Una delle maison più sofisticate del mondo è diventata marchio di LVMH al 100%. Laudomia Pucci, figlia del fondatore, curerà solo gli archivi e la fondazione.
Ma chi era Emilio Pucci?
Ci sono persone che vivono mille vite, che riescono bene in tutto quello che fanno, anche in campi diversi. Penso a Brian May dei Queen, che è anche un quotato astrofisico, o l’attrice Hedy Lamarr, che inventò lo Spread Spectrum, alla base delle moderne connessioni wireless. E pensare che io non riesco neanche ad allacciarmi le scarpe mentre sono al telefono.
Emilio Pucci fa parte di questo club di individui straordinari e multitalentuosi. Nato A Napoli, erede di una nobile famiglia Fiorentina, il Marchese Emilio Pucci di Barsento a 20 anni, nel 1934 fa parte della squadra olimpica di sci. Pochi anni dopo, scoppiata la seconda guerra mondiale, si arruola nella regia aeronautica e diventa un asso dell’aviazione nella specialità aerosiluranti. In una delle licenze per malattia, riuscirà anche a prendere una laurea in scienze politiche. La fine del conflitto lo vedrà coinvolto in un’azione per mettere al sicuro la sua amica Edda Ciano Mussolini, e verrà torturato dalla Gestapo per sapere dove sono i diari del dittatore.
A questo punto, chiunque si sarebbe accontentato di essere sopravvissuto alla guerra, alle malattie, alla tortura, ma a Emilio Pucci non basta, lui vuole risorgere dalle sue ceneri e riparte proprio dalla sua prima passione, lo sci.
Per caso, nel 1947, in un servizio sulla moda invernale di Harper’s Bazaar, viene pubblicata la foto di una ragazza in una modernissima tuta da sci monopezzo. Per il lettori fu un successo immediato. La tuta l’aveva disegnata Emilio Pucci, che ormai era pronto per la sua ennesima vita: quella di stilista.
Nel 1952 viene organizzata la prima sfilata a Palazzo Pitti della storia. Emilio Pucci sfila con Roberto Capucci, l’atelier Carosa, Giovannelli-Sciarra, Mirsa e molti altri marchi importanti. Una giovanissima giornalista, Oriana Fallaci, inviata dal settimanale Epoca, ce ne ha lasciato la cronaca.
Il tratto distintivo che fa esclamare “quello è un Emilio Pucci” davanti a un suo abito, è sicuramente il pattern colorato inconfondibile, in puro stile ’60. Inoltre, in un momento storico in cui Dior disegnava abiti a corolla e gonne strutturate, Pucci regalava al mondo lo sportswear. Abiti ampi, morbidi, comodi, in materiali fluidi come seta, organza e mussolina. Addirittura in collaborazione con alcune seterie di Como inventò nuovi tessuti per il tempo libero.
Questo precursore dei tempi e dello stile, molto amato in America e dal mondo luxury, da qualche giorno non è più un brand italiano. LVMH ne ha infatti completato l’acquisizione, iniziata nel 2000, inglobando le ultime quote rimaste a Laudomia Pucci e lasciandole la gestione della Fondazione e dell’archivio.
5 cose da sapere su Emilio Pucci
- Ha inventato la tuta da sci monopezzo
- Ha disegnato lo stemma sulla tuta degli astronauti della NASA per la missione Apollo 15 del 1971
- Ha vinto 3 medaglie d’argento per il valore militare
- Ha la sede in Palazzo Pucci, Via de Pucci, Firenze
- ha studiato al Reed College, come Steve Jobs decenni dopo
Se volete riscoprire un altro grande stilista, vi consiglio Halston!
Micaela Paciotti