La nuova area archeologica del Circo Massimo

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Torna al suo antico splendore uno degli edifici più spettacolari del mondo antico: il Circo Massimo. Ecco qualche curiosità!

Monumento simbolo della Roma antica, il Circo Massimo fu certamente il più imponente e straordinario edificio per spettacoli ad essere mai stato realizzato! E non è difficile crederlo: misura infatti più di 600 metri di lunghezza e circa 140 metri di larghezza, riuscendo ad accogliere al suo interno, nel momento più glorioso, fino a 250.000 persone! Ma come è nato e perché?

La sua stessa posizione, nella valle cioè tra Aventino e Palatino, spiega come mai sia stato importante fin dall’inizio della storia stessa di Roma. Sono questi infatti i colli legati direttamente al mito di fondazione dell’Urbe e quindi a Romolo. Fu qui infatti che si svolse il tragico e noto Ratto delle Sabine e fu lo stesso Re a dedicare in seguito l’area a Conso, un’arcaica divinità che proteggeva i raccolti agricoli, per la quale proprio qui iniziarono a celebrarsi numerose festività. Di fatto quindi, l’importanza della zona crebbe in parallelo con quella della città e furono i Tarquini, gli ultimi Re di Roma, a disporre l’area di primi sedili in legno. Si deve invece a Giulio Cesare la realizzazione di un primo Circo in muratura: un edificio stabile ed imponente, i cui resti – seppur minimi – sono stati messi in luce proprio durante gli ultimi interventi di restauro.

Come è e come era il Circo Massimo

La forma definitiva del Circo Massimo però si deve in larga parte a Traiano: nel 64 d.C. infatti l’edificio aveva subito gravi danni in seguito al celebre incendio scoppiato ai tempi di Nerone – sembra che proprio nel Circo abbia avuto inizio – e quindi si dovette procedere con la sua ricostruzione. Traiano inaugurò il nuovo impianto nel 103 d.C. con una serie di spettacoli memorabili.

 

Ma come era fatto il Circo? Era un edificio di forma grossomodo rettangolare con un lato breve semicircolare, riportato oggi al suo antico splendore. La nuova area archeologica consente infatti di poter passeggiare proprio all’interno dell’emiciclo antico, tra le sue gallerie e nella serie di vani un tempo adibiti a diversi scopi, come latrine, locande, botteghe e perfino uffici per gestire le scommesse dei giochi. E’ qui inoltre ben visibile anche ciò che resta dell’antica strada esterna al Circo, quella quindi calpestata da centinaia e centinaia di romani che giungevano qui per godersi un po’ di sano divertimento.

 

Il lato breve opposto invece, quello verso il Tevere, era destinato ad ospitare i carceres, cioè gli stalli di partenza per carri e cavalli. Sì perché nel Circo Massimo si svolgevano principalmente le gare e le corse dei cavalli, sapientemente condotti da straordinari aurighi, i fantini. Il via alla corsa era dato da un magistrato che da sopra i carceres faceva cadere un fazzoletto. I cavalli venivano poi lanciati al galoppo per compiere ben sette giri intorno alla spina, la lunga e stretta piattaforma posta al centro della pista ed arricchita da numerose strutture, come fontane, obelischi, altari, tempietti con all’inizio e alla fine le celebri metae, piccoli pilastrini piramidali che indicavano il punto di arrivo della gara.

E il pubblico era in visibilio, pronto ad acclamare il proprio beniamino! Come li riconoscevano? Aurighi e cavalli erano fastosamente abbigliati: i fantini indossavano un elmetto protettivo in testa, una veste colorata in base alla squadra di appartenenza (bianca, rossa, verde e azzurra) ed erano muniti di frustino e pugnale; la coda dei cavalli invece veniva attorcigliata in modo da formare un sofisticato chignon, impreziosito da lacci colorati o addirittura pietre preziose.

 

Ma il Circo Massimo non era importante solo per le corse. Si trovava infatti esattamente lungo il percorso delle processioni trionfali che dal Campo Marzio giungevano fin qui, per poi proseguire nel Foro Romano e terminare sul Campidoglio. La processione usciva dal Circo passando esattamente al di sotto dell’Arco di Tito dedicato dal Senato e dal Popolo all’imperatore nell’81 d.C., anno della sua morte, in ricordo della sua impresa più celebre, la conquista di Gerusalemme.

Se è vero che il Circo Massimo fu il più grandioso edificio per spettacoli di Roma, questo non vuol dire che sia stato l’unico in città. Iscrizioni e testi antichi ci informano infatti dell’esistenza di almeno altri due strutture dello stesso genere: il Circo di Nerone – oggi completamente scomparso – costruito nella zona del Vaticano ed il Circo Flaminio, scomparso invece già in epoca romana per fare posto al Teatro di Marcello, iniziato da Giulio Cesare e completato da Ottaviano Augusto. E che i Romani amassero il divertimento, possiamo dirlo, è ormai fatto assodato!

 

Autore: L’Asino d’Oro Associazione Culturale

 

L'Associazione Culturale L'Asino d'Oro organizza visite guidate a Roma per adulti e bambini per andare alla scoperta della città in modo originale e divertente senza tralasciare ovviamente la professionalità.

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