Gianna Nannini racconta Carla Accardi: Superficie in ceramica

Carla Accardi, Gianna Nannin, Superficie in ceramica
Carla Accardi, Gianna Nannin, Superficie in ceramica

Due artiste a confronto. Due donne che hanno rivoluzionato il mondo dell’arte e della musica. Due donne, conosciute in tutto il mondo, che decidono di unirsi per un progetto unico.

Da un parte Carla Accardi, artista siciliana che ha contribuito alla nascita dell’astrattismo in Italia. Dall’altra Gianna Nannini, cantante e musicista che ha fatto emozionare fiumi di persone con la sue canzoni e la sua voce straordinaria.

“Superficie in ceramica” nasce dall’idea dei galleristi Mario Pieroni e Dora Stiefelmeier di rendere l’arte accessibile a tutti.

Di ritorno da un viaggio a Baku in Arzebaijan Mario Pieroni, entusiasta, si dirige da Carla Accardi. Con foto alla mano, mostra all’artista le bellezze del posto.

Lei rimane affascinata dai colori delle cupole di Baku e decide di fare un pavimento con il verde e il cobalto.

Arzebaijan, Baku
Arzebaijan, Baku

Un pavimento, sì! Perché solo cosi l’arte diventa accessibile a tutti. Ci si può camminare, correre, sostare.

La musica è l’altro elemento fondamentale.

La musica è ascoltata da tutti.

Gianna Nannini crea, per l’occasione, una scultura sonora: “Passi di passaggio”.

La cantante registra i suoi passi nella Piazza Rossa a Mosca, in occasione della presentazione con Michelangelo Pistoletto. Per Carla Accardi, la Nannini ha pensato dapprima ad un suono astratto per accompagnare i segni dell’artista , successivamente l’elemento sonoro viene arricchito dai passi registrati di notte nella piazza rossa. Dal 2007 al 2010 “Superficie in Ceramica” con la sua colonna sonora, sono protagoniste di moltissime personali in Italia e all’estero. Per ciascuna esposizione l’Accardi progetta un diverso allestimento. All’opera pavimentale vengono affiancati dipinti e altre opere in funzione dell’installazione stessa dell’ambiente. Alla fine di Novembre, presso l’Auditorium Parco della Musica di Roma, l’opera viene presentata con un’altra elaborazione sonora. La Nannini incide la propria voce su altre due tracce mixate con la prima registrazione dei passi. L’Accardi per l’occasione presenterà due nuovi dittici.

Superficie in ceramica, Carla Accardi, Gianna Nannini
Superficie in ceramica, Carla Accardi, Gianna Nannini

 

Il segno di Carla Accardi e la voce straordinaria di Gianna Nannini si fondono perfettamente. Ci fanno entrare in una dimensione sublime che coinvolge due mondi che dialogano tra loro: musica e pittura.

Ma allora chiediamo direttamente alla cantante di raccontarci questo progetto e come è nata questa unione:

 A.F. Ti sei laureata in filosofia con una tesi sulle relazioni tra corpo e voce dunque sei sempre stata interessata all’arte e alle performance?

G.N. Si assolutamente sì! E la filosofia è stata fonte di ispirazione per la mia espressione artistica.

A.F.   Qual’è la prima volta che sei entrata in contatto con Carla Accardi?

G.N. Mi ricordo di un incontro in Piazza del Popolo a Roma, poi siamo andate in un ristorante nei pressi di via del Babuino, l’Accardi mi ha colpito per la sua personalità decisa e ironica.

Una donna molto tosta direi, e anche molto simpatica.

A.F. Come è nata l’idea di questo progetto?

G.N. In collaborazione con RAM Radioartemobile di Mario Pieroni, avevo già realizzato un progetto di “scultura vocale” con Michelangelo Pistoletto con il quale abbiamo fatto l’opera “Il Terzo Paradiso Mama”e da qui è anche nata la canzone “MAMA” che è stata inserita nel mio album “Hitstory”.

Quando ho incontrato a Roma Carla Accardi, era nata una sintonia fra di noi e ho pensato che l’idea di sonorizzare il pavimento in ceramica che lei stava realizzando, sarebbe stata una visione aggiunta, cercare una tensione emotiva dei passi su tale superficie per caratterizzarlo nella sua immobilità.

A.F. Come hai concepito l’idea dei passi? È vero che li hai registrati a Mosca di notte?

G.N. I passi sono in parte stati registrati nella Piazza Rossa a Mosca, durante momenti di silenzio nella tarda notte. Successivamente a Londra ho registrato il batterista Thomas Lang e adattato la sequenza fra batteria e passi con dei campioni.

A.F. In qualche occasione di esposizione dell’opera hai aggiunto qualche frammento vocale o fatto dal vivo qualche intervento, ad esempio al debutto nel tuo spazio di Milano Bunkerart nel 2007 o successivamente?

G.N. La parte vocale astratta, in una sorta di inseguimento nei disegni del pavimento è stata fatta successivamente, e si è sentita per la prima volta a Catania.

A.F. Cosa ti colpisce delle opere di Carla?

G.N. Mia Madre amava molto l’Accardi, me l’ ha fatta conoscere lei. A me piace molto la sua opera in bianco e nero, l’ho scoperta solo recentemente col colore. Carla è unica e originale, mi sembra di leggere nelle sue opere un rincorrersi di emozioni imprendibili. Insomma la trovo fantastica, nel senso alto della fantasia.

A.F. Come ti sei trovata a lavorare con questa artista, sia da un punto di vista tecnico?

G.N. Tecnicamente mi ha lasciato esprimere quello che sentivo sulla superficie. E per me è importante dare alla voce un significato con il materiale che ho davanti, il suo pavimento in ceramica mi ha ispirato qualcosa che nasce dai piedi e arriva alle mie corde vocali.

Alessandra Forastieri

Storica dell'arte e curatrice artistica, amante soprattutto dell'arte contemporanea. Curiosa e appassionata di letteratura classica, danza, teatro e musica.

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