Le presenze registrate nella due giorni di Olevano Romano decretano il successo di Vinointorno, importante appuntamento stagionale del panorama enogastronomico Laziale.
Anche quest’anno il tempo ha provato a rovinare la manifestazione ma ancora una volta non ci è riuscito. L’acquazzone di domenica ha provocato solo un piccolo ritocco del programma senza riuscire a stravolgerne i contenuti. Di fatto per tutto il fine settimana appena concluso, le strade della piccola cittadina Laziale sono state affollate dai fan della manifestazione che ogni anno non mancano questo appuntamento.
Ancora una volta Olevano Romano si offre a tutti i gourmet.
Il motivo di tanto affetto è presto detto, è una festa del food, anzi meglio dire del cibo. Già perché al netto degli anglicismi le produzioni che si incontrano sfilando tra i banchi di Via Roma, rappresentano il meglio della tradizione gastronomica del Lazio insieme a qualche chicca proveniente dalle altre regioni. Prodotti ancora troppo poco conosciuti, piccole aziende artigianali di qualità assoluta e spesso dai prezzi sbalorditivi in positivo.
La manifestazione è stata organizzata da Extrawine insieme alla preziosa collaborazione di Pasquale Pace, per tutti “Il Gourmet Errante”. Riferimento enogastronomico della zona, infaticabile promotore della qualità del suo territorio e custode della tradizione locale. Attraverso la sua attività di degustatore, ha attraversato l’Italia in lungo e in largo esplorando le potenzialità del vigneto nazionale. Molte delle sue esperienze gustative, si sono materializzate tra i banchi del percorso allestito appositamente per la degustazione dei vini.
Tantissime le Aziende presenti.
Circa duecento aziende in totale hanno partecipato con i loro prodotti. Ognuna ben lontana dalla massificazione gustativa ma caratterizzata dalla ricerca di una propria personalità, espressione del territorio di appartenenza. Un orgoglio da condividere con gli appassionati, anche grazie al buon numero di produttori personalmente presenti ad Olevano Romano a spiegare il perché dei loro vini. Manifestazioni del genere contribuiscono alla diffusione di una sana cultura enogastronomica, basata su valori effettivi e ben lontana da trucchi di marketing ed effetti speciali.
Un approccio culturale all’enogastronomia.
Da questo punto di vista il programma ha riservato agli ospiti appuntamenti interessanti già dalla giornata di venerdì, con la presentazione del libro di Massimo Roscia ‘Peste e Corna’ accompagnata dalla degustazione di quattro vini. Come anche quella domenicale dedicata al libro “Vini e terre di Borgogna” di Camillo Favaro e Giampaolo Gravina, abbinata a quattro vini del territorio indagato dalla pubblicazione, grazie a Unicorno distribuzione di Fabio Cagnetti. Per chi si è spinto tra le campagne sui tornanti fino ad Olevano Romano è stato certamente un bel fine settimana.
Oltre ai vini del Lazio tantissime presenze provenienti da tutta l’Italia.
Uno spunto per esplorare il territorio comunale, con le sue cantine, l’offerta di una ristorazione dai sapori immutati della tradizione e l’accoglienza degli agriturismi disseminati sul territorio immerso tra le vigne di Cesanese. A questo vitigno è toccato naturalmente fare gli onori di casa, con le produzioni di tante Aziende in rappresentanza del Cesanese di Olevano Romano. Tra queste Damiano Ciolli, Azienda Agricola Proietti, Riccardi & Reale. Presenti però anche tante belle realtà Aziendali tra quelle del Cesanese del Piglio, con Berucci, Carlo Noro, Pileum.
Poi tanto Lazio ancora, a testimonianza di una viticultura in netta crescita qualitativa. Dai Vini Frascati Docg di Merumalia a quelli di Donato Giangirolami e tanti altri, ma tutto il bel paese è stato degnamente rappresentato. Dal Piemonte con Ceretto, Ettore Germano, Saccoletto e Carussin, al Veneto di Lis Neris. L’ottima batteria del Trentino, con i Cembrani Doc e gli Altoatesini di Baron Longo. La Toscana era presente in forze, ma basta dire Le Potazzine, Montevertine, Monterotondo, oppure ricordare la splendida Vernaccia di San Giminiano di Il Colombaio di Santa Chiara per rendere l’idea.
Non solo vino ma perle gastronomiche di grande qualità.
Poi tutto il resto dell’Italia da Marisa Cuomo ad Elena Fucci, impossibile menzionarli tutti e già così si è fatto un grande torto a molti. Analogamente per il cibo molteplici sono state le possibilità di deliziare il palato. Dai Babà di Agresti alla salsiccia di Monte San Biagio, le conserve dell’Azienda Agricola Ottaviani e i salumi e formaggi di Fracassa o della Norcineria Rocchi solo per citarne qualcuno. Sapori difficilmente reperibili nella quotidianità. La bellezza delle cose semplici che è ormai il segno distintivo di Vinointorno.
Bruno Fulco