Il Museo Carlo Bilotti di Villa Borghese presenta, a partire da giovedì 29 ottobre, una rassegna fotografica che scopre il linguaggio artistico dell’arte urbana sul territorio capitolino attraverso l’obiettivo di Mimmo Frassineti.
La mostra “Urbs Picta” propone in una spazio istituzionale un viaggio espositivo che attraversa i muri della città, ormai diventata il polo della street art internazionale. Che Roma sia un museo a cielo aperto è un dato di fatto, ben diversa invece è la nuova realtà emergente nella capitale che trasporta l’arte inaspettatamente tra i lotti delle case popolari nel cuore delle periferie.
L’esposizione fotografica, aperta al pubblico gratuitamente fino al 17 gennaio 2016, manda un messaggio esplicito a chi ancora vede l’arte di strada come un fenomeno per sua natura trasgressivo ed illegale inconciliabile con il grande patrimonio artistico conservato nei musei. Le fotografie di Mimmo Frassineti esposte al Bilotti legittimano l’insistente rivendicazione artistica dei murales che affrescano le pareti della città inaugurando un nuovo modo di vedere l’arte.
La mostra – con l’obiettivo di offrire una panoramica della street art romana, che ormai spazia dai progetti finanziati dalle istituzioni, sia pubbliche che private, alle opere anonime che decorano la periferia capitolina – ci presenta palazzi, muri di cinta, lotti di case popolari, viadotti, pareti completamente riqualificate e trasformate in arte da strada.
La street art si libera dal pregiudizio fondendo la sua anima provocatoria con le iniziative di valorizzazione dello spazio cittadino che hanno permesso di aprire un dialogo tra gli street artist e le istituzioni comunali. Infatti nel corso degli anni questi lavori a cielo aperto hanno trovato una diffusione capillare tra i moltissimi quartieri della città. Le foto di Frassineti ritraggono non solo i muri di Ostiense (da sempre cuore dell’arte urbana), ma anche i palazzi di San Lorenzo, Marconi, Trastevere, Garbatella, Monte Mario, Primavalle, San Basilio, raccogliendo le opere più suggestive. Vediamo una molteplicità di soggetti e stili che suggeriscono messaggi, linguaggi e contenuti che variano a seconda dell’artista, ma che colpiscono per la loro immediata capacità comunicativa.
La street art grazie alla sua grande espressività ha cambiato la prospettiva dello spazio urbano rivolgendosi a spettatori non usuali e selezionati, si tratta degli abitanti del quartiere, dei passanti distratti, della gente comune, superando quelle barriere sociali a causa delle quali la maggior parte di queste persone non frequenta mostre e musei. L’arte è stata portata in strada, tra le mura dei palazzi popolari, chiamando a se un pubblico che si muove apposta per andarla a vedere.
A Roma una nuova generazione di artisti sta facendo rinascere intere zone trascurate raccogliendo un consenso ed un interesse sempre più crescenti. Un’arte libera e soprattutto pubblica che non ha niente a che vedere con il tradizionale graffitismo, ma che vuole valorizzare con la bellezza dei propri soggetti e colpire con la violenza del proprio linguaggio trascinando l’arte dove non ci si aspetta di trovarla. Urbs Picta svela l’anima trasgressiva dell’arte urbana in un percorso di immagini al fine di rivelare opere nascoste in luoghi che non ci saremmo mai aspettati e che paradossalmente possono trovarsi proprio dietro le nostre case. Che aspettiamo?
Martina Patrizi