Nell’ottica di una politica di scambi incrociati tra musei italiani e stranieri, promossa dalle Gallerie Nazionali di Arte Antica di Roma, nasce la mostra dedicata alla Madonna Esterhàzy di Raffaello.
Dal 31 gennaio all’8 aprile 2018 le Gallerie Nazionali di Arte Antica di Roma, nella sede di Palazzo Barberini, dedicano alla Madonna Esterhàzy di Raffaello una mostra curata da Cinzia Ammannato.
Complice il prestito di una delle opere più importanti della collezione, la Fornarina di Raffaello, in esposizione all’Accademia di Carrara di Bergamo per la mostra Raffaello e l’eco del mito e, la richiesta di prestito, da parte del Museo Nazionale di Belle Arti di Budapest, per alcune opere di Rubens, si è deciso di procedere con uno “scambio” anticipato, come lo definisce la curatrice della mostra, Cinzia Ammannato. Tutto questo, nell’ottica di offrire al visitatore un cambio di ritmo alla consueta visita del museo.
Questo dipinto, una tavola in pioppo di piccole dimensioni (cm 29×21,5), è ancora profondamente legato ad un mondo intimista, la composizione si nutre di una vera e propria poetica degli affetti. Una sottile e invisibile linea che tiene uniti, con gesti e sguardi, la Madonna, il Bambino e San Giovanni.
La tavola rappresenta un regalo prezioso e importante per la citta di Roma, é un documento che testimonia un passaggio cruciale nella storia dell’artista, quello dal mondo fiorentino a quello romano. Un passaggio che viene testimoniato, in modo evidente, dallo sfondo dell’opera.
Nel disegno preparatorio, conservato agli Uffizi e di cui possiamo vederne in mostra una copia ingrandita, si legge un paesaggio tipicamente fiorentino, con colline ed alberi. Invece, quello che si scorge nella tavola in mostra a Palazzo Barberini, è un paesaggio raffigurante le vestigia romane, nelle quali si sono voluti riconoscere i resti del Tempio di Vespasiano e della Torre dei Conti nel Foro Romano.
La committenza non è chiara. Una scritta sul retro, non più visibile, riconduceva a Elisabetta, madre di Maria Teresa d Asburgo, a un dono dell’opera da parte di Clemente XI Albani.
A sottolineare quanto il passaggio a Roma di Raffaello rappresenti un momento straordinario per la sua carriera, si è scelto di affiancare a quest’opera altri quattro lavori ad essa legati.
La Madonna col bambino (Madonna Hertz) di Giulio Romano. Opera che fu eseguita nel periodo in cui si sviluppa il sodalizio con Raffaello.
Abbiamo poi due copie antiche su tavola, La Madonna dei Garofani e La Madonna con Bambino e San Giovannino. Infine, un particolare della Madonna del Velo di Raffaello, raffigurante Gesù Bambino.
Avete tempo fino all’8 aprile per godere di questo piccolo e prezioso capolavoro. Ricordo che il biglietto e valido dal momento della timbratura per 10 giorni in entrambe le sedi del Museo: Palazzo Barberini e Galleria Corsini.
Giulia Di Costanzo
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