Il 3 e 4 maggio 2017 il Teatro Italia è tornato alle proprie origini di teatro d’opera con “Carmen Mon Amour”.
Stefano Piacenti, regista, drammaturgo e attore, ha firmato “Carmen Mon Amour”, nuovo allestimento di Carmen, celebre operà-comique di George Bizet, su libretto di Henri Meilhac e Ludovic Halévy. La trama è basata sulla novella omonima pubblicata da Prosper Mérimee nel 1845, ove si racconta di una giovane gitana.
Carmen, contesa tra l’amore di Don José e quello per il toreador Escamillo (Lucas nella novella), è una femme fatale. E’ bella ma infida, ladra e sensuale, infedele e amante della libertà a costo della morte, egoista ma generosa.
Piacenti ha cercato di rendere giustizia a Carmen, come donna, allestendo uno spettacolo che mescola canto, prosa e balletto.
Viene evocato Mérimée (il bravo Carlo Altomonte), che, dialogando con il regista dello spettacolo, narra le vicende della nota zingara, tra un’aria e l’altra dell’opera, interpretata benissimo e con passione dai cantanti dell’Opera Studio e del Concorso Lirico Internazionale “Ottavio Ziino”.
L’Orchestra dell’Associazione Culturale “Il Villaggio della Musica”, diretta dal Maestro Sergio Oliva, ha suonato la rivoluzionaria musica di Bizet con maestria. I musicisti hanno accompagnato con sapienza il canto e gli intermezzi di flamenco, danzati da Federika Lovisi Roca e i ballerini della compagnia “La Rosa Flamenco”.
I momenti danzati, con la loro sensualità, hanno impreziosito lo spettacolo e aiutato lo spettatore ad entrare nell’atmosfera dell’opera e a conoscere meglio l’identità di Carmen: sigaraia di giorno, ballerina di flamenco e fascinosa amante la sera.
Spettacolo interessante e godibile.
Nel complesso “Carmen mon amour” è interessante e godibile. Ciò grazie anche all’ottima cura delle luci e alle belle scene sempre di Stefano Piacenti. Altrettanto belli i costumi di Fabrizio Onali e il trucco dei ragazzi della Make-Up INGLOT Italy.
Grazie alla scelta di intervallare la musica e il canto con la prosa e la danza, l’opera “Carmen” risulta fruibile anche a chi non la conosce già. Tuttavia, in occasione della prima, in alcuni momenti la rappresentazione ha perso un po’ di ritmo. Infatti, i testi erano troppo lunghi e alcuni interventi (come il fare cenno sul dare le luci) risultavano francamente inutili. In definitiva, lo spettacolo è risultato forse un po’ più lungo del necessario.
In “Carmen mon amor” non è stato possibile dare davvero voce alla protagonista, contrariamente alle intenzioni. Del resto, la novella di Merimée è raccontata come il dialogo tra l’autore e Don José. Lo stesso è il personaggio più sfaccettato anche nell’opera di Bizet.
Abbiamo solo complimenti per la bravura dei musicisti dell’Orchestra, dei ballerini di flamenco e, soprattutto, dei giovani cantanti. Tra di essi spiccavano Valentina Mastrangelo (Micaela), Mareike Jankowski (Carmen) e Max Jota (Don José). Tutti hanno interpretato con intensità e passione la musica di Bizet e ci auguriamo di rivederli presto in scena.
Stefania Fiducia e Marco Rossi