Anticotestamento: la miseria e la bellezza dell’umanità

antico testamento

Al Teatro Trastevere dal 10 al 14 ottobre, Anticotestamento. Appuntamento con la storia dell’umanità.

Un viaggio indietro nel tempo. Uno sguardo rivolto a pagine di testi biblici in cui riecheggia la sacralità dell’umanità e al tempo stesso i suoi misfatti.

Anticotestamento, selezionata da C. T. Genesi poetiche come una tra le migliori realtà teatrali del Lazio nell’ambito del Contest Lazio Creativo 2017/2018, non è che una riflessione consapevole sul nostro vivere, sui limiti dell’uomo e, allo stesso tempo, sulla sua costante ricerca di infinito.

Il regista, Gianluca Paolisso, regala al pubblico l’immagine di un’umanità dispersa e sanguinante. Un’umanità devota alla morte che continua a fabbricare guerre e che sembra aver perso di vista la bellezza dell’esistenza.

Un percorso tra i testi sacri e le nostre radici

Il testo teatrale si riaggancia al significato profondo e alle storie di alcuni libri del Vecchio Testamento.

Il primo è il Libro di Giuditta, storia di un’ eroina capace di sconfiggere l’esercito babilonese di Nabucodonosor uccidendo il suo capitano Oloferne. Il coraggio di Giuditta darà gloria a Dio e al Popolo d’ Israele.

Il potere verrà dunque spezzato per mano di una donna, un essere prescelto e devoto, capace di proteggere la sua gente.

Il secondo testo è il Cantico dei Cantici, l’esaltazione dell’amore tra lo Sposo e la Sposa, ossia tra Salomone e Sulammita.

La rievocazione di immagini fiabesche, di scenari lontani, trasporta il pubblico in un’altra dimensione. Sulammita aspetterà il suo diletto, li dove era stabilito, per una danza tra gli alberi di melograno. Accettare che la guerra glielo abbia portato via per sempre non sarà possibile. La sua non è una pazzia ma una malattia d’amore, l’unica cosa capace di vivere tra e macerie.

Lo spettacolo si conclude con il giudizio finale attraverso alcuni Libri Profetici e il richiamo all’Apocalisse estremamente attuale.

I protagonisti di questo momento finale sono i massacri, le guerre mondiali e la creazione di un Dio di carta che non chiede preghiere ma è capace di costruire eserciti assassini ed essere venerato all’unisono. Un popolo che non comprende precipita nell’ oscurità e l’umanità, definita “non amata” porta la bellezza dinanzi ad ogni conflitto, dimenticandosene.

Guardare all’umanità sconfitta e sperare nell’amore.

Anticotestamento è la storia dell’uomo che ha rigettando e abbandonato il suo ruolo, la missione per la quale  è stato creato; è un racconto di sangue poiché chi non è capace di raccontare il sangue non conosce bellezza vera.

L’amore resta l’unica cosa capace di dare un senso al vuoto e volare lontano, di andare oltre gli imperi, le gesta per giungere a noi sotto il nome di misericordia.

Una rappresentazione concettuale, fatta di fisicità e movimenti nervosi, di sguardi violenti e pianti liberatori; uno spettacolo che sogna la rinascita e il ritrovamento di quella bellezza abbandonata che ancora si nasconde dietro i cespugli dell’animo umano e attende un nostro ritorno.

Maria Grazia Berretta

Siciliana di nascita, romana di adozione, laureata in lingue straniere, ha vissuto a Lisbona dal 2014 al 2016. Simpatica e solare, trova nella scrittura e in tutto ciò che è arte e cultura il porto sicuro, un luogo senza tempo e senza spazio dove essere liberi.

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