Il panorama del Moscato Italiano in un’unica degustazione organizzata da Go Wine per concludere la stagione degli appuntamenti romani.
La stagione Romana delle degustazioni di Go Wine si chiude all’insegna del Moscato. Nelle sale dell’Hotel Savoy l’associazione ha regalato agli appassionati una degustazione di quelle che non capitano tutti i giorni. Presenti in sala molte delle aziende sparse sul territorio nazionale che a questo vitigno hanno dedicato la loro attenzione.
La storia del moscato è legata a doppio filo con quella della nostra cultura. Il vitigno arrivato sullo stivale già con i greci, ha avuto la sua grande diffusione sul territorio nazionale grazie al commercio veneziano. Attraverso i secoli si è poi adattato assecondando le differenti condizioni condizioni locali. Il Moscato bianco è quello diffuso nel maggior numero di regioni, segue il moscato giallo e quello Rosa che cresce solo in trentino alto adige e friuli venezia giulia.
Ma ci sono anche espressioni del vitigno prettamente locali, come il Moscato di Terracina, quello di Scanzo o il Moscato Nero di Acqui. Di questa famiglia ampelografica fa parte anche Il Moscato di Alessandria, proveniente dall’Egitto e diffusosi in Sicilia dove viene chiamato anche Zibibbo. Un’unica famiglia di vitigni ma che raccoglie tante peculiarità diverse. Ogni vino è testimone del suo territorio anche dal punto di vista tradizionale, ognuno con la sua storia.
Coltivazioni e metodi diversi per un vitigno diffuso nella maggior parte delle regioni Italiane
Sono infatti diverse le forme di allevamento delle vigna e le tecniche di vinificazione praticate di caso in caso. Go Wine ha messo insieme questa fotografia del territorio Italiano interpretato in chiave Moscato che il pubblico intervenuto ha dimostrato di gradire particolarmente. E’ infatti raro avere in degustazione tutte queste espressioni del vitigno. Il Moscato viene vinificato in diverse tipologie e anche se la versione dolce è quella prevalente, non mancano la versione secca e la Versione Spumantizzata molto più apprezzata all’estero che da noi.
La selezione dei Moscato D’Asti presente in degustazione era particolarmente ampia e vista la particolarità del prodotto, è stato necessario operare una selezione negli assaggi. Sicuramente tra i più apprezzati cono risultati i prodotti di Batasiolo, Prunotto, Francone, Bera e Bocchino. Oltre all’Astigiano la maggior parte delle regioni italiane ha proposto le sue produzioni.
Dal Veneto ed in particolare dai Colli Euganei l’Azienda Ca’Lustra ha proposto il suo Fior d’Arancio, sia nella versione spumantizzata che passita. Per quest’ultima tipologia da segnalare anche l’Abruzzese Zaccagnini col passito Plasir e due prodotti Pugliesi, il Pierale di Leone de Castris e il Piani di Tufara, Moscato di Trani dell’Azienda Rivera.
Ma quando si parla di passiti è sempre la Sicilia a Fare la voce grossa, sia nei numeri delle produzioni che in quelli delle eccellenze. Baglio di Pianetto con Ra’is, Colosi, oppure il passito di Noto Aurantium dell’Azienda Giasira. Il banco di degustazione della Sicilia era l’ultimo in ordine di percorrenza, come a sottolineare una progressione di gusto ed eccellenza terminata con gli strepitosi Heritage 2014 di Intorcia & figli e con il passito di Pantelleria Karuscia di Minardi. Il attesa del calendario degli eventi autunnali Go Wine non poteva congedarsi dagli appassionati in maniera più dolce di così.
Bruno Fulco