“E tu sei bellissima” al Teatro L’Aura, una storia d’amore

Sulle note di una dolce melodia soul si apre lo spettacolo “E tu sei bellissima” al Teatro L’Aura. La trama è molto semplice: due persone si rivedono dopo 5 anni dalla rottura della loro relazione, per caso. Un amore passato sopra molte crisi ma che poi inevitabilmente si è rotto.
e-tu-sei-bellissima
Una panchina è tutto ciò che c’è in scena, nulla di più. Una scelta scenografica così “semplice” è tanto apprezzata quanto rischiosa. Apprezzabile perché, delle volte, non bisogna mettere a disposizione dello spettatore mille oggetti, ma ne basta uno che racchiuda il senso dello spettacolo. La panchina, quindi, qui è il simbolo di un amore che ritorna e che forse non se ne è mai andato. È vero anche che, lo spettatore, non va lasciato allo sbando, ma condotto dove la storia vuole portarlo. Ecco perché rischioso. A questo punto deve essere molto bravo l’attore a far sì che il significato dell’oggetto in questione passi nei miglior dei modi. I protagonisti (Laura Monaco e Andrea Venditti) sono bravi a ricreare l’atmosfera che lasci intuire perché si trovino lì. Bisogna dire che Andrea Venditti soprattutto è riuscito a giocare con questa scarna scenografia. Possiamo dire dunque che l’idea e la scrittura di Claudio Proietti sono assolutamente promossi ma l’esecuzione delle volte va rimandata, ma non bocciata. 
Teneri i momenti tra i due innamorati che si guardano e sfiorano, come a farci sperare che ci sia un ritorno di fiamma, e molto divertenti le battute pungenti che si scambiano per cercare di farsi del male, come qualsiasi ex fa una volta che la relazione è finita. Musiche molto adatte nei momenti più dolci. Anche se il finale ci lascia con un po’ di amaro in bocca sono molto meritati i due minuti di applausi che seguono, tanto da far uscire più volte gli attori e il regista per goderseli. Si guarda lo spettacolo con la tenera consapevolezza che tutti nella vita hanno una persona che ricorda un grande amore, e che forse un giorno, chissà ritornerà a bussare alla propria porta. 
(foto di Loredana Pensa)
Elena Lazzari
Dopo aver conseguito il diploma di Psicopedagogico si è iscritta, senza pensarci due volte, alla facoltà di Lettere Moderne di "Roma tre". Da due anni il teatro è la sua seconda casa e oltre che praticarlo, ogni volta che può, è pronta a recensire uno spettacolo, cercando sempre di essere clemente e diplomatica con i suoi "colleghi" attori.

COMMENTA QUESTA DOSE DI CULTURA

Lascia un commento!
Inserisci il tuo nome qui