Al Teatro Due di Roma, per la rassegna “Una stanza tutta per lei” Michela Andreozzi parla di un amore finito, ma anche della rinascita inevitabile di una donna ormai ferita.
Maledetto Peter Pan è un monologo intelligente, brillante e divertente che serve a ricordarci di quanto, a volte, i giudizi sul nostro compagno possono essere offuscati dal cieco amore. Eh sì, perché nello spettacolo la bravissima e bellissima Michela Andreozzi ci apre gli occhi su cosa vuol dire “avere le corna”.
Lo spettacolo inizia con un tremendo cliché, ormai comune a noi donne (ma sono sicura che vale anche per gli uomini), lei che canta “Passerotto non andare via…” di Baglioni mentre versa lacrime amare per il suo Lui, che ha scelto una scappatella invece di rimanere con la moglie. Due ore di puro divertimento, perché in scena c’è solo Michela che però interpreta altri 19 personaggi. Così tracciamo la storia di un amore finito, con brillanti battute che ci lasciano anche un po’ l’amaro in bocca. L’attrice poi non si stupisce quando, alla domanda rivolta al pubblico: “Ma voi ci credete all’amore?” il pubblico rimane paralizzato sulla sedia. Insomma, che ci si può aspettare dopo 40 minuti di prese di coscienza sul falso amore? Ma l’Andreozzi ci tiene a spiegare che per lei, nonostante tutto, l’amore c’è ed esiste veramente, ecco perché le ultime battute dell’attrice ci riportano ad una diversa realtà e alla voglia di amare. Nessuna battuta è scontata e le risate che ci strappa sono sincere e genuine, riconoscendoci almeno in uno dei personaggi che porta sul palco.
Questa performance è un vero e proprio dialogo con il pubblico, che più di una volta viene preso come un consigliere a cui raccontare tutti gli avvenimenti della storia per sapere cosa ne pensa. In scena tanti oggetti, che servono a raccontare momenti e attimi del rapporto d’amore. Il rosso del divano diventa il centro del mondo per un cuore spezzato, che si rifugia sempre lì quando vuole scappare dalla realtà. Ma sulle note di “Respect” di Aretha Franklin” la nostra attrice, che un po’ ci rappresenta a tutti, rinasce e ci fa ballare il cuore. È un tripudio di emozioni che solo una brava cantastorie come Michela può tirare fuori. È viva e coinvolgente e ci dà speranza di rinascita in ogni attimo.
Questo spettacolo non è altro che la storia di un viaggio, di una donna, alla ricerca della tranquillità e della felicità che tutte possiamo raggiungere con l’aiuto solo di noi stesse.
Elena Lazzari