Il Furio Camillo e la sua cultura dinamica

Il Furio Camillo presenta in modo alternativo la nuova stagione culturale 2015-2016

Molti teatri hanno già presentato i programmi per la nuova stagione. Come ogni anno, un frammento di questo microcosmo viene inesorabilmente perduto. Sono luci che si spengono, fulminate a volte senza la possibilità di riempire lo squarcio. Raramente i filamenti tornano a riscaldarsi, come nel caso dell’Eliseo. I teatri, ormai, chiudono e basta. In fondo, è sempre stato questo il destino del Teatro: vivere una perenne tempesta, trasportato da correnti di burrasca e piegato ad un ciclo perenne di sistole e diastole, contrazione ed espansione. In questo panorama di degradazione tanto ambientale quanto culturale, diventano fondamentali il dinamismo di sperimentazione e l’ampiezza di vedute. All’insegna di queste qualità, il Teatro Furio Camillo ha presentato il 24 settembre scorso la stagione teatrale 2015/16. La conferenza è stata più di una semplice formalità. Al contrario, è stata un’occasione di arricchimento culturale. Semplice nella sua organizzazione, ha proposto ai presenti delle anteprime dal vivo. Se il sistema funziona per gli altri campi artistici, perché non applicarlo al teatro?
La Compagnia Sakuntala ha letteralmente “aperto le danze” della conferenza, con un ballo articolato sulle parole della Livella di Totò. Marianna Cifarelli, Aurora Pica, Elettra Rossi e Mariacristina Canta si sono esibite in una splendida dimostrazione della flessibilità del corpo: un trepidante scuotersi di vesti rosse. Saranno protagoniste dello spettacolo di danza contemporanea Saglie SaglieLo spirito della nuova stagione ha così permeato la platea con il suo voto al movimento. Un dinamismo di cui il Furio Camillo va molto orgoglioso e che trova la sua espressione più eclatante nel circo-teatro, protagonista di una rassegna internazionale ad esso dedicata. Si tratta di Battiti:la terza edizione di un progetto ambizioso, che dimostra come la volontà organizzativa sia l’unico vero scoglio da superare per dare vita ad un vibrante contesto culturale. Dal 10 al 22 novembre, il pubblico del Furio Camillo potrà assistere all’arte degli attori/atleti. Un susseguirsi di spettacoli in cui il corpo si dimostra in grado di possedere la scena ad ogni livello fisico. Ne abbiamo avuto un assaggio alla conferenza. Alessandra Lanciotti, della compagnia Materiaviva, si è agilmente issata su un cerchio a mezz’aria, col trasporto della rabbia di una delusione amorosa. La musica ha guidato le acrobazie in un fluido incontro tra un’incredibile forza fisica ed un’elegante grazia.
Una mostra fotografica a cura del CSF Adams accompagna la rassegna, ampliando lo studio dei corpi in movimento. Durante la conferenza non è mancato un momento di riflessione. Nello spazio più raccolto del dietro le quinte, Gianluca Riggi ha riscaldato la stanza con la lettura di Alì dagli occhi azzurri. Un Pasolini come sempre profetico parla dal passato con l’iperbole biblica della poesia e s’incontra con un presente in cui, di colpo, l’inverosimile è diventato la realtà quotidiana;  un’emergenza umanitaria che batte alle porte dell’Europa e rapida si fa strada. È stato così presentato il Progetto Pasolini: un laboratorio teatrale dedicato solamente ad attori. Questi produrranno in un tempo ridotto uno spettacolo in onore del quarantesimo anniversario dalla morte dell’intellettuale. Una seconda rassegna occupa il cartellone del Furio Camillo: Tre passi di Donna. Presentata da Linda Di Pietro, direttore artistico di uno degli spettacoli partecipanti, il progetto è ormai alla sua quarta edizione. Ancora una volta il teatro abbraccia la complessa dimensione dell’universo femminile, proponendo un viaggio introspettivo dinamico e pulsante. I bambini non avranno di che lamentarsi: il Furio Camillo ha in programma ben due rassegne dedicate ai più piccoli. La prima si articola in contemporanea con Battiti e propone il circo-teatro ai giovanissimi, col titolo Piccoli Battiti. La seconda vuole accompagnare il Natale, momento splendido dell’infanzia, con una serie di spettacoli che si alterneranno dal 25 dicembre al 6 gennaio, sotto il titolo La Città del Natale.
Insomma, il Furio Camillo resta davvero aperto tutto l’anno e cerca di educare anche i piccini alla cultura. Non finisce qua. Il teatro si “regala” letteralmente ai creativi. Il Bando di creazione garantisce infatti l’usufrutto del palco alla compagnia vincitrice, per poter produrre autonomamente uno spettacolo ex-novo. Il Furio Camillo si fa fabbrica a tutti gli effetti. Quest’anno ad ottenere il palco è stata la compagnia CircoSonambulos. I suoi membri Claudia Oddi e Paolo Aprile hanno presentato parte del progetto nell’ultima anteprima della serata. Un’agenda piena di eventi per un teatro che, ovviamente, non riceve finanziamenti pubblici. La volontà del Furio Camillo di porsi come un polo di grande respiro appare evidente. La cultura ha bisogno di un approccio creativo al rilancio ed alla sua diffusione. Questo genere di impegni permettono alla realtà romana di essere, nel suo piccolo, un panorama culturale acceso. Una dimensione che riesce ad andare avanti nonostante un volontario e costante abbandono istituzionale. Naturalmente la nuova stagione del Furio Camillo prevede una varietà molto più ampia di appuntamenti.
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Gabriele Di Donfrancesco

Nato a Roma nel 1995 da famiglia italo-guatemalteca, è un cittadino di questo mondo che studia Lingue e Lettere Straniere alla Sapienza. Si è diplomato al liceo classico Aristofane ed ama la cosa pubblica. Vorrebbe aver letto tutto e aspira un giorno ad essere sintetico. Tra le sue passioni troviamo il riciclo, le belle persone, la buona musica, i viaggi low cost, il teatro d'avanguardia e la coerenza.

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