A rendere omaggio agli straordinari interpreti della commedia Arsenico e vecchi merletti in scena al Quirino di Roma c’era persino il nostro amato Presidente Mattarella.
Noi di CulturaMente, attenti alla programmazione dello storico teatro romano, eravamo alla prima dello spettacolo di martedì 7 gennaio.
Sono fermamente convinta che non potevamo augurarci un anno migliore sotto gli auspici della grande tradizione teatrale perchè la commedia con la regia di Geppy Gleijeses è veramente un compendio di grande vocazione attoriale.
Parto dal presupposto che il garbo ironico e disinvoltamente noir della commedia di Joseph Kesselring diretta per il cinema da Frank Capra con l’indimenticabile Cary Grant è qualcosa di terapeutico.
Una storia divertente, disinibita che sa trattare i temi scabrosi della morte, della necrofilia, della pazzia con un taglio rassicurante e grottesco compiendo una specie di rito esorcizzante contro le innate paure del genere umano.
Immaginatevi una scenografia degna della Brodway dei tempi d’oro: una casa borghese a due piani americana, luci fredde tra il verde e l’ottanio e finestre lunghe, ad ogiva, come cattedrali gotiche.
E due meravigliose e candide avvelenatrici quali Annamaria Guarnieri e Giulia Lazzarini, nel loro piccolo mondo antico fatto di pizzi e rosolio avvelenato.
Affiancate da un cast di attori straordinari in vesti antitetiche tra pazzia fredda e leggerezza fifties, le protagoniste regalano due ore di commedia senza interruzione che lascia una sensazione di grande piacevolezza.
Una serenità che rappresenta un ossimoro, visto che di cadaveri si tratta, ma la ricetta senza tempo di questa amatissima commedia sta proprio nel fatto che i piani di realtà vengono livellati e ci si può confrontare con l’innominabile pensandolo parte della tragedia ineluttabile della vita.
La stessa esistenza è comicità pura in quanto impossibile a qualsiasi tentativo di dominio e di catalogazione; nulla è più simile alla natura umana del paradossale e dell’ignoto.
La storia di Mortimer, giovane critico teatrale di belle speranze e delle due zie Abby e Martha, avvelenatrici di lignaggio vista la vocazione familiare alla pazzia e alla delittuosità, corre parallela al continuo seppellimento dei cadaveri nella cantina della loro casa.
Il Canale di Panama, come lo chiama Teddy l’altro nipote psicopatico che crede di essere nientedimeno che Theodore Roosevelt, cela segreti e salme ma all’arrivo di un altro nipote efferato pluriomicida, Jonathan, le cose si complicano.
Dopo una lunga serie di colpi di scena Mortimer scopre di essere figlio illegittimo e di non avere quindi legami di sangue con la famiglia delle zie; così decide di sposare la sua Elaine senza timore di trascinarla nel vortice della follia familiare.
Nelle sue note di regia Geppy Gleijeses ricorda l’emozione il divertimento nell’interpretare a suo tempo il ruolo di Mortimer e la grande emozione nel dirigere due tra le più grandi attrici italiane viventi: Annamaria Guarneri, straordinaria attrice drammatica, primadonna prediletta di Zeffirelli prestata al ruolo con sapienza e l’immensa Giulia Lazzarini, la musa di Strehler, che raggiunge il sublime calandosi nei panni di Abby.
E il lungo, appassionato applauso tributato dal pubblico guidato dal suo Presidente seduto con umiltà come un comune spettatore, hanno manifestato il più grande dei consensi.
La commedia sarà al Quirino fino al 19 gennaio.
ARSENICO E VECCHI MERLETTI
di Joseph Kesselring con ANNA MARIA GUARNIERI, GIULIA LAZZARINI, MARIA ALBERTA NAVELLO, MIMMO MIGNEMI, PAOLO ROMANO, LUIGI TABITA, TARCISIO BRANCA, BRUNO CRUCITTI, FRANCESCO GUZZO, DANIELE BIAGINI, LORENZO VENTURINI
Antonella Rizzo