La Fornarina di Raffaello torna a Roma a Palazzo Barberini, dopo un piccolo viaggio a Bergamo per la mostra Raffaello e l’eco del mito.
Raffaello Sanzio (Urbino 1483 – Roma 1520)
La Fornarina
1520 circa
olio su tavola
cm 87 x 63
Palazzo Barberini
Inv: 2333
Proprio oggi, lunedì 9 aprile 2018 torna di nuovo la splendida opera di Raffaello: La Fornarina, presso Palazzo Barberini di Roma.
Ritorna, infatti, oggi nella sua dimora l’opera di Raffaello.
Le Gallerie Nazionali Barberini Corsini hanno deciso di aderire a un progetto espositivo di straordinario valore scientifico, concedendo in prestito all’Accademia di Carrara di Bergamo, a partire dal 27 gennaio La Fornarina, per consentirne l’esposizione alla mostra Raffaello e l’eco del mito.
La famosissima opera di Raffaello Sanzio, detta La Fornarina è del 1520. Si tratta di un olio su tavola, di 87×63 cm. Secondo la tradizione, la donna raffigurata è Margherita Luti, musa e ispiratrice di Raffaello. Margherita era la figlia di un fornaio di Trastevere, da qui il nome “fornarina”, per anni amante del pittore.
Raffaello la dipinse negli ultimi anni della sua vita e non si conosce bene il committente dell’opera.
La donna presenta sul suo volto dei forti tratti marcati e sicuramente ricorda La Venere. Il riferimento è assai forte, in effetti possiamo notare questo dalla posa delle mani, una posata delicatamente sul grembo e l’altra che sfiora il seno. Il modello è quello della Venere statuaria classica, che è considerata una “Venere pudica”.
Sebbene si tratti di un gesto di pudore, l’osservatore è attratto proprio da quello che la Fornarina vorrebbe nascondere. Altri riferimenti alla dea dell’amore sono: il mirto e il ramo di melo cotogno, che rappresentano la fertilità e il bracciale della donna, dove si legge “Raphael Urbinas”, firma dell’autore e simbolo di un pegno d’amore.
Visto l’imminente ritorno, se non lo avete ancora mai fatto, potete ammirare La Fornarina, a partire dal 12 aprile in poi, nel suggestivo scenario di Palazzo Barberini di Roma.
Alessandra Santini