Natale, tempo di regali, di doni. Ma Doni è anche il nome di un certo banchiere che decise di farsi un regalo costoso. Un dipinto che oggi scopriamo insieme
Ah Natale, tempo di essere più buoni, o almeno provarci, tempo di regalare e scartare doni. Ma “doni” non è solo una bellissima deliziosa parola ma anche il cognome di una ricca famiglia che nel Cinquecento decise di regalarsi un dipinto. Dipinto che come immaginate è l’infuso d’arte di oggi.
L’infuso di oggi è il tondo Doni, realizzato da Michelangelo tra il 1503 e il 1504 e oggi conservato nella galleria degli Uffizi di Firenze.
Potete visionarlo qui.
Cosa rappresenta?
Se vogliamo è una Sacra Famiglia un po’ particolare. In primo piano vediamo infatti la Vergine che sta passando un vivace Gesù Bambino a San Giuseppe. La Madonna ha appena smesso di leggere e si volta all’indietro in una torsione sottolineata dal panneggio dell’abito. È lei il centro della scena ed è sempre lei che dà movimento all’intera composizione. Le tre figure infatti sembrano quasi una sola. Un’unica piramide animata dall’avvitamento di Maria. Alle spalle delle tre figure centrali un muretto basso divide la Sacra Famiglia da una folla di figure nude in un ambiente naturale (si intravedono un lago e qualche albero). Non proprio quello che ci saremmo aspettati in un dipinto sacro…Appoggiato sul muretto sulla destra vediamo infine un ragazzino con una croce tra le mani. Quel ragazzino altri non è che un giovane San Giovanni Battista.
Cosa significa questo dipinto? E perché gli uomini nudi?
Eh già, il nostro tondi Doni è piuttosto enigmatico. Possiamo però dire che quest’opera mette in scena due mondi diversi separati dal muro alle spalle di San Giuseppe. Lo spazio occupato dalla Sacra Famiglia è il mondo cristiano, un mondo che ha appena conosciuto Gesù. Non a caso il Bambino sta salendo verso il centro del dipinto, posizione che lo renderà anche la più in alto di tutte le figure. Il mondo al di là del muro è quello pagano, che non ha ancora conosciuto Cristo. Le figure di nudo sono gli uomini in attesa del battesimo (rito che all’epoca avveniva per immersione). Chi ci dà la conferma di questa teoria? Il San Giovannino sulla destra. È proprio lui infatti che battezzerà Gesù guadagnandosi l’appellativo di Battista. Ancora scettici? Vi convinco Io! Angolo Doni, il ricco committente dell’opera, commissionò a Michelangelo il tondo Doni in occasione del battesimo della propria figlia Maria. Più chiaro di così…
Fantastico..ma perché è così famoso?
I motivi sono tantissimi. Il tondo Doni è ad esempio l’unica opera dipinta (di formato ridotto) da Michelangelo. Addirittura disegnò anche la cornice ( che per i più curiosi nasconde lo stemma della famiglia Doni e ospita teste di profeti e sibille). Il nostro Tondo inoltre mette in scena una Sacra Famiglia decisamente particolare in cui la figura più visibile ed esposta non è il Bambino ma la Vergine. Anche Maria ha un aspetto inusuale: è una donna muscolosa, forte, ben lontana dalle figurine delicate preferite da altri artisti. Tanto che non fa nessuna fatica a sollevare suo Figlio quasi sopra la propria testa. Il dipinto inoltre nasconde una leggenda curiosa. Agnolo Doni si rifiutò di pagare settanta ducati a Michelangelo perché a suo dire era un prezzo eccessivo. Il Buonarroti per tutta risposta si riportò a casa il dipinto, al che il Doni dovette richiamarlo e pagare lo stesso dipinto centoquaranta ducati. Esattamente il doppio.
Due parole sullo stile…
Michelangelo nasce ed è famoso come scultore. La sua pittura infatti riprende da vicino le sue opere di marmo: anatomie reali con muscolatura evidente e un chiaroscuro freddo, quasi tagliente, soprattutto sui panneggi.
Anche questo infuso d’arte è ormai finito ma noi vi aspettiamo tra due settimane per cominciare insieme il 2019.
Per non annoiarvi nel frattempo qui trovate qualche altro infuso da leggere (ottimo con una fetta di panettone):
“Matrimonio alla moda” di William Hogarth: analisi dell’opera
Da tutti noi degli infusi d’arte i nostri più belli, artistici e sinceri auguri di buon Natale!
Chiara Marchesi