Georges de La Tour: Milano riscopre il Seicento francese

Georges de La Tour mostra milano
de La Tour La rissa tra musici mendicanti The J. Paul Getty Museum Los Angeles

Chiusa per l’emergenza sanitaria da Coronavirus, la mostra a palazzo Reale riapre al pubblico fino al 27 settembre

Georges de La Tour resta a Milano. La mostra del pittore francese seicentesco, aperta a palazzo Reale ai primi di febbraio e chiusa poche settimane dopo, per l’emergenza sanitaria da Covid19, torna a essere visitabile fino al 27 settembre. Per l’esposizione organizzata da Mondomostre Skira, 28 musei internazionali hanno accettato di prolungare il prestito delle opere; la mostra, così, può ripartire. Finalmente, anche il mondo della cultura e dell’arte a Milano inizia a vedere la fase 3.
Prima assoluta in Italia, la mostra “Georges de La Tour. L’Europa della luce” è aperta da giovedì a domenica, dalle 11.00 alle 19.30 con apertura serale il giovedì sino alle 22.30. La prenotazione è obbligatoria, ma è possibile riservarsi un posto anche poco prima della visita, se la capienza consentita dalla sala non è ancora stata raggiunta per quella fascia oraria. Non si accettano, invece, visite per gruppi o per scolaresche.

Georges de La Tour, I giocatori di dadi, Preston Park Museum and Grounds Stockton-on-Tees, Regno Unito
Georges de La Tour, I giocatori di dadi, Preston Park Museum and Grounds Stockton-on-Tees, Regno Unito

Georges de La Tour: il lato non banale del Seicento in pittura

De La Tour a Milano si era visto solo nel 2011, a palazzo Marino, con due opere. Oggi si contano 40 lavori riconosciuti con certezza e nella mostra a palazzo Reale se ne vedono 15, oltre ad una sedicesima attribuzione. I curatori, Francesca Cappelletti e Thomas Clement Salomon, hanno studiato un percorso che accosta l’autore ad altri pittori europei, in un percorso complessivo di 33 opere.
Chi era Georges de La Tour? Francesca Cappelletti lo ha descritto come un meteorite, un’eccezione nel contesto storico della pittura francese.
Molti consideravano Georges de La Tour un caravaggesco, perché amava dipingere scene illuminate da una piccola fonte di luce e prediligeva i ritratti di persone umili. Amava molto anche i quadri notturni, popolati da giocatori, soldati, indovini. Nonostante le affinità con Caravaggio e malgrado la vicinanza con alcuni pittori come Gerrit van Honthorst, Paulus Bor, Trophine Bigot, La Tour ha un modo personale di dipingere gli “ultimi”.


Georges de La Tour, Donna anziana, Fine Arts Museums, San Francisco, Stati Uniti, dettaglio
Georges de La Tour, Donna anziana, Fine Arts Museums, San Francisco, Stati Uniti, dettaglio

Un pittore riscoperto dalla storia dell’arte

Georges de La Tour è una scoperta per il largo pubblico. La stessa storiografia lo ha ritrovato nel 1915, grazie a un articolo di Hermann Voss e a una segnalazione di Roberto Longhi. Dell’autore, per tutto il Settecento e l’Ottocento si erano perse le tracce.
Furono tre mostre parigine a richiamare l’attenzione sul pittore, ma ancora oggi, i documenti che parlano di lui sono molto pochi. Si sa che lavorò per tutta la vita in Lorena e che fu, nel 1639, pittore del re Luigi XIII. Non si sa se ebbe modo di conoscere l’arte di Caravaggio direttamente in Italia. Inoltre, sono davvero pochi i quadri riconosciuti come autografi.
Alcune fonti dicono che avesse un cattivo carattere e che amasse i cani randagi; del resto, cani, suonatori e mendicanti, uomini ciechi, vecchi, usurai si ritrovano nelle sue opere.
Alcuni esempi da ricordare? Opere come Il denaro versato o I giocatori di dadi hanno una forza quasi ipnotica. La negazione di Pietro sfiora il limite tra sacro e profano, ma, secondo molti, è la Maddalena Penitente una delle sue opere più riuscite.
La mostra si prenota, anche per le categorie gratuite, presso Vivaticket al telefono 02 92897755. In alternativa si prenota al sito web https://mondomostreskira.vivaticket.it/

www.latourmilano.it

Georges de La Tour, Maddalena penitente, National Gallery of Art, Washington D.C., Stati Uniti
Georges de La Tour, Maddalena penitente, National Gallery of Art, Washington D.C., Stati Uniti

Claudia Silivestro

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