Suburra 1930, la bellezza e il gusto del bere consapevole

Già riferimento del rione Monti Suburra 1930, si propone nell’arte di sposare i liquori al cibo come nella serata dedicata a Speziati e Drink Aromatici.

Il Rione Monti è forse tra quelli più autentici dove passare le proprie serate a Roma. A differenza delle altre zone più gettonate rifugge la movida selvaggia, mantenendo il numero delle presenze a misura d’uomo. A ridosso dei Fori imperiali e a due passi dal Colosseo, ha saputo mantenere sempre gradevole il passeggiare tra le sue vie.

Pochi neon ne insegne esasperate lasciano ancora intravedere la bellezza dei quartieri vecchi di questa signora millenaria che risponde al nome Roma. In Piazza della Suburra, proprio dietro l’angolo della metro Cavour si trova “Suburra 1930 cucina e liquori”, che oltre a prenderne il nome ne occupa un angolo con eleganza, sposandone le atmosfere sia all’esterno che negli ambienti interni.

Il design riporta ad ambientazioni retrò, che utilizzano le luci e gli accostamenti cromatici tipici degli anni 30’. Le proposte del menù affidate ad Alessandro Miotto, prevedono un ampia possibilità di escursione. Tra agli antipasti, i crudi di pesce, la Frisella polpo olive taggiasche e indivia, o la semplicità gustosa della Parmigiana. Tra i primi, Scialatielli ai frutti di mare, Ravioli di baccalà alla vicentina e altre diverse possibilità, oltre ovviamente ai piatti della tradizione Romana.

Cucina e grande cura nella preparazione dei cocktail.

Anche i secondi garantiscono una buona selezione, dal Coniglio all’ischitana al Trancio di Baccalà, cucinato in diversi modi. Il punto d’orgoglio sono gli alcolici, ma più che altro la ricerca del loro accostamento con i cibi. Oltre alla carta dei vini, grande risalto viene dato ai drink preparati da esperti bartender. Dai classici della mixology a inediti dalla formula originale, in cui grande risalto viene dato alla dimensione aromatica.

Quest’ultimo aspetto si è potuto apprezzare decisamente nella serata “Speziati e Drink Aromatici”, uno degli appuntamenti tematici organizzati da Suburra 1930. Sono stati proposti tre assaggi dalla cucina più uno dolce, in abbinamento con altrettanti cocktail.Le sfere di ricotta su chutney di carote piccante erano in accompagnamento al French 1930, miscela di London Dry Gin, sciroppo di zucchero, succo di limone fresco, menta e Franciacorta. Questo insieme agli altri a seguire, ha evidenziato come il tenore alcolico sia sapientemente dosato per rimanere in equilibrio con il cibo, giocando sulle aromaticità dei componenti.

Accostamenti che esaltano il gusto delle materie impiegate.

La Vellutata tiepida di lenticchie di Pantelleria con basilico thailandese invece, è stata servita insieme all’AmericaRione. Drink di Campari, Vermouth rosso, liquore alla liquirizia e soda. Un abbinamento estremamente azzeccato che ha riscosso il successo di tutti i presenti. Ultimo degli assaggi salati lo Spiedino di pollo marinato, panato e fritto con salsa di zenzero e balsamico, servito con il Dark & Stormy, che impiega una miscela di Rum e ginger beer home made.

Chiusura dolce con i Tartufini al cioccolato speziati, abbinamento giocato sulle note piccanti del drink La Malavita, con Rum ambrato, liquore al peperoncino, albume, sciroppo di zucchero e succo di limone fresco. Finezza ed eleganza sono il tratto comune degli accostamenti e il filo che lega tutte le serate a tema di Suburra 1930.

Già in programma altri due appuntamenti, il 23 ottobre la serata sarà dedicata all’abbinamento tra Crudi e Bollicine. Il 30 novembre sarà invece la volta di Fritti e Martins.

Bruno Fulco

Iscritto all’Ordine dei Giornalisti e diplomato presso l’Associazione Italiana Sommelier, da sempre appassionato di enogastronomia come veicolo di scambio e collegamento tra le diverse culture. Viaggiatore entusiasta specie nelle realtà asiatiche e mediorientali. La fotografia completa il bouquet delle passioni irrinunciabili con particolare attenzione al reportage. Ricerca ostinatamente il modo di fondere questi elementi in un unico elemento comunicativo.

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