È stata inaugurata oggi presso lo ShowRoom della BWT Italia in via Vivaio a Milano, la prima mostra internazionale di borracce, allestita in occasione degli eventi del Salone del Mobile.
1 Borraccia Salva la giornata, 1000 borracce salvano il pianeta
BwtItalia, azienda leader nel settore del trattamento dell’acqua, insieme a Filippo Solibello (anche ideatore anche del progetto “M’illumino di meno” dedicato al risparmio energetico), ha lanciato una campagna di educazione al consumo dell’acqua “#la mia borraccia“ che vede come protagonista proprio lei, la borraccia.
Una campagna di sensibilizzazione che prende vita attraverso un contest on line e una mostra inaugurata il 4 settembre che resterà allestita durante le giornate del Salone del Mobile a Milano e si concluderà con una premiazione finale.
La borraccia è il simbolo di chi vuole proteggere l’ambiente, è l’attenzione, la cura e la consapevolezza, un gesto concreto per chi crede che un mondo migliore sia possibile.

Il termine borraccia rimanda immediatamente all’immagine di un contenitore di plastica o alluminio che possa conservare delle bevande ma, se analizziamo l’etimologia della parola, si scopre come questa derivi da boracha, termine spagnolo indicante l’otre del vino.
Parola che appare per la prima volta nella letteratura spagnola del Cinquecento. In seguito, grazie alla presenza della corte Aragonese a Napoli, nel 1535, divenne terminologia italiana appartenentemai dialetti della penisola per indicare chi avesse bevuto tanto.
Insomma, chiaro è che il primo riferimento del termine borraccia, non era di certo l’acqua.
L’ultimo passaggio decisivo verso la prima “autentica” borraccia è avvenuto sicuramente in Italia.
La prima borraccia assomigliante a quella odierna era un’opera di legno, compresi tappo e beccuccio, da cui fuoriusciva l’acqua, poco ingombrante e abbastanza solida fatta totalmente a mano. Era composta da otto doghe trattenute in alto e in basso da cerchi di giunco, piana da un lato per essere adagiata al fianco e curva dall’altro avente capacità di un litro.
Pietro Guglielminetti fu il primo artigiano di montagna che insieme ai suoi tre figli, costruì, nel 1850, borracce per tutto l’esercito italiano.
Ma da lì a poco la borraccia di legno venne sostituita da quella in alluminio che però fu messa ai margini negli anni ’70 con l’avvento della bottiglia di plastica.
La borraccia oggi, rappresenta un simbolo ecologico e sostenibile di rinascita. Una bandiera che i giovani sventolano senza ostentazione per ricordarci quanto sia importante partire dalle piccole azioni quotidiane per salvare il pianeta.
#lamiaborraccia

La mostra allestita presso lo showroom BWT e inaugurata il 4 settembre, presenta un allestimento di oltre cento borracce scelte tramite il contest on line. Un’ installazione itinerante e dinamica di borracce che, oltre ad essere esposte su piedistalli, volteggiano sulla testa invadendo il tuo campo visivo di colori e materiali diversi.
Immersi immediatamente in un corridoio rosa e grigio, le pareti sono allestite da pannelli che illustrano il consumo di acqua virtuale ( basti pensare che ci vogliono 16.000 litri di acqua per produrre 1kg di manzo o 2 litri di acqua per produrre una bottiglia di plastica usa e getta da 1 litro).
Terminato il corridoio lo showroom apre alla vista una moltitudine di colori e geometrie dalle quali risulta impossibile distrarsi. Una stanza immensa le cui pareti sono completamente rivestite di specchi, attira da subito l’attenzione. Al suo interno un vano circolare a rappresentare il mondo ripieno di bottiglie di plastica.
E ancora: dalla borraccia di Pantani, a quelle del primo dopoguerra, a quelle personalizzate per poi passare da pezzi unici di design. Dalle borracce del Vaticano alla sezione universitaria.
Un catalogo vivo e tangibile di chi ha scelto di conservare l’acqua e di farne una preziosità.
La mostra, allestita fino al 10 settembre, vedrà un evento conclusivo finale in cui una giuria composta da Stefano Ciafani – presidente Legambiente, Lorenza Baroncelli – direttrice artistica della Triennale di Milano e Lorenzo Tadini – direttore commerciale BWT eleggerà le tre borracce più significative che saranno premiate da Filippo Solibello.
Saranno tre le categorie: sostenibilità, design e storia.
Una mostra che sposa a pieno il concetto della sostenibilità ambientale facendosi promotrice di una sensibilizzazione circa un uso più consapevole della gestione dell’acqua.

Un unico e solo messaggio: una Bottle Free Zones è possibile, che sia a casa, in ufficio, al ristorante, è possibile bere acqua in modo sostenibile.
Ah, e se passate dallo showroom ci sono anche le borracce con su scritto l’elenco delle fontane pubbliche delle grandi città.
Francesca Sorge
Tutte le immagini contenute nell’articolo sono a cura dell’autrice.