine”.
Oltre il confine delle minoranze, grazie a tutti gli eventi dedicati alle donne.
Oltre il confine della carta, grazie agli interventi dedicati alla formazione digitale.
Oltre il confine anagrafico, grazie agli spazi dedicati ai bambini.
Oltre il confine geografico, con le sezioni dedicate ai paesi esteri.
Oltre il confine degli spazi del Lingotto stesso, con la programmazione fuori dal Salone.
Chi vaga per Torino, tra un bunet e un agnolotto, tra il museo egizio e quello del cinema, non può non notare gli eventi off del Salone, e alla fine questo Salone deve visitarlo.
Poco contano la fila sotto al sole, il caos e le attese fuori dai luoghi adibiti agli incontri. Poco importa se il premio sazia una fame intellettuale che raramente viene soddisfatta nel tran tran quotidiano.
È stata un’edizione che conferma e suggella un successo ormai tradizionale.
[dt_quote type=”pullquote” layout=”right” font_size=”big” animation=”none” size=”1″]Complessivamente il trentesimo Salone del Libro propone poco meno di 1.200 case editrici, dando vita a un programma che conta 1.379 appuntamenti disseminati nelle 30 sale a disposizione dei visitatori, che vanno dai 600 posti della più grande, la Sala Gialla, ai 20 dei laboratori didattici. Il totale delle case editrici è rappresentato dalle 422 con stand proprio, da altri 417 editori italiani e stranieri ospitati da stand di colleghi, dalle presenze di 10 fra case discografiche ed editori musicali accolti nell’area ad essi dedicata e da quelle inserite nei 12 spazi regionali di Piemonte, Toscana (regione ospite), Basilicata, Calabria, Friuli, Lazio, Marche, Puglia, Sardegna, Sicilia, Umbria e Valle d’Aosta, oltre all’area di Matera 2019, e nei tre stand internazionali di Cina, Romania e Marocco, che insieme accolgono all’incirca ulteriori 300 realtà editoriali dei loro territori.[/dt_quote]
Apprezzabile la varietà editoriale in esposizione, dalla gastronomia ai fumetti, dall’arte ai libri che sembrano opere d’arte, quelli formati mignon o quelli a forma di lettera.
Edizioni ribelli, edizioni innovative, edizioni zen, edizioni divertenti, edizioni a 1 euro (per combattere la lotta con il portafogli e i sensi di colpa). Edizioni per tutti i gusti, come conferma l’enorme affluenza.
Presenti all’appello grandi e bambini, seguiti nei vari stand dal personale e dagli uffici stampa sempre reattivi e proattivi.
Il Lingotto ancora una volta regala un’occasione d’oro a tutti gli amanti della cultura: giornalisti, lettori, scrittori e editori.
Tutte persone che investono nelle parole, che credono ancora nel potere di queste armi così delicate e potenti.
Alessia Pizzi
[…] Se sei una librofila incallita, la prima mossa intelligente da fare con un tesserino da giornalista in mano è chiedere l’accredito per il Salone del Libro di Torino. […]