Per giallo interattivo si intende uno spettacolo teatrale che non è scandito da due atti ma da un personaggio, in questo caso l’ispettore, che blocca la narrazione per due volte e fa intervenire il pubblico per risolvere il caso e scoprire chi è l’assassino.
Fin qui tutto molto interessante e avvincente, se non fosse per il resto, che in questo caso non ha funzionato. Partendo dal titolo (Chi ha ucciso Woody?) che lascia presagire una narrazione che omaggi il grande maestro Woody Allen. Peccato però che nello spettacolo il grande regista e attore è però nominato solo due volte in modo sfuggente. Già questo potrebbe lasciare delusi gli spettatori che si aspettavano di trovare una storia avvincente, magari legata da un filo rosso, in questo caso ai film di Woody. Sarebbe stato interessante avere davanti un vero spettacolo che richiamasse, realmente, i suoi film. Il secondo motivo che mi ha lasciata molto interdetta è il seguente: ma la trama è veramente degna di far classificare questo spettacolo come Giallo? La sceneggiatura è povera e non così intrigante come dovrebbe essere un giallo con i fiocchi. Sì, perché la narrazione lascia un po’ di amaro in bocca. Non tutte le ciambelle escono con il buco, si sa, ma in questo caso è veramente un peccato.
Devo ammettere che una ciambella, in fin dei conti, è uscita bene. Anzi due. La prima è l’apprezzata interpretazione di due attori del cast, Marco Bullita e Carmela Ricci, che si percepiva anche da lontano fossero perfettamente entrati nello spirito della storia. La seconda ciambella, è sicuramente l’intenzione del progetto di far intervenire il pubblico con proprie riflessioni e domande per risolvere l’omicidio, molto divertente soprattutto per i ragazzi che si stanno avvicinando da poco al mondo del teatro. Insomma, per usare una metafora tennistica “L’intenzione c’era, peccato per l’esecuzione“. Proprio perché l’idea non è affatto male, non me la sento di bocciare del tutto lo spettacolo, ma lo rimando con la speranza di migliorie.
Elena Lazzari