Tutto il meglio del Franciacorta in una sola serata
Grande riuscita per il Franciacorta Festival che presenta le sue migliori espressioni e fa il pieno di fans nelle sale dell’Hotel Roma Cavalieri
Per molti dire spumante metodo classico Italiano equivale a dire Franciacorta, in effetti la Doc in provincia di Brescia rappresenta una delle migliori espressioni italiane della tipologia bollicine, termine abusato e modaiolo con cui vengono menzionati questi meravigliosi prodotti. Il merito di tanta notorietà tra gli appassionati è sicuramente dovuto alla qualità intrinseca, ma non è da sottovalutare assolutamente il grande lavoro di promozione che il Consorzio Franciacorta ha sempre svolto sin dai suoi albori.
Il profilo di marketing scelto dal consorzio riesce a raggiungere il grande pubblico basandosi sulla promozione costante su tutto il territorio, avvicinando un numero sempre maggiore di appassionati senza il bisogno di cavalcare forzatamente ogni tendenza del momento. Un investimento ed un lavoro di sicuro riferimento per tutti quei consorzi che, vocati per natura a produzioni meravigliose, non riescono però ad ottenere il risalto che meriterebbero.
Chardonnay, Pinot Bianco, Pinot Nero, sono questi i vitigni che danno vita alle cuveé dei vini di base. I prodotti, anche in versione Rosè sono differenziati per tipologia, dal Demi-sec il più dolce, fino al Pas Dosè, Dosaggio Zero o Nature che dir si voglia, dove il grado zuccherino è ridotto al minimo. Più di trenta i produttori presenti all’evento di Roma, che oltre ai banchi d’assaggio ha dato l’opportunità di comprendere meglio le peculiarità del territorio di produzione attraverso un seminario dedicato.
Con le festività imminenti l’appuntamento ha fornito anche un utile ispirazione agli acquisti da fare per i brindisi natalizi e in questo senso, bisogna dire che c’era davvero da sbizzarrirsi. Come tutti i metodo classico i Franciacorta sono ottimi come aperitivo, ma anche a tutto pasto rappresentano una valida alternativa estremamente elegante. Ottimi dai finger food ai piatti a base di crostacei e crudi di pesce, ma anche in molteplici altri abbinamenti. Dai nomi più noti a tutti gli altri l’assaggio ha evidenziato il livello di alta qualità, condivisa dalle aziende del consorzio come un valore culturale.
L’Azienda Ricci Curbastro presentava la versione Brut, ma anche il “Gualberto” un dosaggio zero delicato nei toni di frutta estiva, lieviti e frutta secca, la Ferghettina invece aveva in ghiaccio il suo Rosé Brut 2012 da uve Pinot Nero, dai sentori dei piccoli frutti di bosco. Tra le proposte di Contadi Castaldi sia il Satèn che l’ottimo Brut, un bland di Chardonnay con piccole chiusure di Pinot Bianco e Pinot Nero, di approccio gustoso e immediato. Dosaggio zero invece per Antica Fratta con il suo “Essence Nature” dal gusto asciutto e verticale da uve Chardonnay e Pinot Nero.
Nel mio podio allargato dei preferiti della serata sicuramente trova posto il Barone Pizzini , con il Rosé da Pinot Nero e con il suo cavallo di battaglia “Animante”. A seguire Guido Berlucchi, un grande classico presente con il Satèn e con il Nature millesimato 2009 da Chardonnay e Pinot Nero, accenni minerali che si fanno garbatamente strada tra frutta e lieviti. Franca Contea invece tra i suoi vini ha portato uno dei Satèn più interessanti in assoluto, particolare tipologia di Brut con maggiore morbidezza gustativa, dovuta alla pressione in bottiglia mantenuta sotto le 5 atmosfere, che però sono in pochi ad ottenere in maniera convincente come questa azienda.
Infine Cantina Chiara Ziliani tra le degustazioni più interessanti, con i suoi tre vini accomunati nell’equilibrio del gusto e da quella sensazione di pulizia senza inutili orpelli. Rosé, Pas Dosè e Satén, tutti estremamente godibili e perfettamente centrati nella loro tipologia. Ora non rimane che da scegliere gli acquisti da fare, con la certezza che sarà difficile sbagliare.
Bruno Fulco