Van Gogh Alive – The Experience a Roma
Dal 25 ottobre presso lo spazio di Palazzo degli Esami a Roma la mostra multimediale Van Gogh Alive-The Experience.
Non so nulla per certo, ma la vista delle stelle mi fa sognare – Vincent Van Gogh
La mostra è un percorso “sensoriale” attraverso la vita, le opere e le inquietudini del grande pittore olandese. Inizia con una serie di autoritratti dell’artista e una riproduzione reale in 3D del dipinto “La camera di Vincent ad Arles” in Francia, 1888 olio su tela, dove si era trasferito.
L’effetto è bello, l’immersione nella stanza così scombinata e distorta, la prospettiva confusa danno un senso d’inquietudine e di movimento, un preludio della follia del pittore. Proseguendo la mostra una serie di riproduzioni su carta spiegano la vita dell’artista e anticipano quella che sarà la parte centrale e più emozionante del percorso: l’Alive dove lo spettatore verrà calato – attraverso la sensibilizzazione di tutti i sensi – nei più celebri quadri di Vincent van Gogh.
L’effetto è senz’altro spettacolare, la possibilità di sedersi su enormi cuscini per terra rende il susseguirsi delle immagini ipnotiche, anche se, un quadro vero emana sempre quel fremito di sudore e fatica, emozioni che nessuna proiezione per quanto fedele e impressionante possa effondere.
Tra di essi particolarmente suggestivi due dei capolavori del maestro: il primo Iris, olio su tela,1889, il primo dipinto ad essere realizzato dopo un mese dal ricovero volontario in manicomio (l’ospedale psichiatrico di Saint Paul-de-Mausole a Saint-Rémy-de-Provence): l’autore soffriva di depressione e follia o forse semplicemente di genio creativo. Nel dipinto si può ammirare l’uso dei contorni neri negli Iris, la cui ispirazione è tratta dalle stampe giapponesi ukiyo, che più volte hanno coinvolto la pittura di Vincent. Il secondo, Il ramo di mandorlo in fiore, olio su tela 1889, creato in occasione della nascita del nipote, figlio del tanto amato fratello Theo. Il legame tra i due fratelli è sempre stato molto forte, tanto da far chiamare il nuovo nato Vincent. Probabilmente una delle creazioni migliori in uno dei pochi momenti di serenità dell’artista, prima di uccidersi con un colpo di pistola in un campo nel 1890.
“Non si può essere al polo e all’equatore allo stesso tempo. Devi scegliere la tua linea, come spero di fare anche io e probabilmente la mia sarà il colore”
Dal 25 ottobre nella mostra multimendiale, prodotta da Ninetynine e Grande Exhibitions, si può ammirare la nuova tecnologia Sensory4 un sistema unico che incorpora oltre quaranta proiettori ad alta definizione più un suono surround per immergere lo spettatore nei quadri del più grande post impressionista del XIX secolo accompagnato dalle musiche di Vivaldi.
Sara Cacciarini