“Across the Universe”: sei personaggi in cerca di una direzione

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Across the Universe, regia di Michela Sarno, andrà in scena il 9/10/16/17 marzo alle ore 21 e l’11 e 18 marzo alle ore 17. Il palco sarà quello del centro di formazione Latitudine Teatro di Latina.

Ha un sapore molto “beatlesiano” il titolo dello spettacolo diretto da Michela Sarno che andrà in scena per due week-end consecutivi (dal 9 all’11 e dal 16 al 18 marzo). I punti di connessione non mancano. In quella che John Lennon definì la sua canzone più riuscita è chiaro l’interesse del gruppo per la meditazione trascendentale. Si tratta di una serie di tecniche di pensiero che permetterebbero un migliore sviluppo delle potenzialità dell’individuo. Proprio per questo, nel ritornello della canzone viene ripetuto un mantra di ringraziamento al maestro che tradotto in italiano sarebbe: “grazie ti saluto maestro divino”. La possibilità di cambiamento e la presenza di una divinità non ben identificata sono temi presenti nello spettacolo che andrà in scena sul palco di Latitudine Teatro a Latina.

Siamo in un deserto dove sei personaggi sono accampati ormai da tempo. Abbiamo un marito e una moglie, due sorelle di cui una è ermafrodita, un prete e un’aspirante santa. Non dovrebbero essere lì. Sono partiti con i loro cari con l’obiettivo di trovare un altro posto, migliore, più ricco. Una sorta di terra promessa. Poi sono stati sorpresi da un terremoto e hanno perso figli e genitori. Incapaci di scegliere una direzione, questi personaggi non sono solo immobili fisicamente, ma anche emotivamente. Non riescono a lasciar andare il passato. Hanno a disposizione un telefono con cui riescono a comunicare con i loro morti e anche con Dio. E nella noia delle giornate che si susseguono sempre uguali, rischiano di essere mangiati dal deserto stesso.

Una nuova scossa di terremoto annuncia l’arrivo di un personaggio alquanto bizzarro: Rubens.

Si presenta come un mercante che scappa da sua moglie, ovvero la morte. In realtà, Rubens è una sorta di divinità incarnata. Prima di ricongiungersi con la Natura, aiuterà i personaggi ad accettare le loro perdite e a dare un nuovo senso alle loro vite. Un “maestro divino” che permette il cambiamento e lo sviluppo di quelle potenzialità rimaste sepolte sotto il dolore.

L’accettazione della perdita e del dolore è qualcosa che fa parte della quotidianità e in cui tutti possiamo identificarci.

Ciò che rende originale la storia sono tutti gli aspetti surreali e grotteschi presenti. Il grottesco, in particolare modo, si riflette anche nel linguaggio, un italiano colloquiale e sgrammaticato. Un modo di parlare semplice che riflette la mancanza di ordine e il peso della sofferenza di questi personaggi. Ci sono molti elementi simbolici, ma non si tratta di un simbolismo astratto e di difficile comprensione, anzi. C’è una forte trasparenza dei significati poiché sono tutte immagini tratte dal nostro bagaglio umano. Quello più basilare e, allo stesso tempo, quello che più ci rende tali.

L’impianto scenico è semplice e quasi del tutto spoglio. Non c’è molto. D’altra parte, siamo in un deserto. Siamo in un luogo che è un non-luogo.

La storia è affidata completamente alle relazioni tra i personaggi. Ai loro dialoghi, ai loro scontri, ai momenti di incontro. Across the Universe si concentra molto sugli esseri umani e sul loro essere persone. L’idea del divino che ci viene presentata non è tanto riconducibile agli aspetti di una o più religioni. Il Dio/Rubens è un elemento naturale, una possibilità offerta dall’universo. Ha a che fare con la speranza nel futuro, nelle proprie capacità di migliorarsi e di aiutarsi. Ognuno può poi trovarci i significati che preferisce e vedere nella rappresentazione divina ciò in cui crede.

Nelle scene si alternano momenti di forte drammaticità con battute divertenti, assurde, ironiche. Proprio come succede nella vita, dove si riesce a trovare una certa leggerezza anche nei momenti più critici.

Across The Universe vuole essere proprio questo. Una storia di riflessione sul dolore e sulla sua accettazione. Una storia che metta lo spettatore di fronte a un’umanità perduta e violenta in grado di redimersi e di sopravvivere, grazie alla speranza. Un’altra produzione meritevole del centro di formazione e produzione teatrale Latitudine Teatro. La realtà fondata e diretta dal regista e attore Stefano Furlan si conferma come una delle più vive, creative e stimolanti di Latina. Proprio per questo, meritano di essere seguiti e conosciuti.

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Across the Universe

Con: Antonella Capodiferro, Beatrice Viggi, Eleonora Pasquariello, Federica Crisci, Federica Soprani, Flora Bellotti, Jacopo Colabattista, Leonardo Porcelli, Natascia Aquilani, Vittorio Palombi.
Disegno luci: Gianluca Cappelletti
Tecnico di scena: Davide Sfavara
Regia: Michela Sarno

Spettacolo a posti limitati
Biglietti disponibili su
http://www.latitudineteatro.it/show_event.php?event_id=32&share=UHoxY

 

Redazione CulturaMente
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