Ancora una volta la grande danza torna a splendere nel cuore della città eterna, luce per gli occhi dei tanti appassionati accorsi, sabato 23 e domenica 24 gennaio all’Auditorium Conciliazione, per assistere al Gala Les Étoiles.
Lucia Lacarra e Marlon Dino “Il Lago dei Cigni”
Un weekend che, al di là dell’eco mondano dovuto a una platea ricca di volti noti, ha entusiasmato indistintamente qualsiasi spettatore. Un cast stellare, è il caso di dirlo, che Daniele Cipriani ha riunito per omaggiare la danza stessa, intesa nella sua espressione più pura, tersicorea.
Ancora una volta la grande danza torna a splendere nel cuore della città eterna, luce per gli occhi dei tanti appassionati accorsi, sabato 23 e domenica 24 gennaio all’Auditorium Conciliazione, per assistere al Gala Les Étoiles. Un weekend che, al di là dell’eco mondano dovuto a una platea ricca di volti noti, ha entusiasmato indistintamente qualsiasi spettatore. Un cast stellare, è il caso di dirlo, che Daniele Cipriani ha riunito per omaggiare la danza stessa, intesa nella sua espressione più pura, tersicorea.
Nomi che già sulla carta non avrebbero bisogno di presentazione alcuna, ma che senza ombra di dubbio permettono di dichiarare che assistere al Gala Les Étoiles è stato un vero piacere per gli occhi e per l’anima. Altrettanto conosciuti i pezzi portati in scena: la serata ha inizio con Claudio Coviello (Teatro alla Scala di Milano) e Rebecca Bianchi, fresca di nomina a Prima Ballerina del Corpo di ballo dell’Opera di Roma, che danzano nella scena del balcone da “Romeo e Giulietta”. Tra i due danzatori è subito poesia. Ogni gesto è fresco, imbarazzato, romantico, connotato da una passione delicata, mai eccessiva, persino quando culmina in un lungo e coinvolgente bacio tra i due danzatori, emblema degli eterni innamorati.
Secondo pezzo a calcare il palcoscenico è l’assolo “Berlin”, coreografato da Ludovic Ondiviela e danzato da Marian Walter (Teatro dell’Opera di Berlino), un pezzo che ben si sposa con una delle parole chiave del Gala: il rigore. Una creazione del repertorio moderno all’interno del quale la fisicità scultorea del danzatore cattura lo sguardo della platea, che silenziosa osserva ogni singolo movimento del disegno coreografico, prima di esplodere in uno scrosciante applauso. Altro omaggio, stavolta più marcatamente rivolto al rigore dei Ballets Russes, quello di “Diamonds”, da “Jewels” di George Balanchine, su musica di Pëtr Il’ič Čajkovskij. In coppia in scena, come nella vita, Marianela Nuñez e Thiago Soares (Royal Ballet di Londra) interpreti esperti, accolti con calore dal pubblico dell’Auditorium Conciliazione.
Chiudono la prima parte dello spettacolo due chicche di rara bellezza: il pas de deux del cigno bianco dal II atto de “Il Lago dei Cigni” e il pas de deux dal VI atto del “Don Chisciotte”. Da brividi è l’interpretazione della prima coppia, composta da Lucia Lacarra e Marlon Dino (Teatro dell’Opera di Monaco di Baviera), capaci di creare un’atmosfera rarefatta, degna di quella magia che solo “Il Lago” sa trasmettere. L’eleganza, altra parola chiave del Gala Les Étoiles, invade letteralmente la scena, lasciando tutti ad ammirare le movenze di una Lucia Lacarra che riesce ad emozionare come solo pochi “cigni bianchi” sanno fare. Non si ha il tempo di placare l’entusiasmo e il battito delle mani, che in scena arrivano Iana Salenko (Teatro dell’Opera di Berlino) e Daniil Simkin (American Ballet Theatre) strepitosi nella loro esecuzione del “Don Chisciotte”. Ciò a cui si assiste è un tripudio di virtuosismi con salti, giri ed equilibri che guadagnano applausi a scena aperta per l’intera durata del pezzo. La prima parte si conclude così con il pubblico comprensibilmente in visibilio!
Nella seconda parte del Gala tornano in scena i talenti nostrani, Rebecca Bianchi e Claudio Coviello, interpreti nel pas de deux tratto dal II atto di “Giselle”, su coreografia di Patricia Ruanne e musica di Adolphe Adam. Ineccepibile la bravura di entrambi i danzatori che prediligono, anche in questo secondo caso, la scelta di un pezzo “raffinato”, e forse per questo non così apertamente apprezzato con ovazioni di pubblico. È poi la volta della coppia Iana Salenko e Marian Walter che conquista la scena con il pas de deux dal II atto da “Le Corsaire”. Perfetti entrambi sotto ogni punto di vista e calatissimi nella parte, complice forse il loro esser coppia nella vita, i danzatori rendono omaggio ad un capolavoro del repertorio classico, in un susseguirsi di passaggi, tecnicamente complessi, eseguiti con estrema naturalezza e trasporto.
Troviamo poi un altro pezzo moderno “Light Rain”, coreografato da Gerald Arpino e danzato in scena dalla coppia Lucia Lacarra e Marlon Dino. Ancora una volta i due lasciano a bocca aperta gli spettatori danzando in maniera sinuosa, sensuale ed ipnotica sulle note arabeggianti di Douglas Adams e Russ Gauthier. Le lunghe linee della danzatrice spagnola diventano assolutamente magnetiche agli occhi di chi, immobile, si gode lo spettacolo in poltrona.
Uno dei momenti più entusiasmanti della serata è sicuramente il ritorno in scena di Daniil Simkin, letteralmente megagalattico sul palcoscenico con “Le Bourgeois” di Jacques Brel. Il “piccolo” danzatore riesce a far completamente sua l’intera scena, con un assolo che gli permette di dar sfoggio alla sua straordinaria bravura. Oltre alle qualità tecniche e virtuosistiche messe in risalto grazie al pezzo coreografato da Ben Van Cauwenbergh, a suscitare una vera e propria standing ovation è un’interpretazione magistrale anche dal punto di vista espressivo. Sicuramente uno dei cavalli di battaglia di questa stella russa!
Ultimo pas de deux prima del gran finale: in scena ritroviamo Marianela Nuñez e Thiago Soares con il III atto da “Il Lago dei Cigni”. La Nuñez stavolta veste i panni di Odile, decisamente a suo agio nel ruolo del cigno nero, e chiude la serata facendo il pieno di applausi con i suoi meravigliosi fouettés.
Il défilé finale permette al pubblico di salutare una ad una queste splendide stelle della danza mondiale. Giusto il tempo di godersi fino all’ultimo questa splendida forma d’arte, in fervida attesa del prossimo entusiasmante Gala Les Étoiles.