La seconda mostra della Trilogia del silenzio, un nuovo progetto espositivo dedicato a tre mostre diverse in programma dal 28 gennaio al 31 luglio alla White Noise Gallery di Roma.
Dall’ 8 aprile la Galleria presenta le tele di Lee Madgwick, giovane inglese lanciato da Bansky, che lo presenta così:
“Lee Madgwick è uno specialista nel contrapporre scenari urbani abbandonati e derelitti a luoghi rurali e isolati. In pratica, proprietà malmesse in terreni malmessi. In qualche modo, cattura quel senso dato dalle cose oscure che succedono dietro le porte chiuse, presentandolo però in un panorama dalle parvenze perfettamente gioiose e colorate”.
Nella mostra, dal titolo “Stand By”, che andrà avanti fino al 31 maggio, Madgwick attraverso le sue tele e gli scorci dei suoi paesaggi fa percepire l’uomo e la vita senza mai far comparire un essere umano. I suoi quadri parlano della storia togliendo ogni forma vivente.
Lee è un giovane pittore nato nel 1980 a King’s Lynn (Norfolk), la sua prima personale è del 2005 ma il successo arriva nel 2015, quando viene invitato da Banksy a partecipare all’ambizioso progetto di Dismaland insieme ad altri 57 artisti di fama internazionale. Madgwick con la sua tecnica molto fine si fa notare subito. Rappresenta scorci inglesi dove non ci sono elementi di riconoscimento. Non compare un numero civico, una strada, un nome. Sono case reali ma calate in un contesto totalmente diverso, gli unici riferimenti sono i graffiti. Ricalca uno stile esecutivo caro agli artisti del Grand Tour: un dettaglio calato in un contesto diverso.
Ne scaturiscono quadri da un’apparente visione calma e placida in contrasto con l’inquietudine che trapela da ogni pennellata. Qualcuno c’è ma non c’è, nessuna descrizione dell’uomo, tuttavia non dà mai un senso di vuoto, c’è sempre movimento.
Al piano di sotto della Galleria si trova un’installazione Site Specific, creata da l’artista appositamente per l’esposizione italiana. In questo caso si tratta di un pezzo di una casa ricostruita all’interno di uno spazio seminterrato, progettata insieme all’artista. Un trucco che cala lo spettatore all’interno di uno dei suoi quadri stimolando anche un altro senso, il tatto e moltissima curiosità, voglia di entrarci dentro, perché Madgwick è senz’altro una promessa artistica contemporanea.
Dipingere il mondo come se l’umanità fosse, improvvisamente, scomparsa nel nulla, questo è l’obbiettivo del progetto la Trilogia del Silenzio nello spazio espositivo White Noise Gallery. La galleria, fondata nel 2014 da Eleonora Aloise e Carlo Maria Lolli Ghetti, deve il suo nome al fenomeno fisico del rumore bianco e suggerisce attraverso di lui il suo obiettivo principale: essere in grado di captare ed elaborare tutte le frequenze che risuonano nel mondo dell’arte.
Sara Cacciarini