Roma Arte in Nuvola, la fiera di cui non farete più a meno

Arte in Nuvola 2021 roma recensione
Roma Arte in Nuvola - prima edizione

Dal 18 al 21 Novembre 2021 si è svolta a Roma la prima edizione di Roma Arte in Nuvola che ha visto la partecipazione di 107 gallerie d’arte

Sono circa 24.000 le persone che hanno partecipato alla prima edizione di Roma Arte in Nuvola 2021, la mostra-mercato di arte moderna e contemporanea della Capitale. Un numero che decreta sicuramente il successo di questa iniziativa e che ha visto, non solo la partecipazione di 107 gallerie italiane e straniere, ma anche l’allestimento di diversi progetti speciali, ovvero installazioni e mostre create da artisti o istituzioni culturali. Presenti anche 9 editori specializzati di riviste, guide e libri d’arte e 2 postazioni radiofoniche: Radio Rai e Radio Play.

La Nuvola di Fuksas dell’Eur, con la sua architettura all’avanguardia, ha fatto da cornice a questo ambizioso evento. Da lodare anche la decisione di coinvolgere direttamente Doriana e Massimiliano Fuksas che erano presenti all’inaugurazione e che hanno dato il loro contributo esponendo una raccolta di disegni e alcuni modelli prodotti per la realizzazione del progetto della Nuvola.

General floor (piano terra)

Ad accogliere il pubblico, sulla vetrata del centro congressuale dell’Eur, il disegno geometrico e coloratissimo dell’artista Lothar Götz intitolato Cloud. All’interno la fiera è stata distribuita su tre piani. Al general floor sono state collocate tutte quelle gallerie che espongono artisti moderni o contemporanei già ampiamente affermati.

Passeggiare in questo spazio significa fermarsi ad indicare opere famose o facilmente riconoscibili come ad esempio un quadro di Giorgio de Chirico, una statua di Medardo Rosso, una zucca di Yayoi Kusama etc. Tra un espositore e l’altro è possibile ammirare anche delle installazioni, come Space Time di Patrick Tuttofuoco, un lampo immobilizzato insieme alla sua energia, o Ab Ovo di Camilla Ancillotto con tre figure realizzate ispirandosi al tangram (rompicapo cinese) ma nella variante a forma di uovo creata dall’artista, o Gli angeli di Gregorio Botta dove ambienti meditativi e solitari evocano l’attesa. Su questo piano si trova anche il padiglione che ogni anno verrà dedicato ad un paese diverso con focus sui suoi artisti. Questa volta è stato il turno di Israele.

Anche nel foyer, ovvero il vano dove si trovano le scale che portano al primo piano, sono state esposte delle opere. Troviamo dei cartoni preparatori che rappresentano uno Studente del Gruppo Universitari Fascisti e l’Impero di Mario Sironi, la statua Luci di Nara Pietrificata di Igor Mitoraj (autore a Roma delle porte di bronzo di Santa Maria degli Angeli) e l’installazione Senza Titolo (Labirinto) Nabucco di Jannis Counellis (artista greco che aveva scelto di risiedere a Roma) dalla quale partono per poi interrompersi le note di Verdi.

Forum (primo piano)

Al Forum (primo piano) solamente gallerie che trattano di arte contemporanea molte delle quali impegnate ad esporre giovani artisti.

Anche qui le installazioni non mancano. Molto suggestiva l’opera Sulla linea di Paolo Grassino, dove una giacca viene trafitta da una lastra di vetro. Osservandola ci si sente improvvisamente pesanti, imprigionati, inermi. Un doppio vetro che probabilmente rappresenta l’ambiente lavorativo, o in senso lato, la società che spesso schiaccia e calpesta valori, dignità e speranze. Tra i progetti speciali anche due lavori che vogliono far riflettere sul futuro del nostro pianeta. Il video Passaggio di Maria Cristina Finucci con oggetti di plastica galleggianti illuminati da luci che ricordano la scena di un crimine, e The World di Iakovos Volkov ovvero una mappa del mondo realizzata con rifiuti di plastica.

Meriterebbe un post a parte il progetto speciale “Carta bianca. una nuova storia” ideato da Valentina Ciarallo che, dopo aver visto il White Issue di Vogue, uscito ad aprile 2020 durante il primo lockdown, ha avuto la brillante idea di comprare un discreto numero di copie e di coinvolgere 49 artisti per vedere in che modo avrebbero fatto parlare quella copertina bianca. Ogni artista ha utilizzato materiali e tecniche diverse creando una storia nuova a partire dalla propria esperienza. Questi racconti sono stati poi esplicitati con delle didascalie facilitandone la comprensione da parte del pubblico. Il risultato è sicuramente da lodare. Bellissima la copertina di Romina Bassu e molto divertente quella di Alessandro Piangiamore che ci ha lasciato la ricetta per il lievito madre, protagonista indiscusso della pandemia.

La galleria Gilda Lavia di Roma ha partecipato con un solo show su Mario Giacomelli, fotografo famoso per i suoi scatti in bianco e nero e per l’uso esasperato dei toni. Nel caso ve la foste persa sappiate che al momento la galleria ospita la mostra ‘Tempo di vivere‘ con 60 dei suoi scatti fino al 31 Dicembre.

Secondo Piano

Il secondo piano, nel cuore della Nuvola, è stato riservato ai talk per ripensare Roma e il suo rapporto con l’arte. Le tematiche principali sono state tre: “L’arte a Roma: un affare pubblico e privato”, “il mercato dell’arte tra diritto, fiscalità e la novità degli NFT” e “Arte e comunicazione: new media, social media ed editoria”. 40 i relatori tra direttori di musei, artisti, critici e collezionisti.

Tra le installazioni ospitate al secondo piano Cloud men di Donato Piccolo ipnotizza, incanta e destabilizza il visitatore mostrando una realtà altra che con la nostra condivide solo le sembianze umane e il linguaggio. Corpi robotici che si muovono in maniera innaturale, a volte interrompendosi, e pensieri scanditi da neon.

Daniel González invece con la sua personal disco invita ad entrare in uno spazio di libertà fatto di luci e nastri multicolori luccicanti dove ballare senza essere visti selezionando con il Bluetooth dal proprio cellulare la playlist musicale dell’artista . Uno spazio intimo dove scacciare i problemi ed accogliere la spensieratezza.

Le gallerie d’arte che hanno attirato la mia attenzione

La Dorothy Circus gallery, che ha una sede anche a Roma, ha esposto una interessante selezione di opere appartenenti alla scena artistica asiatica. Bellissima ad esempio la Princesse di Afarin Sajedi che ad un primo sguardo ci ricorda una dama rinascimentale ma che l’istante dopo sembra trasportarti in un’altra dimensione. Si rimane incantati ad osservare quelle gote arancioni e il particolare motivo di pesci rossi che decorano la parte interna del vestito. Ha attirato la mia attenzione anche Cosmos Chi Kung Ping Pong CLub lavoro di Jeffrey Chong Wang di cui ho apprezzato soggetto e taglio fotografico della composizione.

Sono state le carte da parati con parti mancanti, quadri con reintegrazioni pittoriche o che sembravano essere composte da più strati di epoche diverse di Carlo Galfione a farmi fermare nello stand della Galleria Nardone di La Louvière. Mi hanno dato l’illusione di trovarmi davanti ad opere che erano state dimenticate in qualche importante palazzo, riscoperte e poi restaurate. Il gallerista ha poi diretto la mia attenzione sulle scansioni di fiori di Mathilde Nardone. Fiori raccolti dalle colline di scarto delle miniere di carbone che si trovano in Belgio. Fiori disposti su uno sfondo nero che alludono alla storia dolorosa dei minatori sacrificati al progresso. Scansioni che ricordano le nature morte dei fiamminghi. Proprio in quei giorni stavo leggendo Circe di Madeline Miller. La maga, come l’artista, raccoglie fiori su delle colline dove, invece del sangue e del sudore dei minatori, era stato versato sangue divino. Un’analogia, che almeno nel mio caso, ha aggiunto un’aura di mistero alle opere esposte.

Lo stand della galleria Davide Paludetto di Torino ha mostrato le bellissime tele dell’artista Kiril Hadzhiev. In particolare Untitled 16 ci conduce in un viaggio introspettivo fatto di dubbi, incertezze, dolore dal quale è difficile distogliere lo sguardo. Un’intensità che viene amplificata anche dall’uso materico della pittura che trasforma le pennellate in carne viva.

La galleria belga Talk Gallery ha presentato le opere di tre artisti: Camilla Ancillotto, Onie Jackson e Guillaume Garrié. Di Camilla Ancillotto avevo già parlato prima, mentre degli altri due artisti volevo segnalarvi Odyssée, un lavoro eseguito a due mani con rimandi evidenti alla Guernica di Picasso arricchita da incursioni di street art.

La Magazzeno Art Gallery di Ravenna ha preferito utilizzare lo spazio del proprio stand per lanciare un messaggio esponendo l’opera Soul of the Sea realizzata nel 2016 da Eron e appartenente alla Treccani (e quindi non in vendita). Un’opera realizzata sul relitto di una barca dove con le bombolette spray l’artista ha fatto emergere volti di donne e bambini che hanno perso la vita nel tentativo di trovare un futuro migliore altrove. L’effetto ruggine creato dall’artista ci fa pensare ad un problema ancora attuale lasciato in un angolo a deteriorarsi. La galleria e l’artista, dopo questo lungo periodo di pandemia, hanno quindi deciso di riportare l’attenzione del mondo dell’arte su questo tipo di problematiche per dimostrare la loro voglia di cambiamento. All’interno dello stand c’erano delle altre opere che sono rimaste imballate e mostrate solo su richiesta.

I quattro premi di Roma Arte in Nuvola 2021

Al termine della fiera sono stati assegnati 4 premi: Premio The Best, offerto dalla Regione Lazio, e vinto dalla galleria Matèria e dalla galleria Ex Elettrofonica , entrambe di Roma, premiate per la migliore presentazione d’artista per stand, allestimento, comunicazione e grafica; Il Premio Rock per l’allestimento più originale dello stand è stato assegnato alla galleria Marina Bastianello di Mestre, Venezia; Il Premio Young per la migliore galleria under 5 è andato Ex Equo alla galleria Basile Contemporary di Roma e alla Galleria Talk di Bruxelles; Il Premio Absolute Modern per il migliore allestimento tra le gallerie di arte moderna è stato dato alla galleria Ferrarin di Legnago.

In fiera con l’influencer

La parte social della fiera è stata curata con grande professionalità durante tutte le fasi dell’evento. Inoltre nella programmazione e nella promozione sono state coinvolte anche delle art sharer, ovvero influencer dell’arte che hanno condotto dei tour per i partecipanti interessati. Tra di loro @cleliart, @artnomademilan e @soup_opera.

Miglioramenti che ci auspichiamo per il prossimo anno

Quello che è mancato a questa edizione è una presenza maggiore di gallerie straniere (che sicuramente sono state scoraggiate dalla situazione covid), laboratori e spazi per bambini, gadgets per chi ha voglia di portarsi a casa un ricordo dell’evento.

Chi c’è dietro il progetto e l’organizzazione della fiera di Roma Arte in Nuvola 2021

Il progetto della Fiera è stato ideato e diretto da Alessandro Nicosia ed organizzato dalla società C.O.R. Creare Organizzare Realizzare. La direzione artistica è stata affidata ad Adriana Polveroni con la
collaborazione di Valentina Ciarallo.

Giulia Tiddens

Italo-Olandese laureata in Storia dell'Arte, guida turistica autorizzata di Roma, art blogger e organizzatrice di eventi culturali. Ho studiato e vissuto tra Italia, Inghilterra, Paesi Bassi e Ungheria e lavorato presso istituti culturali e organizzazioni internazionali. Nel tempo libero, quando non sono impegnata a riempire di bellezza gli occhi dei miei bambini tra musei, natura e parchi archeologici, mi piace scrivere di libri ed arte.

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