Spaventati anche quest’anno dai regali da fare rimandati all’ultimo minuto? Niente paura! Noi di CulturaMente abbiamo alcune idee pronte per voi!
Partiamo dal presupposto che nella mentalità contemporanea il regalo è una mera trovata per incrementare le vendite. Tenteranno di rifilarvi qualsiasi cosa, sfruttando la poca fantasia di chi va di corsa o il potere ammaliante di oggetti inutili ma a buon mercato. Da un negozio all’altro sembrerà di non trovare nulla dall’aspetto genuino e crescerà l’ansia e il mal di testa, con quelle accecanti luci led delle insegne e l’onnipresenza di pubblicità e jingle commerciali. Cerchiamo allora di fare mente locale e prepararci alla nostra avventura con coscienza.
Attenzione però, il presupposto del nostro discorso è che il destinatario del regalo goda del vostro affetto, della vostra stima e di una profonda conoscenza. Ecco i nostri consigli!
Tenersi lontani dai centri commerciali. Cercare un regalo deve essere un piacere. L’ideale è inserire la ricerca nel mentre di una passeggiata. Le nostre città brillano di bellezza in periodo natalizio e, sebbene il centro sia fra le zone più care, una soluzione a poco prezzo ma di classe la si trova sempre. Se proprio non avete tempo, una strada nei paraggi del posto di lavoro può fare a caso vostro. Ricordatevi: non è detto che una visita al centro commerciale sia la scelta più rapida. Nella maggior parte dei casi, finirete per passare più tempo a girovagare fra i corridoi o a farvi strada nelle mastodontiche file alle casse, rispetto ad un più rilassante negozio sulla via.
Semplicità e personalità. La bellezza di un regalo sta nella capacità di identificare la persona che vi sta accanto e portare qualcosa che la faccia sentire protagonista di un processo ragionato. Per qualche momento il destinatario del dono è stato al centro delle vostre azioni e vi siete concentrati su di lui/lei, pensando alla sua personalità. Il piacere di chi riceve il regalo è il gusto di vedersi riflesso nell’opinione che avete di lui, messa in campo nella ricerca. Per una persona che ama scrivere o tende a conservare memorie e pensieri sulla carta, un taccuino ed una penna sono un pacchetto perfetto. Attenzione, però: assicuratevi di non fare una scelta dozzinale. Un oggetto semplice ma con una storia – che sia la sua fattura ecologica o la somiglianza con qualcosa di valore per entrambe le persone in gioco- vale molto più di un prodotto di punta, esageratamente caratterizzato e senza spazio per la personalizzazione. Una sciarpa si può illuminare al collo di una persona perché arricchita dall’aspetto della stessa. Se però è troppo appariscente, si potrebbe verificare il contrario e il regalo perdere di valore affettivo.
Controllare su internet. Dipende dalle idee che si hanno. Un acquisto tecnologico ha un suo impatto economico, ma nel caso siate indirizzati verso di esso, richiede necessariamente qualche momento speso online a cercare recensioni e consigli di esperti. Il gergo è facile da comprendere e la ricerca pre-acquisto obbligatoria per non perdersi al negozio. Altri prodotti, come vestiario e simili, meglio lasciarli all’impressione di una vetrina. L’unicità dell’offerta varia di viale in viale.
Non acquistare online. A meno che il regalo non sia per qualcuno che incontrerete dopo Natale, o la compagnia non assicuri consegne certe entro il 23, siete ormai troppo in ritardo per tentare la fortuna con una spedizione.
Non per forza un oggetto. Le nostre case traboccano di ninnoli e aggeggi inutili. È come vivere in un accumulo costante di spazzatura. Una possibilità è regalare un’esperienza più che un possesso. Che sia qualcosa che si mangia, che si vive o si vede, la scelta è vasta. Un biglietto per un film o uno spettacolo da guardare insieme? Un coupon? Controllate Groupon! Un dolce a lunga conservazione? Passa da un fornaio. Una pianta? Il fioraio all’angolo fa al caso tuo. Noi consigliamo Teatro e Arte. D’altronde, di nome facciamo CulturaMente. Ecco una manciata di proposte romane per chi vede nella Cultura un regalo che non occupa spazio e riempie il cuore e la mente:
- il Teatro Furio Camillo ha programmato un Natale all’insegna dei bambini con la rassegna “La Città del Natale”, che dal 25 dicembre al 6 gennaio vedrà in scena, giorno dopo giorno, spettacoli per giovanissimi. Un’occasione per avvicinare i bambini all’esperienza mistica della platea nell’atmosfera natalizia, uscendo con tutta la famiglia e movimentando la giornata. Per il programma degli eventi: teatrofuriocamillo;
- molti teatri stanno sponsorizzando le proprie carte regalo. Per chi si sente in vena di un acquisto più impegnativo, dedicato ad una passione condivisa, possono essere la soluzione per programmare serate in compagnia. Il Teatro Argentina offre due biglietti a 36€ o 4 per il gemello India, mentre il più periferico Teatro degli Audaci propone pacchetti festivi. Al Teatro Quirino il 26 dicembre debutterà Storie di Claudia, mentre è disponibile all’acquisto la Card di Natale, valida per l’intera stagione. Il 24 dicembre l’Argot Studio ospiterà alle 11 lo speciale Canto di Natale, mentre il Kopó offre un carnet regalo di 3 spettacoli a 20€. Controllate anche il Teatro dell’Orologio e non dimenticatevi del vostro teatro di quartiere. Tutti hanno proposte a tema;
- anche il balletto vuole la sua parte. Da stasera il classico Schiaccianoci calcherà il prestigioso palco del Teatro dell’Opera di Roma, in cartellone fino all’8 gennaio;
- un regalo di Natale ce lo fanno i Musei Capitolini, gratuiti per i cittadini romani domenica 3 gennaio.
Buono regalo. Dipende dal carattere della persona. Può essere bene accetto o visto, nella maggior parte dei casi, come uno scarico di responsabilità da parte di qualcuno privo di fantasia, tempo o non particolarmente legato al destinatario. Se al contrario il ricevente ha espresso in passato il desiderio di una carta regalo, non esitate: apprezzerà la libertà che gli state concedendo. Solo abbiate cura a costruire un pacchettino. Fa sempre piacere scartare.
Pacchetto e biglietto. Per quanto non sia ecologico uno spreco di carta di questo genere, resta dotato di un suo fascino. In più, se nel corso degli anni avete conservato gli involucri di passati regali o vi trovate con piccoli pezzi scartati, potrebbe essere l’occasione per svuotare un cassetto. Ciò che conta è il modo in cui presentate la sorpresa. Potrebbe venir fuori da uno zaino o presentarsi senza pacchetto in un angolo, sotto gli occhi del destinatario. L’effetto sorpresa necessità solo di creatività. Il biglietto risponde a simili esigenze. Va evitato il preconfezionato a favore di un qualsiasi brandello di carta su cui poter genuinamente scrivere i nostri auguri. La semplicità paga e vince sempre l’originalità sui colori di un Lupo Alberto dalla battuta raggelante. Da un biglietto, non dimenticate, si evince il gusto di una persona e il suo carattere.
Spendere o non spendere? Non serve svuotare il portafoglio per manifestare affetto. Il trucco è nei dettagli, nell’attenzione e, come già espresso prima, nel tempo speso per l’altro. Più il dono ha un legame con la persona che sta donando, più la sorpresa sarà ben accetta. Ecco che entra in scena il fai da te, la manualità, l’espressività personale ed individuale, che nulla ha a che vedere con l’acquisto di un prodotto pronto. Può essere una lettera scritta con convinzione e impacchettata in una bustina, oppure un gioiello fatto a mano; un disegno, un aiuto reale, un gesto che va a favore del beneficiario. In fondo sono questi i regali migliori.
Non sempre una sorpresa è bene accetta. A volte la cosa più semplice è parlare apertamente con la persona e chiederle come si sente in relazione ai regali; se può gradire il gesto e se c’è qualcosa in particolare che vorrebbe ricevere. Non a tutti può piacere l’effetto sorpresa e a volte potrebbe essere non necessario. I casi sono tanti, ma comunicare può essere la soluzione, specie se la vostra mente persiste nel non avere idee. Se però il destinatario del regalo si aspetta la gioia dell’inatteso, potreste perdere parecchi punti, ammaccando la spontaneità del vostro gesto.
Insomma, ma non è solo il pensiero che conta? Sì, ma perché conti deve esserci stata un po’ di fatica, un po’ di moto. Ripetiamolo: non serve spendere. Il valore è nella ricerca, nel tempo dedicato a immedesimarsi nell’altra persona. È un esercizio di empatia. In tal senso, un’esperienza per entrambe le parti. Una manifestazione di spiritualità che passa per un gesto materiale ed è autorizzata a farlo dalla tradizione e dal piacere umano di donarsi agli altri.
Alla fine, basta sentirsi felici. Buon Natale a nome di tutta la redazione di CulturaMente.
Gabriele Di Donfrancesco