Nel cuore della città eterna, è stata inaugurata la mostra “la stanza di Mantegna”. Fino al 26 gennaio, sei capolavori provenienti dal museo parigino Jacquemart-Andrè, saranno ospiti di Palazzo Barberini.
Questa ristretta cerchia di opere, datate tra la metà e la fine del 400, sono i tesori del Rinascimento italiano con Ecce Homo, attrazione principale della mostra. “Ecco l’uomo”, queste le parole pronunciate da Pilato mentre presenta la flagellazione di Gesù. Ma questa volta non siamo davanti alla classica iconografia, al tradizionale racconto dell’ecce homo, questa volta è diverso. Michele Monte, curatore della mostra, ci spiega perché : “Mantegna mette in primo piano Gesù e Pilato di fronte, noi non lo vediamo, Pilato è dalla parte dello spettatore.
Noi, i fruitori dell’opera, veniamo chiamati dentro l’immagine.”
Mantegna inoltre, decide di dipingere su un supporto di lino, steso su tavola, per alludere alla sindone, al velo sacro. L’opera accanto, “Madonna con bambino tra i santi Gerolamo e Ludovico di Tolosa” datata il 1455, testimonia l’interpretazione magnentesca delle immagini di Maria. Un soggetto ampiamente trattato dalla bottega di Giovanni Bellini, con cui il pittore ebbe uno stretto legame. L’opera è di interesse antiquariale visibile soprattutto dal festone. Il bambino poggia i piedi sul parapetto di marmo, alludendo al sarcofago. Guarda il alto, verso il festone, simboleggiando, così, l’eucarestia. Le altre tre opere, visibili nella stanza sono, “la Madonna” di Cima da Conegliano, una miniatura in forma di ritratto su pergamena di Squarcione e l’opera del Riccio, scultore che prediligeva la lavorazione del bronzo.
Ma non è finita!
Insieme alla stanza di Mantegna apre al pubblico “Gotico americano”. La mostra è stata resa possibile grazie ad uno scambio con il Museum of fine art di Houston che ha prestato due tavole del trecento italiano.
La galleria d’arte antica infatti ospita “Madonna con bambino” del Maestro Senese della Madonna di Straus. Per la prima volta esposta in Europa, e “Madonna con bambino” del maestro della Madonna Straus, che per la prima volta vengono accostate alla Madonna di Palazzo Venezia.