Vini da Scoprire, il libro che mancava alla comunicazione del vino
Segnali di vita per l’editoria del settore enoico con “Vini da Scoprire” il libro che riporta al centro il vino spogliandolo da ogni status.
Il vino travalicando se stesso, la sua cultura e i suoi contenuti ha incarnato spesso e volentieri luoghi comuni e sentimenti diversi, dalla noia di chi non sa che fare, a chi crede che occuparsi di vino declamando etichette e annate a memoria sia un’attività per elevarsi al di sopra delle masse.
Strizzando l’occhio a questi “nuovi esperti” l’editoria ha prodotto per anni e in grande quantità, una moltitudine di tomi e volumi patinati, semplici operazioni commerciali strabordanti di foto ad effetto ma spesso povere di contenuti.
In tempi recenti però alcuni libri hanno indicato qualche piccolo segnale di cambiamento, evidenziando l’esigenza di ritrovare col vino un rapporto autentico per viverlo nella sua semplicità, fatta di emozioni, sensazioni e strettamente legata alla sua natura di espressione del lavoro umano.
In questo contesto Vini Da Scoprire, edito da Giunti e nato dalla collaborazione del trio Castagno, Gravina, Rizzari, rischia di essere un vero e proprio spartiacque tra vecchia e nuova comunicazione del vino, specialmente nel momento in cui anche le classiche guide cartacee segnano il passo. Strumenti ormai troppo poco interattivi e statici, condannati dall’evoluzione dei nuovi media ad un lento ma inesorabilmente declino.
Vini da Scoprire è un libro che non parla dei “soliti noti” le grandi bottiglie della nostra meravigliosa viticultura, ma ne indaga un aspetto altrettanto straordinario rivelandola attraverso le storie, le passioni, il carattere e il lavoro di 120 vignaioli.
Il libro presenta un vino per ognuno di loro, spesso sconosciuto ai più ma di ottimo rapporto qualità prezzo e che in molti casi sentiremo nominare in futuro. E’ un lavoro che parla di territorio, di come i produttori lo interpretano filtrandolo attraverso la loro dimensione umana. Il lettore ha così la possibilità di percepire nettamente come il vino e il suo produttore sono un tutt’uno culturale. Tante storie di vita tutte diverse, personalità autentiche come i loro vini che ne rappresentano la naturale estensione.
Rispetto ai libri che scoraggiano l’approccio di molti appassionati, Vini Da Scoprire rappresenta un’inversione di tendenza. L’uso limitato di termini tecnici dispensati con parsimonia, scongiura l’effetto “vorrei ma non posso” e abbattendo le distanze tra lettore e vino, crea curiosità e spinge all’approfondimento.
Castagno, Gravina e Rizzari autorevoli firme della critica enologica italiana, restituiscono il vino alla portata di tutti, al suo ruolo naturale di patrimonio comune vista l’importanza culturale che riveste per l’Italia. Lo fanno utilizzando una scrittura in cui si rintracciano gli echi dei grandi giornalisti e scrittori del passato, per cui era imprescindibile parlare di vino senza parlare di uomini, storie e territori.
Qui le descrizioni dei caratteri del vino non rimangono sterili tappeti di parole, ma ne disegnano in maniera comprensibile il carattere sotto il profilo emozionale per viverlo nella sua intimità. Liberi dall’influenza dell’etichetta è proprio l’emozione uno dei fili conduttori a cui aggrapparsi senza preconcetti, nella misura in cui anche il vino sfuso recupera la sua dignità.
In egual misura il libro si rivolge a quanti sono già confidenti intimi del vino. Per loro c’è l’occasione di conoscere vitigni autoctoni e territori che difficilmente si incontrano alle degustazioni, così come tradizioni e metodi praticati nelle diverse viticulture locali.
Soprattutto però c’è la possibilità di fare una lettura serena e ludica, in alternativa ai troppi testi classici che possono rivelarsi esageratamente tecnici per alcuni momenti. Si può scegliere di spaziare tra i vini seguendo l’impaginazione del libro, oppure vagare tra un territorio e un altro o tra bianchi e rossi, ma anche aprire a caso e regalarsi qualche minuto di tranquillità, preferibilmente con un buon bicchiere in accompagnamento. In ottica natalizia, per chiunque abbia a che fare con un wine lovers in qualsiasi stadio evolutivo, potrebbe essere un’ottima idea regalo da mettere sotto l’albero.
Bruno Fulco