Amore, figlio di Espediente e Povertà secondo Platone, mero desiderio sessuale per Schopenhauer, Signore per Dante, protagonista di film e canzoni. Il sentimento che da sempre interessa l’uomo per la sua definizione etica, fisica o semplicemente per la sua ricerca.
L’amore ti ruba le briglie dei cavalli. Non importa quanto tu li abbia addomesticati nel tempo, quanto siano stanchi, spaventati, disillusi. Quando Amore li cavalca, loro corrono e tu gridi: perché nulla è peggiore di perdere il controllo tanto sudato, la serenità raggiunta con tanti sforzi. Ti ritrovi nudo all’improvviso, nelle mani di uno sconosciuto che senti più vicino di tante facce conosciute. Nella tua nudità ritrovi il tuo cuore: non te lo ricordavi così. Lo sentivi forte nel petto, sereno, fiero….indipendente. Ora è lì tutto tremante, terrorizzato all’idea che quella mano stringa troppo forte o che lo faccia cadere. Ecco cosa siamo noi davvero: quel piccolo cuore che sentiamo solo battere in noi, ma che non vediamo mai.
[…] la lingua mi si spezza; per le membra
fuoco sottile corre all’improvviso,
nulla più vedo e sento nelle orecchie rombare il sangue;
freddo sudore tutta mi pervade,un tremito mi prende
e più dell’erba divento verde;
e sento in me che sono già quasi morta.
Alessia Pizzi
Il tuo mondo è un'immersione interiore, è profondità, è bellezza…ogni volta che capito qui, non ci capito per caso…l'inconscio guida il mio cervello alla ricerca di attimi di riflessione e il tuo spazio è sempre la meta che preferisco! Probabilmente stiamo facendo un percorso di studi che ci avvicina molto, di sicuro il mio amore per la filosofia lo ritrovo nelle tue righe…mi piace viaggiare parola dopo parola nei tuoi iter mentali!!!
Mi lusinghi davvero….mi rendo conto che forse il mio blog per certi versi è un po' di nicchia. Non sono una che punta sulla quantità…e dal tuo commento ho la certezza della qualità dei miei "lettori". Che poi è quello che mi preme 😉