C’è un Amleto bambino in ognuno di noi

Prendete il genio intramontabile William Shakespeare, il talentuoso Benedict Cumberbatch e il teatro inglese più famoso del momento, il National Theatre. 

Ora, mescolate tutti questi elementi e vedrete che il risultato sarà uno spettacolo da non perdere. Mi riferisco ovviamente alla messa in scena di Amleto, reso film per farlo vedere a tutto il mondo, con protagonista Benedict Cumberbatch
La storia è ovviamente sempre quella e devo dire di essere stata piacevolmente sorpresa dalla fedeltà dello spettacolo di Lyndsey Turner, il regista-drammaturgo che si è prestato per questo progetto. Grazie a Nexo Digital tutto questo è realtà e, come conclude Benedict a fine spettacolo durante i ringraziamenti, ovunque voi siate questo spettacolo può essere visto.
La bellezza del prodotto è data da due fattori: il primo è sicuramente la messa in scena, che è a dir poco geniale in ogni dettaglio; il secondo fattore è la bellissima ripresa (quindi la regia video) che segue lo spettacolo come se fossimo proprio noi a seguire ogni attore passo per passo. Ovviamente vedere uno spettacolo dal vivo è tutta un’altra cosa, anche se qui siamo al cinema, vi assicuro, che la differenza non si vede.
Ma entriamo nello specifico, gli attori meritano tutti una grande attenzione partendo dal messaggero, – poiché, come è noto, nelle tragedie di Shakespeare il meno importante può far scattare la storia – e arrivando ad Ofelia, interpretata da un’attrice rivelazione che pochi conoscono, Siân Brooke. Menzione d’obbligo alla madre di Amleto interpretata dalla stupenda, Anastasia Hille.
Ci accorgiamo che sono proprio le donne con la loro fragilità a muovere tutto lo spettacolo. Infatti in quest’opera le donne non sono in grado di aiutare Amleto, ma anzi lo aiutano a raggiungere la pazzia, proprio perché sono deboli e fanno scattare i meccanismi più oscuri del racconto. Dunque non è solo Amleto a stare male, bensì tutti quelli che lo circondano, incapaci di risanare la sua pazzia.
I temi che vengono toccati sono molteplici e i cambi scena sono sul palco, così che anche noi li possiamo vedere. Una danza sul palcoscenico fa cambiare scena e noi prendiamo fiato, solo per due secondi, perché le luci poi si accendono e il dramma continua. Notevoli anche i costumi e l’impatto visivo delle scenografia mozzafiato, che sarebbe bello vedere anche nei nostri teatri, ogni tanto. Tutto accompagnato dalle musiche macabre che caricano la nostra suspense.
Non mancano le risate, amare, che Benedict ci fa gustare. Come? Guardandolo impazzire con il suo sorriso da bambino. Ecco cosa sembra Amleto, un bambino, che è appena approdato nel mondo, con la differenza che lui soffre già in partenza per un padre morto e una madre assente. Lo vediamo, dunque, in una veste diversa che pochi hanno proposto, ovvero quella di un bambino che non sa affrontare il mondo e a volte è semplicemente lo spettatore di tutto, come un piccolo che si guarda intorno per vedere gli errori dei grandi mentre il mondo da avanti.
Quando si mischiano due potenze artistiche come il teatro e il cinema è questo il risultato: uno spettacolo da non perdere, per chi come me vorrebbe vedere il suo amato Shakespeare in tutte le salse.
Elena Lazzari
Dopo aver conseguito il diploma di Psicopedagogico si è iscritta, senza pensarci due volte, alla facoltà di Lettere Moderne di "Roma tre". Da due anni il teatro è la sua seconda casa e oltre che praticarlo, ogni volta che può, è pronta a recensire uno spettacolo, cercando sempre di essere clemente e diplomatica con i suoi "colleghi" attori.

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