Satira e sarcarsmo sulla tv italiana: è arrivata “Heidi”!

Francesco Muzzopappa

Lo scorso 14 giugno è uscito Heidi di Francesco Muzzopappa, per i tipi di Fazi Editore. Un romanzo tutto satira e ironia che diverte il lettore e lo spinge ad arrivare alla fine del libro nel più breve tempo possibile.

Oltre alla copertina che già incuriosisce di suo, il titolo, Heidi, fa presagire già le note umoristiche che pervaderanno il testo. La domanda giusta e lecita da porsi è: che c’entra Heidi in un romanzo che racconta dei programmi trasmessi in tv?

La protagonista, Chiara, lavora in televisione e si occupa dei casting per i vari format televisivi. Un giorno il suo equilibrio viene sconvolto da una telefonata improvvisa: suo padre, malato di alzheimer, viene espulso dalla casa di riposo in cui si trovava. Sua figlia dovrà, dunque, farsene carico nonostante tra i due non sia mai corso buon sangue.

Lasciamo a voi il gusto di scoprire dettagli divertenti e battute sarcastiche. Non siamo qui per fare spoiler, ma per parlare di un aspetto che ci ha particolarmente colpiti.

L’autore, un uomo, racconta di una protagonista, una donna, facendolo per di più in prima persona. L’aspetto più significativo che illustra la bravura di chi scrive è quello di non scivolare mai in stereotipi triti e ritriti. Chiara è una donna indipendente, ma non scadiamo mai nella macchietta della femminista incallita. Allo stesso tempo, ha molte fragilità, ha bisogno di un supporto, ma nel suo comportamento non c’è traccia di alcun anelito del tanto mitizzato focolare domestico.

La nostra eroina viene raccontata in maniera semplice e lineare. La sua schiettezza e il suo sarcasmo non sono solo i filtri di una quotidianità dura da affrontare, ma anche lo specchio della sua personalità. Da un lato, la forza per affrontare la quotidianità e, dall’altro, la paura del cedimento.

Chiara incontrerà una figura maschile, ma non sarà lui a salvarla.

Non troveremo un San Giorgio che sfida il drago della televisione per salvare la sua principessa. Questo personaggio, Thomas, sarà affascinante, bello, paziente, bravo in cucina, seducente, ma non sarà quel bambolotto pre-confezionato che, con il solo sguardo, incenerisce e atterra lei, Chiara, risolvendole la vita.

Di Pretty Woman, insomma, non ne abbiamo. Grazie a Dio.

Thomas sarà piuttosto una figura con cui confrontarsi, fondamentale per capire i propri limiti, le proprie paure. Ma sarà lei da sola a prendersene carico. Lui sarà semplicemente al suo fianco.

Tutto questo a suo di risate. E sì, perché il sorriso non lascia mai il volto del lettore. Ricco di iperboli e digressioni grottesche, il romanzo scorre piacevolmente e si lascia “fagocitare” grazie ad un lessico e ad una sintassi scorrevole.

Serena Vissani

Ama i libri, il cinema e la pasta. Non sempre in quest'ordine.

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