Villa Ada, un parco dalle radici nobili

Lago grande Villa Ada
Veduta del "lago grande" (foto di Vittorio Penna)

Roma è la città più verde d’Europa, e numerose sono le sue ville, tra cui spicca per importanza Villa Ada. 

Situata sul lato sinistro di via Salaria nel II municipio, si affaccia su molti quartieri, dai Parioli al Trieste-Salario. Si tratta della seconda area verde capitolina per dimensioni dopo Villa Pamphilj, esclusi i parchi campagna come la Caffarella.  

La storia

Zona esterna alle mura aureliane, qui sorgono le catacombe di Priscilla. Proprio il pellegrinaggio religioso genera i primi sviluppi del territorio, come la chiesetta del divino amore, di origine seicentesca e attualmente inglobata nelle mura del parco.  

Il destino del quadrante cambia drasticamente con l’unità d’Italia. Nel 1872, due anni dopo la breccia di Porta Pia, la tenuta viene acquistata dai Savoia e diviene residenza estiva e riserva di caccia della famiglia reale.  Proprio dentro Villa Ada si trovano, nascosti da un fitto bosco, i resti della torre del roccolo, postazione di caccia di Vittorio Emanuele II. Altra testimonianza di questo periodo, oltre alla residenza reale, vi sono le scuderie, il tempio di Flora (in foto), ristrutturato nel 2000, e il bunker antiareo, realizzato durante la seconda guerra mondiale. A Monte Antenne, parte settentrionale della villa, sorge invece Forte Antenne, uno dei 15 forti di Roma, costruito a fine ottocento.

Il nome del parco era Villa Savoia, ma prese la denominazione “Ada” quando Giuseppe Telfener (politico e imprenditore, amministratore dei beni di casa Savoia), proprietario della tenuta per un breve lasso di tempo, la ribattezzò in onore della moglie Ada Hungerford. Altro nome che viene spesso usato è Villa Ada Savoia.

Dopo il referendum e l’esilio dei Savoia segue un periodo di abbandono. Villa Ada diviene parco pubblico, e quella che una volta era residenza reale oggi ospita l’ambasciata della Repubblica Araba d’Egitto.

La villa

Villa Ada ha una struttura di 160 ettari. La composizione è per due terzi boschiva e solo un terzo è liberamente accessibile. Gli ingressi principali sono su via Salaria 267, via Salaria 273-75, e su via di Ponte Salario. Entrando dal primo ingresso s’incontra la sede dell’ambasciata, mentre sulla sinistra vi è il cosiddetto “pratone” (in foto), ampio spazio verde molto frequentato dai giovani.  

Subito dopo il sentiero si biforca. A destra si prosegue in altura fino al “casale della finanziera”, a sinistra un sentiero delimitato da siepi di alloro costeggia due laghetti fino a condurre a una discesa. Di lì in poi inizia il bosco della “Sughereta”, fino ad arrivare al “lago grande” (foto di copertina), principale meta e luogo simbolo di Villa Ada.  

Flora e fauna

Villa Ada è uno scrigno di biodiversità. Le specie arboree più diffuse sono il pino domestico (pinus pinea), l’alloro (lauro nobilis), l’olivo (olea europaea),  il leccio (quercus ilex), e la quercia da sughero (quercus sugher). La maggior parte delle piante sono di derivazione antropica.  

Un tempo il parco ospitava molti animali. Tuttavia la sempre più diffusa presenza dell’uomo ha comportato l’allontanamento di numerose specie, come il coniglio selvatico europeo (Oryctolagus cuniculus) e la volpe (vulpes vulpes). Resiste ancora lo scoiattolo comune (sciurus vulgaris), che si può ogni tanto intravedere sugli alberi alle prime ore del mattino. 

Cosa fare a Villa Ada

Oggi Villa Ada è riconosciuta come villa storica ed è quindi soggetta a molteplici vincoli. Durante la settimana viene fruita prevalentemente dalla gente del posto, mentre nel weekend vengono anche romani di altre zone, attratti dalla grande quantità di verde. D’estate poi il parco si anima. Numerosi centri estivi riempiono la villa di bambini, e sulla penisola del lago grande si tiene la manifestazione “Villa Ada Roma incontra il mondo”, con concerti quasi ogni sera.

Come raggiungere Villa Ada

Villa Ada è raggiungibile dalla metro B Sant’Agnese Annibaliano, dai tram 3 e 19 (fermata Liegi/Bellini) e dalle linee bus 63, 83, 92, 310 (fermata Nemorense/Crati).

Lorenzo Balla

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Classe 96, studente di Informazione, Editoria e Giornalismo. Appassionato di musica urban e di scrittura in ogni sua forma, amo raccontare il mio punto di vista su ciò che mi circonda e condividerlo con gli altri. Credo che nella vita sia importante lasciare un segno positivo del proprio passaggio.

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