Avevamo riconosciuto il grande potenziale di Daniele Giannazzo qualche tempo fa leggendo il suo romanzo d’esordio Roe e il segreto di Overville. A distanza di poco più di un anno non possiamo che confermare ed apprezzare il suo talento e la sua abilità. Decaduta l’eventualità della “fortuna del principiante”, il giovane toscano meglio noto come Daninseries, continua a riscuotere successo anche con il secondo capitolo della storia, Roe e l’inganno della memoria. Talmente tanto successo che la casa editrice Mondadori ha deciso di dargli nuovamente fiducia programmando l’uscita di un terzo libro.
La trama
La storia riprende a distanza di qualche mese da dove ci aveva lasciati. Roe è stata costretta a prendere una scelta difficile e dolorosa pur di salvare la vita al suo amato Jay. Tutto ciò che hanno vissuto insieme è stato cancellato dalla memoria del giovane e di tutti gli abitanti di Overville. Roe, però, nel profondo non si arrende e cerca a tutti i costi un modo per annullare il sortilegio. Nel frattempo le giornate passano faticosamente, tra le lezioni a scuola e gli allenamenti imposti dalla nonna Eloise per imparare a gestire i suoi poteri. A tirarla su di morale arriverà un nuovo amico, Harold, bello e popolare, ma fino ad ora inspiegabilmente sconosciuto per Roe. Tuttavia, i misteri non finiscono qui. C’è un inatteso ritorno di alcuni personaggi del suo passato, che porteranno con loro nuove difficoltà e pericoli da affrontare.
La recensione
Come già per il primo romanzo, in Roe e l’inganno della memoria, troviamo alcuni elementi del postmoderno, come il citazionismo, la rielaborazione di topoi già noti e la vicinanza con altri linguaggi narrativi. Sono frequenti i richiami alle serie tv, soprattutto ai teen drama anche se, forse perché ci siamo un po’ abituati a questa caratteristica, si fanno leggermente meno evidenti. Continuando sul filone fantasy, troviamo ancora magie, incantesimi e viaggi nel tempo. Proprio la presenza del sovrannaturale nel mondo reale tipica del realismo magico e del cosiddetto urban fantasy è uno dei principali punti di forza della storia. In particolare, è sempre affascinante per i giovani leggere di coetanei che pur avendo i loro stessi problemi e difficoltà, si trovano a vivere avventure magiche e fantastiche. È un modo per sognare, per evadere dalla realtà, ma, allo stesso tempo, anche per farsi forza e affrontare la vita di tutti giorni. D’altronde non dimentichiamo le schiere di bambine e bambini ormai trentenni che ancora attendono la propria lettera per Hogwarts!
L’ambientazione
L’ambientazione è la stessa del primo libro, quella piccola cittadina pittoresca e apparentemente tranquilla che abbiamo imparato a conoscere insieme alla protagonista. Sarà per la somiglianza nelle descrizioni con la Stars Hollow di Una mamma per amica, ma in alcuni momenti sembra proprio di vedere quelle vie e quelle gigantesche ville, come se stessimo guardando una serie tv americana.
I personaggi
Tra i personaggi oltre alla new entry Harold, che si presenta come un ragazzo affabile e spiritoso, impariamo a conoscerne altri che in precedenza erano stati solo brevemente citati. È il caso della zia Adele e dell’amica Steffy con suo padre Edward. Insieme a loro continua il percorso di crescita della nostra protagonista, in piena adolescenza, che deve fare i conti con la parte più oscura di sé stessa e imparare a gestire le proprie emozioni. La costruzione dei personaggi, sebbene possa essere forse maggiormente approfondita a livello psicologico, è tutto sommato coerente e funzionale allo svolgersi della storia. Tra amori, gelosie, tradimenti e false amicizie troviamo i soliti cliché dei teen drama che tuttavia tanto ci piacciono e non riescono a non appassionarci.
Lo stile
La scrittura di Giannazzo si conferma scorrevole e pulita, con quell’impronta “telefilmica” che lo caratterizza. I periodi sono brevi e incalzanti, i dialoghi piuttosto frequenti, le descrizioni chiare e immediate. È un tipo di scrittura semplice ma solido, ben strutturato, perfetto per i lettori più giovani e poco avvezzi ai virtuosismi di stile di alcuni autori più complessi. Anche per chi è un po’ meno giovane, tuttavia, potrebbe risultare un romanzo piacevole e rilassante, da tenere in considerazione per le prossime letture da ombrellone.
Come nel primo capitolo della saga di Roe, anche qui non mancano i colpi di scena che è davvero difficile prevedere durante la lettura. In particolare il plotwist con cliffhanger finale lascia letteralmente spiazzati, tanto da rendere necessaria più volte la lettura delle ultime pagine per accertarsi di aver capito bene.
E adesso?
Per svelare il mistero bisognerà attendere l’uscita del terzo e (forse) ultimo capitolo della saga, prevista entro la fine di quest’anno. Nel frattempo si fanno sempre più impazienti i fan che chiedono a gran voce la realizzazione di una serie tv. Sicuramente il materiale è adatto e chissà che il loro desiderio non verrà presto esaudito.
Francesca Papa