In tempi di introspezione forzata dedicarsi alla poesia è un atto di generosità verso noi stessi e Le cose del mondo spiegate da Paolo Ruffilli per Mondadori sono il suggerimento più adatto alla lettura.
Il volume è un compendio dell’attività poetica di Ruffilli dal 1978 al 2019; in quasi trent’anni di umanità pulsante sono divise in sezioni le liriche più belle dell’autore, cesellatore di versi e sentimenti.
Le cose del mondo rappresentano un mirabile tentativo di chiamare, anzi richiamare alla memoria, tutta la potenza del logos contenuta negli atti quotidiani, nel pensiero e nella prassi.
Quello che il poeta compie è un progetto animato da un vero spirito illuminista alla Diderot, animo ribelle e anticlericale, che alla fine di un percorso intellettuale e passionale si dedica alla realizzazione di un’impresa grandiosa: l’archiviazione di un patrimonio di esperienze.
Perchè la scienza e l’arte hanno un percorso parallelo è facile comprenderlo: entrambe sono empiriche e animate da esigenze vitali.
Così è congegnata la poetica di Ruffilli, basata su fondamenti di classicità verista nell’impianto letterario ma pregna di candore emotivo nell’appropriarsi di ogni atomo di universo.
Tanto è complesso ed articolato il funzionamento e la conoscenza della realtà attraverso la poesia, tanta è l’audacia e la competenza linguistica di Paolo Ruffili che riesce a fornire una chiave di lettura dei sentimenti e della corporeità, in modo agile ma ricercato.
Nella prima parte del libro la parola poetica è più ieratica e solenne e corrisponde alla gioventù degli ideali e della militanza del sentimento, l’atto eroico contenuto nella parola.
Ma nei versi più maturi è piacevole immergersi nel disincanto, nel gioco dei corpi, nell’ironia vagamente futurista. L’attenzione alla fisicità, alle forme plastiche, alla sensualità affrontata senza pregiudizio, la simbiosi perfetta del sentimento sono la forza vitale che garantisce il perpetuarsi della specie.
Il viaggio compiuto da Ruffilli è quello degli intellettuali veri, senza manierismi e con la complicità della penombra: ogni parola risuona nella cassa armonica dell’Anima.
Paolo Ruffilli è uno dei maggiori esponenti della poesia italiana contemporanea. Nato a Rieti nel 1949, ma originario di Forlì, si è laureato in Lettere presso l’Università di Bologna. Dopo alcuni anni d’insegnamento nei licei si è dedicato all’attività di saggista, traduttore, consulente e direttore editoriale, e collaboratore di quotidiani quali Il Resto del Carlino, Il Giorno, La Nazione e Il Gazzettino. Ha pubblicato numerosi volumi di poesia e saggi.
Antonella Rizzo