Le luci si spengono, il cuore inizia a battere più veloce, le urla delle persone invadono il palazzetto dello sport, ed in un attimo è subito musica.
Ma facciamo un passo indietro: disperatamente cerco di accalappiare, a Luglio, gli ultimi posti per il concerto che aspettavo da anni, quello dei Florence + The Machine, a Milano. Arrivo tardi e non riesco a comprarli, così, alla notizia che avrebbero messo altre due date, esulto e compro tre biglietti per Bologna, all’Unipol Arena per il 13 aprile 2016.
La spumeggiante rossa Florence arriva sul palco con i 15 minuti “accademici” di ogni star, ed inizia subito a ballare scalza sulle note di “What the Water Gave Me”: è subito festa.
Foto di Unipol Arena |
Il suo vestito celeste invade gli occhi di ognuno di noi, la sua voce riesce a raggiungere note altissime e, tra una canzone e l’altra, la cantante ci spiega tutti i dettagli dei testi che ha scritto personalmente. Ci tiene a raccontare soprattutto quanto sia stata male quando ha scritto la canzone “Shake It Out”. Canzone che parla d’amore, di morte, e di quanto si deve cadere in basso per rendersi conto che c’è una via d’uscita per ogni cosa. Florence menziona più volte la sua adorata mamma che le ha fatto amare l’Italia e la storia del Rinascimento. Il pubblico risponde ad ogni input ed è sempre più attivo: ce ne accorgiamo quando sulle note di “Cosmic Love”, alza una serie di palloncini a forma di cuore che invadono l’Unipol Arena. L’atmosfera d’amore e di gioia ha il suo picco nell’ultimo brano pubblicato dalla band, “How big How blue How Beautiful”. Ma cosa è grande, blu e bellissimo? Florence spiega che ovunque noi siamo, Bologna, New York, Madrid, avremo sempre sopra a noi un cielo blu, grande e bellissimo. Tutti possiamo ammirarlo, non servono soldi o meccanismi strani, ma questo spettacolo meraviglioso è gratis e – perché no – è anche rifugio dell’anima.
Ma è nelle note della favolosa “Dogs Days is Over” che il pubblico si scioglie in un’atmosfera che solo chi ama i Florence può capire. Ognuno di noi, una volta nella vita, va ad un concerto che gli fa aprire gli occhi, che gli fa sentire sensazioni nuove, che entra come un terremoto nella vita. E’ un dono, è un regalo, è qualcosa che non dimenticherai mai e, come dice Florence nella sua “Rabbit Heart “, “This is a gift, it comes with a price” (questo è un regalo che ha un prezzo).
Il prezzo per sentire buona musica qual è? Credo che chi ci doni della vera musica come i Florence + The Machine deve avere qualcosa in cambio, è così è stato Bologna. Uno scambio di doni sinceri. E voi siete mai stati ad un concerto dei Florence+ The Machine? C’è stato un concerto che vi ha cambiato il modo di vedere le cose?
Elena Lazzari