Lose your labels: qual è la tua etichetta?
L’uomo ha la necessità di identificarsi e definirsi, ma fino a che punto siamo liberi in queste definizioni? Per alcuni basterà mostrarsi come appartenenti ad una classe unica, un’etichetta singola, per l’appunto, semplice e chiara. Altri si troveranno incapaci di rientrare in alcuna e ne faranno un punto di forza. Al di là di tutto, appare evidente che dal nostro modo di percepirci dipendano i comportamenti presenti e futuri, gli stati d’animo, le paure, le storie delle nostre vite.
Questo il tema di una serata destinata ad immergere gli artisti ed il pubblico in una ricerca libera, senza giudizio, nello spazio catartico ed auto-indagatore delle Carrozzerie n.o.t. Un teatro alternativo per una performance che cercherà di intrattenere, catturando però il respiro e stuzzicando l’identità di chi sta intorno. Un esperimento che prende il nome di Lose your Labels, appunto perdere e liberarsi dalle proprie etichette. Il progetto è stato organizzato da un gruppo internazionale di studenti del Master in Arts Management dello IED; è realizzato con la partnership di 369gradi e con il patrocinio di GAI – Associazione per il Circuito dei Giovani Artisti Italiani. I media partner dell’evento sono SaltinAria e fattiditeatro.
Sono sei gli artisti coinvolti. Saranno loro ad andare oltre il concetto di identità, cercando di interagire con gli spettatori con i propri mezzi: dallo storytelling alla fotografia, dalla musica al video. L’evento sarà ad INGRESSO LIBERO e il pubblico potrà accedere in qualsiasi momento alla serata, così da garantire sempre un continuo scambio di vissuti in un ambiente dall’atmosfera partecipativa. La manifestazione artistica avrà luogo a Roma il 18 febbraio, dalle 18:00 alle 22/23:00 alle Carrozzerie n.o.t, in via Panfilo Castaldi 28 – tra Testaccio e Trastevere.
Così lo descrivono gli organizzatori:
“Lose Your Labels è il progetto con il quale terminiamo il nostro percorso di studi e la tematica che stiamo proponendo riflette perfettamente chi siamo: giovani che provengono da realtà molto diverse tra loro, con diverse formazioni ed esperienze lavorative, ognuno con il proprio modo di guardare alle cose e al mondo. La maggior parte di noi si trova in un periodo di transizione, lontano dai propri luoghi di appartenenza, dalle proprie radici, e la concezione che ognuno di noi ha di sé cambia profondamente ed è in continuo mutamento.“
L’evento aprirà al pubblico alle 18.30 con un aperitivo offerto dagli sponsor Casale del Giglio e FoodBox 66; le performance inizieranno alle 19.30 e la maggior parte di queste si protrarranno per tutto il corso della serata.
Per quanto riguarda gli artisti partecipanti, ecco una breve panoramica:
Sara Basta, artista di Roma, userà video, fotografia e il coinvolgimento diretto del pubblico per esplorare i problemi degli stereotipi di genere. La sua ricerca artistica coinvolge adulti e bambini e cerca di rompere le barriere che esistono tra l’opera d’arte e il pubblico e di evidenziare l’importanza del processo creativo.
Ana Mrovlje invece, da Ljubljana, creerà una “istallazione umana” dove tutti saranno invitati a partecipare cercando di scrollarsi di dosso le etichette che normalmente ci contraddistinguono. Il suo interesse artistico mira a definire idee e argomenti relativi all’inconscio e al rapporto con il corpo.
Antonio Savoia, residente a Roma, dopo aver studiato varie tecniche di danza e dopo aver frequentato il corso di Storia dell’Arte Contemporanea all’università, si è concentrato sulla performance artistica. Ha già lavorato con importanti performers come Claudia Castellucci, Biagio Caravano e Meritxell Campos Olivé. Il suo lavoro interpreterà il tema dell’identità e delle etichette in maniera astratta e profonda attraverso la danza. La performance si basa sulla totale improvvisazione e utilizzerà l’intero spazio scenico.
Claudia Fonti e Giulia Barra, residenti a Roma, collaborano insieme dal 2011 creando e partecipando a molti eventi performativi e di teatro. Nel 2015 si uniscono al laboratorio di ricerca permanente di Lorenzo Giansante, “Lab Officineteatrale”, e iniziano così la ricerca sull’utilizzo del corpo come medium espressivo, sulle relazioni e sulla percezione personale. Il loro progetto comprende un momento d’interviste al pubblico con domande sull’autoidentificazione. La voce del pubblico sarà registrata e sarà trasformata in musica per le due performance interdisciplinari (alle ore 21.00 e alle ore 22.30).
Redazione CulturaMente