Emma Dante con “Gli alti e bassi di Biancaneve” finisce per ammaliarci

Teatro Palladium

Il Teatro Palladium di Roma ha ospitato lo spettacolo di Emma Dante “Gli alti e bassi di Biancaneve” il 1° e il 2 dicembre per il festival “Flautissimo 2018 – Camminando a vista”.

Secondo Emma Dante, c’è un filo rosso che unisce le favole più famose: “il principe è sempre principe dall’inizio, la principessa mai. Tutte quelle che conosciamo se la sono dovuta guadagnare, chi facendo la sguattera, chi dormendo cent’anni. Le donne delle favole fanno più sacrifici, il che è molto realistico“. Così  la regista commentava la preparazione della sua regia di “Cenerentola” di Rossini.

Addirittura Biancaneve, protagonista di questo spettacolo, che è principessa di nascita perché figlia di un re, dovrà passare molte traversie per riguadagnarsi il ruolo.

Gli alti e bassi di Biancaneve” fa parte di una trilogia, “Le principesse di Emma”, insieme a “Anastasia, Genoveffa e Cenerentola” e “La bella Rosaspina addormentata”. Ne è stato tratto anche un volume scritto dalla stessa Emma Dante.

Lo spettacolo è adatto sia per gli adulti, che per i ragazzi, perché c’è tanto movimento e tanti colori, nonostante la scena sia spoglia.

Emma Dante oltre ad essere regista e autrice del testo, cura anche le scenografie e i costumi dello spettacolo, mentre le luci sono curate da Gabriele Gugliara. Con soltanto tre attori, delle tende e una valigia riesce a fare magie sul palcoscenico.

Teatro Palladium

Il testo è in un italiano “sicilianizzato”, musicale e comunque comprensibile a tutti, pieno di trovate originali e divertenti, soprattutto nella caratterizzazione dei sette nani.

I momenti di improvvisazione in cui gli attori interpellano il pubblico – tipico del teatro delle favole per i bambini – sono davvero ben riusciti.

L’uso della musica classica e operistica e le danze dei personaggi rendono tutto più fiabesco.

La versione di Emma Dante di questa favola, tanto celebre quanto crudele è piena di ironia, già dai nomi dei personaggi. Biancaneve è la principessa di Monte Cozza e il principe azzurro è il rampollo del reame di Punta Secca.

Ma Emma Dante costruisce “Gli alti e bassi di Biancaneve” evidenziando la funzione di racconto di formazione della favola.

Biancaneve, all’inizio, è una bambina, che gioca con le sue numerose bambole. Alla fine è una donna, che accoglie un principe disorientato, che si sta perdendo nel bosco, per poi innamorarsene con tutta se stessa.

Di fronte agli alti e bassi della vita, “fa esperienza e trova la sua verità”, dice Emma Dante. L’artista ha voluto che l’incontro con i sette nani, sette minatori che hanno perso le gambe durante un’esplosione in miniera, insegnasse l’umiltà a Biancaneve. La costringesse, abbassando lo sguardo sino a loro, a essere umile. Il basso rappresenta la bontà e l’accoglienza, l’altro, mentre l’alto rappresenta l’invidia e la malvagità.

Lo specchio riflette tutto, sogni e paure, azioni malvagie e fughe verso la libertà. La regina matrigna è tormentata dall’invidia, un sentimento così brutto e logorante da renderla una vecchia magra e altissima, quando porta la mela avvelenata alla figliastra.

Di straordinaria bravura e presenza scenica sono i tre attori Italia Carroccio, Davide Celona, Daniela Macaluso. Da soli in scena interpretano tutti i personaggi, quando serve anche salendo sui trampoli o sputacchiando mentre mangiano una mela.

È un teatro, quello di Emma Dante, tanto impegnativo per i suoi attori, quanto stupefacente per lo spettatore. Qualsiasi opera dell’artista siciliana, nel bene o nel male, non può lasciare indifferente.

La prossima tappa di “Gli alti e bassi di Biancaneve” sarà al Teatro Ditirammu di Palermo dal 7 al 9 dicembre 2018. Se potete, portateci i bambini.

Stefania Fiducia

Splendida quarantenne aspirante alla leggerezza pensosa. Giurista per antica passione, avvocatessa per destino, combatto la noia e cerco la bellezza nei film, nella musica e in ogni altra forma d'arte.

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