William Congdon, i quadri che voleva distruggere

William Congdon

In biblioteca Sormani a Milano una mostra di opere inedite di William Congdon. Fu il suo assistente Rapetti a custodirle, anche quando l’autore aveva deciso di non tenerle più. Fino al 23 ottobre

La mostra William Congdon. Il gesto dell’io. Inediti (salvati) dalla collezione Rapetti svela un segreto. Le opere, esposte sullo Scalone Monumentale della biblioteca, sono quadri mai visti: fanno parte della collezione di Carlo Rapetti, assistente dell’artista. Nella raccolta, figurano tele che Congdon regalò a Rapetti, ma anche opere che dovevano essere distrutte. Cancellate: così avrebbe voluto l’artista e questo aveva chiesto a Rapetti. Rapetti, però, non aveva cuore di obbedire: così prendeva tempo, procurava nuove tele al maestro per farlo lavorare, conservava le vecchie. È nata così una raccolta che oggi ha dell’incredibile: per gli esperti, mostra il work in progress del lavoro dell’artista ed è una serie di inediti per il grande pubblico.

Wiliam Congdon a Milano: perché

Scomparso nel 1998 a Milano, Congdon aveva fatto dell’Italia la sua seconda casa. Nato a Providence, nel Rhode Island, aveva conosciuto l’Europa già durante la seconda Guerra Mondiale, come autista volontario in ambulanza. Al rientro, si legò all’ambiente pittorico dell’Action painting a New York: il gesto diventava pittura, il pennello doveva scorrere guidato dall’inconscio.
Negli anni ’50 Congdon scopre Venezia; ma il suo legame con l’Italia tocca anche Assisi, città che risveglia in lui la conversione al cattolicesimo. Dagli anni ’80 Congdon vive e lavora nella Bassa milanese, a Gudo Gambaredo, frazione di Buccinasco. In questo periodo si lega a Carlo Rapetti: qui nasce una nuova, intensa stagione pittorica.
Per chi la conosce, la Bassa Milanese si ritrova nelle opere esposte in Sormani: c’è il monastero benedettino Cascinazza, i campi, l’atmosfera a volte solare, a volte cupa delle nebbie padane.

Biblioteca Sormani Milano: Monastero di William Congdon

Biblioteca Sormani Milano: Primavera di William CongdonBiblioteca Sormani di Milano: Cielo di WIlliam Congdon

William Congdon crocifissi? Non solo

Non ci sono solo crocifissi per William Congdon. Dopo la conversione, le opere religiose sono le più note al pubblico; ma per Mario Cancelli, curatore della mostra, l’estetica dell’autore americano è intimamente laica. Le immagini religiose sono un modo, per l’artista, per parlare di sé: “L’incontro con Cristo mi fa scoprire che il suo dramma di Croce è pure il mio”, diceva Congdon.
Piccola, ma intensa, la mostra alla biblioteca Sormani di Milano è un’occasione per riscoprire l’arte di William Congdon, da più punti di vista. Da non perdere la bacheca con fotografie, lettere autografe, diari e strumenti di lavoro, a cura della Fondazione William Congdon. Chi ama l’arte contemporanea non resterà deluso!
Nota di servizio: per vedere la mostra bisogna entrare dall’ingresso laterale, in via Francesco Sforza. Si visita fino al 23 ottobre ed è ingresso libero.

Claudia Silivestro 

COMMENTA QUESTA DOSE DI CULTURA

Lascia un commento!
Inserisci il tuo nome qui