“Sognare il reale” con Oscar Pelosi al Museo Crocetti

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Fino al 23 maggio il Museo Crocetti di Roma ospita la mostra antologica “Sognare il reale” dell’artista Oscar Pelosi.

A Roma, tra le piccole ma preziose realtà museali è imperdibile una visita al Museo Crocetti, che fino al 23 maggio ospita presenta la mostra antologica “Sognare il reale” dell’artista scomparso Oscar Pelosi, a cura del critico Lorenzo Canova.

Il Museo si trova a via Cassia 492 e fa capo all’omonima fondazione che comprende il Museo, la sede della Fondazione, la Sala Polifunzionale e lo studio dello Scultore.

Oscar Pelosi, scomparso nel 1996, è stato uno straordinario pittore di origine campana, attivo nel corso degli anni tra Napoli, la Liguria, la Lombardia e Roma. Rappresenta una figura articolata e di grande interesse, un artista legato al rinnovamento nazionale e internazionale della pittura di figurazione.

Ibridandosi con il medium fotografico, la sua arte si è contaminata felicemente con i linguaggi della Pop Art e dell’Iperrealismo per scegliere molto spesso la via forte dell’impegno politico e sociale e della protesta.

La sensazione che si prova davanti alle opere di Pelosi è di grande emozione. Una pittura generosa e dalla grande lungimiranza che, erede di una solida tradizione figurativa, accetta di contaminarsi con le istanze nuove dell’arte contemporanea.

Colori intensi nelle gradazioni fredde dell’indaco e infuocate del vermiglio prendono forma in figure plastiche come Kore greche, in contesti onirici e visionari degni del migliore surrealismo.

mostra roma

Pelosi ci restituisce il senso concreto di un sentimento dell’arte senza compromessi, tra il virtuosismo e l’agonia della contemporaneità che reclama i suoi totem distrutti dai tabù del passato.

Dove inizia il corpo e dove la lamiera taglia le certezze ormai in decadenza non è facile stabilirlo, i materiali della città ideale avvolgono i corpi in una fatale premonizione che l’artista lascia in dono, come un’eredità morale.

Prematuramente scomparso, Oscar Pelosi nel febbraio del 1965 inaugura e dirige a Napoli (Vomero), con il fratello Elio, la Galleria La Tavolozza, che presto diviene luogo di ritrovo per giovani artisti, personaggi dello spettacolo, della musica e della cultura partenopea come Ettore de Mura, Roberto Murolo e Nunzio Gallo e meta di frequentazione di molto intellettuali.

Da lì percorre il suo viaggio esperienziale e artistico che lo porta ad essere un antesignano degli iperrealisti, più di cinquanta anni prima dalla diffusione del movimento che ha perso il suo carattere contenutistico rispetto agli esordi.

Oscar Pelosi, infatti, è tra i primi iperrealisti italiani e, facendo ricerca su questa linea, ha preso parte a numerose rassegne in Italia, Francia, Germania, Svizzera e Stati Uniti.

Perché l’opera dell’artista possiede un carisma diverso dai nuovi Ferri tanto esaltati dalla critica contemporanea: la motivazione a rappresentare i piani della realtà nella sua accezione sciamanica, e la premonizione di una caduta nel vuoto, quello interiore.

Un’occasione per visitare la Fondazione e omaggiare un artista che ha segnato il nostro tempo.

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Antonella Rizzo

Poetessa, scrittrice, performer, giornalista. Collaboratrice di Culturamente dal 2015.

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