Terre in Movimento. Una mostra fotografica per non dimenticare

Terre in Movimento è la mostra fotografica promossa dalla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio delle Marche con il MAXXI, nel quadro delle attività del MiBACT per le aree terremotate.

La nostra terra sembra non voler smettere di ballare. Viene da poco inaugurata l’esposizione presso la chiesa San Gregorio Illuminato di Ancona, che di lì a poco la terra sarebbe tornata a tremare, anche se altrove. Il terremoto in Sicilia ha riacceso un dibattito che, purtroppo, tende ad affievolirsi una volta che le luci della ribalta hanno trovato un nuovo soggetto.

Il terremoto dell’Aquila, dell’Emilia, di Amatrice (e subito dopo quello che ha buttato giù l’entroterra umbro-marchigiano), quello di Ischia, il l’ultimo in Sicilia e poi chissà quanti altri ancora. La nostra bella Italia galleggia su una terra instabile che, solo negli ultimi 10 anni, ha piegato intere aree.

La mostra Terre in Movimento si pone l’obiettivo, a distanza di due anni dal sisma, di riportare l’attenzione sulle terre umbro-marchigiane.

La memoria deve essere costantemente esercitata affinché una distrazione non la allontani dal ricordo di eventi recentemente avvenuti. Eventi che, (pensiamo anche solo al recente terremoto in Sicilia), lasciano conseguenze segnanti nella vita dei sopravvissuti.

Sopravvivere ad un terremoto di quelle dimensioni e con quelle conseguenze, vuol dire poi dover fare i conti con una realtà cruda.

A volte la perdita di ogni cosa, si affianca l’assenza delle istituzioni le quali, superati i momenti di rappresentanza, lasciano queste terre a se stesse.

Le immagini e i video degli artisti Olivo Barbieri, Paola De PietriPetra Noordkam raccontano i luoghi e gli oggetti dell’entroterra umbro-marchigiano. Raccontano una terra che ha vissuto un suo giorno del giudizio. Anzi ne ha vissuti ben tre: 26 agosto, 26 e 30 ottobre.

Suggestiva e toccante è la proiezione dei video di Petra Noordkam. Gli oggetti della quotidianità rimasti intatti e sopravvissuti al terremoto, sono appesi in mezzo alle macerie, in un silenzio che, nella sua potenza, assordisce lo spettatore.

Nei beni culturali e nelle abitazioni private si contrappongono la geometria delle impalcature di sostegno alle macerie. L’ordine delle strutture di sostegno, geometriche ed armoniche, paradossalmente segnalano l’instabilità e, allo stesso tempo, la propria inamovibile condizione. Geometria e caos che insieme tengono ancora in piedi quanto di umano è stato creato.

Terre in movimento è un’iniziativa significativa per il territorio, ma non solo. È campanello che consente di tenere aperti cassetti della memoria che altrimenti rischieremmo di chiudere con un’egoistica superficialità. Usciamo da questa piccola ma importante esposizione con la consapevolezza di non poter dimenticare. Di non dover dimenticare.

Serena Vissani

Ama i libri, il cinema e la pasta. Non sempre in quest'ordine.

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